Poesie Sulla Befana per bambini

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La Befana

Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati

a metter la scarpetta
che invita la Vecchietta
a portar chicche e doni
per tutti i bimbi buoni.

Ognun, chiudendo gli occhi,
sogna dolci e balocchi;
e Dori, il più piccino,
accosta il suo visino

alla grande vetrata,
per veder la sfilata
dei Magi, su nel cielo,
nella notte di gelo.

Quelli passano intanto
nel lor gemmato manto,
e li guida una stella
nel cielo, la più bella.

Che visione incantata
nella notte stellata!
E la vedono i bimbi,
come vedono i nimbi

degli angeli festanti
ne' lor candidi ammanti.
Bambini! Gioia e vita
son la vision sentita

nel loro piccolo cuore
ignaro del dolore.

Guido Gozzano



La Befana

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda...tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda...ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda... tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti...
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila...
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sul bianco monte.

Giovanni Pascoli



pnaXQl

la Befana vien di notte

con le scarpe tutte rotte

col vestito alla romana

viva viva la Befana….



La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con le toppe alla sottana
Brutta e sudicia Befana
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con il cappello da bersagliera
la Befana è in ciel.



momZgl

Quando è l'ora, la Befana

Quando è l'ora, la Befana
alla scopa salta in groppa.
D'impazienza già trabocca:
l'alza su la tramontana,
fra le nuvole galoppa.
Ogni bimbo nel suo letto
fa l' esame di coscienza:
maledice il capriccetto,
benedice l' ubbidienza:
La mattina al primo raggio
si precipita al camino.
Un bel dono al bimbo saggio,
al cattivo un carboncino!



Arriva la Befana!

M'avevan detto, la Befana
non é più tanto lontana
sulla scopa è già per via
giungerà all'Epifania.
Porterà ai bimbi buoni
chicche dolci ed altri doni.
La Befana qui passò
tutto questo mi portò!
Se sia brutta vecchia e storta
non lo so e non me ne importa,
so soltanto che il suo arrivo
rende il cuore più giulivo !



HYlc7l

Testo della Canzone della Befana
La Befana Trulallalà
cantata da Gianni Morandi nel 1978


Trullalà Trullalà Trullalà

La Befana vien di notte

con le scarpe tutte rotte,

con la calza appesa al collo

col carbone, col ferro e l’ottone.

Sulla scopa per volare.

Lei viene dal mare.

Lei viene dal mare.


E la neve scenderà

sui deserti del Maragià

dall’Alaska al Canadà

E partire lei dovrà

e cantando partirà

da ciociara si vestirà

con il sacco arriverà

la bufera vincerà

E cantando trullalà

la Befana arriverà

Trulallà Trullalà Trullalà


Un bambino, grande come un topolino,

si è infilato nel camino

per guardarla da vicino.

Quando arriva la Befana

senza denti

salta, balla, beve il vino.

Poi di nascosto s’ allontana

con la notte appiccicata alla sottana.


E un vento caldo soffierà

sui deserti del Maragià

dall’Alaska al Canadà

Solo una stella brillerà

e seguirla lei dovrà

per volare verso il nord

e la strada è lunga

ma la bufera vincerà

E cantando Trullalà

la Befana se ne va.

E cantando Trullalà

Truallalero Trullalà

Trullalà Trullalà Trullalà



K0GfEl

Filastrocche per la Befana

Viene viene la Befana
Da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.

Gianni Rodari



E' arrivata Befana

E' arrivata la Befana
coi balocchi pei bambini;
rimboccata ha la sottana
ed è scesa nei camini.
Ha trovato scarponcini
e calzini trasparenti,
li ha riempiti con dolcini
per far bimbi assai contenti.
Ogni cosa ha poi lasciato
con sveltezza e cuor contento:
nessun bimbo s'è svegliato
proprio allora in quel momento.
Risalita nei camini
è scappata in grande fretta.
La sognavano i bambini,
quella povera vecchietta!



gpMKvl

Voglio fare un regalo alla Befana

La Befana, cara vecchietta,
va all'antica, senza fretta.

Non prende mica l'aeroplano
per volare dal monte al piano,

si fida soltanto, la cara vecchina
della sua scopa di saggina:bef
è così che poi succede
che la Befana... non si vede!

Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!

Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto...

Un po' di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!

Gianni Rodari



Poesia

Zitti, zitti, presto a letto

la Befana è qui sul tetto,

sta guardando dal camino

se già dorme ogni bambino,

se la calza è ben appesa,

se la luce è ancora accesa!

Quando scende , sola, sola,

svelti sotto alle lenzuola!

Li chiudete o no quegli occhi?

Se non siete stati buoni

niente dolci, nè balocchi,

solo cenere e carbone!



pLzsel

Questa è la notte della Befana,

cuffietta nera, lunga sottana,

imbacuccata dentro lo scialle

porta la gerla dietro le spalle,

e nella gerla , quanti balocchi,

mentre i bambini chiudono gli occhi,

tutti contenti nei loro letti,

nonna Befana gira pei tetti.

E ficca il naso dentro i camini,

dove in attesa stanno i calzini.

Legge la lista dei bimbi buoni,

e nella calza mette i suoi doni!

Ma se spesso fanno i capricci,

niente pupetta dai biondi ricci,

niente cavallo,

niente pallone,

e nella calza mette carbone!

Questa è la notte della Befana,

cuffietta nera,

scialle di lana,

per far contento ciascun bambino

corta e la notte

lungo il cammino!



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Da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
la Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.

(Gianni Rodari)



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d17EKG0

La Befana

Guido Gozzano


Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati

a metter la scarpetta
che invita la Vecchietta
a portar chicche e doni
per tutti i bimbi buoni.

Ognun, chiudendo gli occhi,
sogna dolci e balocchi;
e Dori, il più piccino,
accosta il suo visino

alla grande vetrata,
per veder la sfilata
dei Magi, su nel cielo,
nella notte di gelo.

Quelli passano intanto
nel lor gemmato manto,
e li guida una stella
nel cielo, la più bella.

Che visione incantata
nella notte stellata!
E la vedono i bimbi,
come vedono i nimbi

degli angeli festanti
ne' lor candidi ammanti.
Bambini! Gioia e vita
son la vision sentita

nel loro piccolo cuore
ignaro del dolore.



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Quando è l’ora della Befana

Quando è l’ora, la Befana
alla scopa salta in groppa.
D’impazienza già trabocca:
l’alza su la tramontana,
fra le nuvole galoppa.
Ogni bimbo nel suo letto
fa l’ esame di coscienza:
maledice il capriccetto,
benedice l’ ubbidienza:
La mattina al primo raggio
si precipita al camino.
Un bel dono al bimbo saggio,
al cattivo un carboncino!



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La stella

Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali“.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.

(Edmond Rostand)



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I re Magi

Una luce vermiglia
risplende nella pia
notte e si spande via
per miglia miglia e miglia.
Oh nova meraviglia!
Oh fiore di Maria!
Passa la melodia
e la terra si ingiglia.
Cantano tra il fischiare
del vento per le forre,
i biondi angeli in coro;
ed ecco Baldassarre,
Gaspare e Melchiorre
con mirra, incenso e oro.

(Gabriele D’Annunzio)



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I Re Magi

Dall’Oriente noi veniam
da un paese assai lontan.
Monti e fiumi attraversiam
e la stella sempre seguiam.
Nella piana di Betlemme
un gran Re oggi è nato,
e per questo oro e argento
noi a Lui abbiamo portato.
(Canto tradizionale inglese)

 
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La Befana

Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati
a metter la calzetta
che invita la vecchietta
a portar chicche e doni
per tutti i bimbi buoni.
Ognun chiudendo gli occhi,
sogna dolci e balocchi;
e Luca, il più piccino,
accosta il suo visino
alla grande vetrata
per veder la sfilata
dei Magi, su nel cielo,
nella notte di gelo.
Quelli passano intanto
nel lor gemmato manto,
e li guida una stella
nel cielo, la più bella.
Che visione incantata,
nella notte stellata!
E la vedon i bimbi
come vedono i nimbi
degli angeli festanti
ne’ lor candidi ammanti.

(G. Gozzano)

 
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I Re Magi

Dall’Oriente noi veniam
da un paese assai lontan.
Monti e fiumi attraversiam
e la stella sempre seguiam.
Nella piana di Betlemme
un gran Re oggi è nato,
e per questo oro e argento
noi a Lui abbiamo portato.

(Canto tradizionale inglese)

 
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La Befana

Discesi dal lettino
son là presso il camino,
grandi occhi estasiati,
i bimbi affaccendati
a metter la calzetta
che invita la vecchietta
a portar chicche e doni
per tutti i bimbi buoni.
Ognun chiudendo gli ochi,
sogna dolci e balocchi;
e Dori, il più piccino,
accosta il suo visino
alla grande vetrata
per veder la sfilata
dei Magi, su nel cielo,
nella notte di gelo.
Quelli passano intanto
nel lor gemmato manto,
e li guida una stella
nel cielo, la più bella.
Che visione incantata,
nella notte stellata!
E la vedono i bimbi,
come vedono i nimbi
agli Angeli festanti
ne’ lor candidi ammanti.

Guido Gozzano



BucUp4d

La Befana

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.

Giovanni Pascoli



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Alla Befana

Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sono sempre stato
ma un dono mai me l’hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,

che tu viaggi in treno diretto:
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
O cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa d’ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti

Gianni Rodari

 
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I re Magi

Una luce vermiglia

risplende nella pia

notte e si spande via

per miglia miglia e miglia.

Oh nova meraviglia!

Oh fiore di Maria!

Passa la melodia

e la terra si ingiglia.

Cantano tra il fischiare

del vento per le forre,

i biondi angeli in coro;

ed ecco Baldassarre,

Gaspare e Melchiorre

con mirra, incenso e oro.

(Gabriele D’Annunzio)

 
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Mi hanno detto, cara Befana,
che tu riempi la calza di lana,
che tutti i bimbi, se stanno buoni,
da te ricevono ricchi doni.
Io buono sempre sono stato
ma un dono mai me lo hai portato.
Anche quest’anno nel calendario
tu passi proprio in perfetto orario,
ma ho paura, poveretto,
che tu viaggi in treno diretto;
un treno che salta tante stazioni
dove ci sono bimbi buoni.
Io questa lettera ti ho mandato
per farti prendere l’accelerato!
Oh cara Befana, prendi un trenino
che fermi a casa di ogni bambino,
che fermi alle case dei poveretti
con tanti doni e tanti confetti.

Gianni Rodari


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LA BOTTEGA DELLA BEFANA

Se ci fosse davvero un negozio della Befana lo frugheresti da cima a fondo. Purtroppo il negozio della Befana non esiste, devi aspettare che i regali arrivano il 6 gennaio consegnati direttamente dalla Befana.
Era la mattina dell'Epifania. Per tutta la notte la Befana e la sua serva Teresa erano state in giro per tetti e per camini a portare i doni ai clienti. I loro vestiti erano ancora coperti di neve e di ghiaccioli. Accendi la stufa - disse la Befana - così ci asciugheremo. E riponi la scopa: per un annetto buono non ci servirà. Teresa rimise la scopa nel solito angolo, borbottando. Sarà bello volare con la scopa. Ma adesso che ci sono fior di aeroplani e di razzi non ne vedo proprio l'utilità. Intanto il raffreddore me lo sono preso e me lo tengo. Preparami una buona camomilla - ordinò la Befana, inforcando gli occhiali e sedendosi nella vecchia poltrona di pelle nera davanti alla scrivania. Cominciò a sfogliare le lettere che aveva trovato nella cassetta della posta, di ritorno dal suo giro. Ecco qua - borbottò - me l'aspettavo: io sfido la tramontana, io rischio l'osso del collo sulle tegole gelate e loro non sono mai contenti. Comunque, i giocattoli che avevo in negozio li ho dati via tutti, e oggi bisognerà portarne su degli altri dal magazzino... Teresa, prepara la chiave del magazzino e la candela. Vuol lavorare anche oggi che è la sua festa? Ormai la notte della Befana è passata. Già, ma alla Befana nuova mancano solamente trecentosessantacinque notti!

Gianni Rodari


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Er primo amore

Fu un venerdì, pe’ Pasqua Befania,
er sei gennaro der novantasei.
– No, Checchino, è impossibile! Tu sei
troppo scocciante co’ ‘sta gelosia!

Nun se capimo più! – me disse lei –
Addio, Checchino… – E se n’agnede via.
Volevo dije: – Caterina mia,
viè qua, nun me lascià!… – Ma nun potei!

Tu nun me crederai: da quer momento
m’è arimasta una spina drento ar core:
è più d’un anno e ancora me la sento!

Ne la malinconia de li ricordi
naturarmente resta er primo amore…
Come diavolo vôi che me ne scordi?

Trilussa


ZzWgx6u

 
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Buona Befana 2020: 10 frasi divertenti per gli auguri dell’Epifania

Il 6 gennaio sta per arrivare, e insieme ad esso la tanto attesa Befana: fare gli auguri ai nostri cari con un po’ d’ironia é possibile con frasi divertenti, o attraverso alcune delle poesie e delle filastrocche più belle scritte per questa festività. Eccone 10 fra cui scegliere per augurare una buona Epifania.

di Federica D'Alfonso


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Anche la notte dell’Epifania è alle porte: con la tanto attesa Befana arriverà anche la fine di queste festività natalizie. Una notte magica, piena di speranze, attesa da tutti, grandi e piccini: non soltanto per la visita della celebre vecchina sulla scopa, ma anche per il profondo significato che questa festività ha sempre avuto nella nostra cultura. Ma come augurare ai nostri cari, amici e colleghi, una buona Epifania? Ecco 10 frasi divertenti, poesie e filastrocche indimenticabili che racchiudono tutta la magia (e l'ironia) della notte del 6 gennaio.

Buona Befana: 10 frasi e immagini per l’Epifania

Da Gianni Rodari ad Agatha Christie, gli auguri per questa festa della Befana 2020 sono a portata di mano: ecco una lista di frasi divertenti, alcune tratte da poesie e filastrocche d’autore, per augurare un buon 6 gennaio con ironia e per tornare a riflettere sul profondo significato di questa festività.

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La Befana sarebbe molto più utile se, anziché riempirci le calze, ci riportasse tutte quelle che scompaiono dopo aver fatto la lavatrice.

La Befana, cara vecchietta, | va all’antica, senza fretta. | Io quasi, nel mio buon cuore, | vorrei regalarle un micromotore, | perché arrivi dappertutto | col tempo bello o col tempo brutto…
Un po’ di progresso e di velocità | per dare a tutti la felicità! (Gianni Rodari)

Befanina, befanina, fa che io trovi domattina, né regali né balocchi, ma il colore dei tuoi occhi, che mi dicon con calore: “è sol per te tutto il mio amore"!

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Dallo stesso deserto, nella stessa notte, sempre i miei occhi spossati si ridestano alla stella d’argento, sempre, senza che si commuovano i Re della vita, i tre magi, cuore, anima, spirito. Quando mai andremo, di là dai lidi e dai monti, a salutare la nascita nel nuovo lavoro, la saggezza nuova, la fuga dei tiranni e dei demoni, la fine della superstizione, ad adorare – per primi! – Natale sulla terra! (Arthur Rimbaud, da “Poesie e Prose”)

Recano i Magi il dono regale, | cantano gli angeli in alto, nel cielo, | annunciano il dono divino d’amore. (Agatha Chrisitie, da “Augurio”)

Signora Befana, ho sentito tanto parlare di lei ma non ho mai ricevuto un dono, né grande né piccolo. Questa sera lascerò la luce accesa: spero di riuscire a vederla quando lei passerà di qui, così le potrò dire a voce quello che vorrei. Siccome però ho paura di addormentarmi le scrivo questo biglietto. La prego molto, signora Befana mi accontenti: io sono un bambino buono, lo dicono tutti, e lo sarò anche di più se lei mi farà felice. Altrimenti, a che cosa mi serve essere un bambino buono? (Gianni Rodari, da “La Freccia Azzurra”)

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“Stellina, cosa c’è? | Racconta dunque a me”. | Ancora s’ode il canto | che al cuore piace tanto: | “Sia pace sulla terra, | sia pace e non più guerra!”. (Arpalice Cuman Pertile)

E, come strana visione di tempi futuri, | si alzò in lontananza tutto ciò che avvenne poi. | Tutti i pensieri dei secoli, tutti i sogni, tutti i mondi, | Tutto l’avvenire di gallerie e musei, | Tutte le burle delle fate, tutte le opere dei maghi, | Tutti gli alberi di Natale del mondo, tutti i sogni dei bambini. (Boris Pasternak, da “La stella di Natale”)

La Befana va sul monte. | Ciò che vede e ciò che vide: | c’è chi piange e c’è chi ride; | essa ha nuvoli alla fronte, | mentre sta sul bianco monte. (Giovanni Pascoli, da “La Befana”)

Ma come si fa a credere nella Befana? Lo sanno pure i bambini che non esistono donne con un solo paio di scarpe.

fanpage.it

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