27 gennaio GIORNO DELLA MEMORIA - PER NON DIMENTICARE MAI

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view post Posted on 27/1/2014, 17:46
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Dio esiste! ma non sei tu! RILASSATI

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Auschwitz: le protesi delle vittime

Non tutto, 70 anni dopo, si può fotografare ad Auschwitz. Ma proprio gli scatti proibiti restano davanti agli occhi per sempre. Le "impronte" dell'orrore sono in grado di trasmettere eventi che numeri e fatti non possono raccontare. E il prossimo 27 gennaio, nel luogo in cui la memoria del genere umano conserva la sua pagina più buia, si celebreranno i 70 anni dalla liberazione, avvenuta grazie all'Armata rossa. Protagonisti saranno i sopravvissuti. Sono oltre 300, molti quasi centenari.

Il campo di concentramento di Auschwitz I, in Polonia, a pochi km da Cracovia, è il primo di tre lager sul posto concepiti dai nazisti per i prigionieri di guerra - il primo "carico" umano arrivò il 14 giugno del 1940 - e poi destinati a realizzare quella "soluzione finale della questione ebraica", decisa nella famigerata conferenza di Wansee. La 'soluzione finale', proprio in questo luogo, significò lo sterminio di 1.100.000 persone: il 90%, ebrei. Fra i 1.300.000 prigionieri che furono rinchiusi nel lager più grande del regime nazionalsocialista, fra il 1949 e il 1945, c'erano anche 140-150 mila polacchi, 33 mila rom, 15 mila sovietici e 25.000 persone di diverse nazionalità.

Ad Auschwitz 1 è possibile vedere ancora il primo forno crematorio, messo in uso in occasione degli esperimenti con lo Zyklon B, il gas in grado di uccidere centinaia di persone in 10-15 minuti. Superato l'ingresso, dove si legge la sinistramente famosa scritta "Arbeit macht frei", e il doppio recinto in filo spinato, un pellegrinaggio silenzioso fra i "blocchi" - famoso quello 11, "della morte" - porta a rivedere le baracche in cui gli ebrei vivevano ammassati, sottoposti a condizioni di vita disumane, in inverni che toccavano i 25 gradi sotto zero regolarmente. E si incontrano, esposti drammaticamente tutti insieme, i resti di vittime autorizzate a portare con sé 25-30 kg di bagaglio. Davanti ai propri occhi ecco centinaia di paia di occhiali, migliaia di scarpe, quelle delle donne, quelle dei bambini, le protesi degli invalidi, le valigie con nomi, date e indirizzi, fino allo scempio dei capelli: tagliati e raccolti in enormi sacchi per poter essere rivenduti e utilizzati nelle fabbriche come imbottiture. Poco lontano, a 3 km, c'è Birkenau, campo concepito nel 1941, per volere di Himmler, inizialmente per i prigionieri russi.

Molto è stato distrutto dai tedeschi in fuga. Tra le rovine dei 4 moderni crematori, che portarono al perfetto funzionamento la macchina della morte messa a punto ad Auschwitz 1, c'è però ancora la baracca dei bambini, "Blocco 6", spesso lasciati senza le madri. E alle pareti, negli spazi bui e angusti di queste celle, dove su ogni "scaffale" dormivano in dieci, sono ancora visibili i disegni malinconici e scoloriti che i prigionieri realizzarono per loro. C'era speranza di salvezza, per i bambini di Auschwitz, solo se convincevano le SS di avere almeno 15 anni e di essere quindi utili per il lavoro.

"Il prossimo 27 gennaio è l'ultima volta in cui sarà possibile festeggiare la liberazione in un anniversario decennale con le testimonianze dei sopravvissuti. Per questo motivo, i protagonisti di questa occasione saranno loro. La loro voce ci guiderà nella memoria – ha spiegato il direttore del Museo di Auschwitz, Piotr Cywinski in una conferenza stampa cui l'ANSA ha partecipato –. Ci saranno anche sopravvissuti più giovani, alcuni bambini usciti vivi dagli esperimenti del dottor Mengele. Ma l'assoluta maggioranza dei testimoni ha quasi 100 anni. Le loro parole ci guideranno attraverso i ricordi di questo giorno". E nel futuro, chiede un cronista, quando non ci saranno più, si potrà pensare a un'impostazione multimediale del museo? Il direttore replica con garbo e decisione: "Il carattere mistico di questo luogo non va perduto: raccontare l'Olocausto ad Auschwitz non è come raccontarlo negli Usa o altrove. Qui ci sono le impronte", vanno tutelate. Per le celebrazioni sono annunciate le delegazioni di 38 Paesi: per l'Italia ci sarà il presidente supplente della Repubblica Pietro Grasso.

fonte ansa

 
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view post Posted on 26/1/2015, 15:34
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C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE
Joyce Lussu

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

 
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view post Posted on 26/1/2015, 23:11
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auschwitz_giornata_memoria

PER NON DIMENTICARE

Voglio narrarti una storia assai brutta,
te la racconto perché è importante,
voglio che tu la conosca tutta
per non dimenticarla neanche da grande.
C’erano mamme, c’erano bambini,
c’erano vecchi, c’erano malati,
e a tutti quanti cambiarono i destini,
persone malvagie, miseri esaltati.
Andavano dietro ad una mente pazza,
che vaneggiava su di una pura razza
e, come fossero rifiuti e sudiciume,
trattavano preziose vite umane.
Spero che tu ne colga la morale
per inventarne un’altra con diverso finale,
che sia più lieto, che sia più giusto,
e che non lasci questo disgusto,
ma che dia a tutti la voglia di fare
perché non si ripeta, non certo per dimenticare.

di Germana Bruno

 
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view post Posted on 27/1/2015, 07:48
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Niente stelle lassù nel cielo,

si sono fatte traditrici,

hanno mostrato il loro vero volto ...

Stoffa gialla cucita sul petto

per il distinguo di uomo o bestia;

bestia che trascina il giogo su strada ferrata,

per lo zoccolo di quel cavallo

di freddo acciaio che corre e sbuffa

e, sulla groppa, ben legato, il suo bottino.

Carne da macello marchiata a fuoco,

"quattro" numeri sulla pelle e non sei più fratello.

Filo spinato tutto intorno:

schiena curva, testa china ...

E' pesante il cielo sulle spalle ed affonda il passo;

pelle ed ossa a fatica stanno in piedi

e domani forse chissà? ... Si andrà in quel luogo

da dove nessuno ha fatto più ritorno.

Solo fetore nei camini

e fumo nero ... a sporcare il cielo.

(dal web)

 
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view post Posted on 27/1/2015, 12:23
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view post Posted on 27/1/2015, 19:00


ASxSIUg

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.

Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpiterle nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi


DWSpsco

 
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view post Posted on 23/1/2016, 17:33
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view post Posted on 24/1/2016, 10:07
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EKIEmCM

Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

(Primo Levi, Se questo è un uomo, 1947)


pFS3ZsH
Lager di Auschwitz
Autore Primo Levi
1ª ed. originale 1947
Genere memorialistico
Lingua originale italiano
Ambientazione Auschwitz, 1943 - 1945
Protagonisti Primo Levi

 
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view post Posted on 24/1/2016, 12:56
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view post Posted on 24/1/2016, 15:10
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27 gennaio: che sia davvero Giornata della Memoria verso l'Olocausto

ghGdW8V

Quando il 27 gennaio 1945 le armate russe varcarono i cancelli del famigerato campo di concentramento di Auschwitz non potevano immaginare l'orrore che vi avrebbero trovato. Un sentore di quanto accadeva nei campi nazisti si era avuto qualche tempo prima quando i russi entrarono in quelli di Chelmno e in quello di Belzec, ma essendo solo campi di sterminio compresero solo che i nazisti vi commettevano vere carneficine: un Olocausto. Auschwitz era invece un immenso campo di lavoro, di circa 40 chilometri quadrati, dove i prigionieri venivano obbligati a orari indecenti, malnutriti, maltrattati e malvestiti, tutti i giorni, a prestare servizio per le industrie tedesche. All'arrivo dei russi, i tedeschi erano fuggiti portando con sé migliaia di prigionieri, molti dei quali trovarono il loro Olocausto nel percorso forzato.

La Shoa e non solo: un Olocausto
Nel linguaggio comunemente usato, Shoa ha finito per rappresentare lo sterminio degli ebrei per mano della Germania nazista. Occorre ricordare, in questi giorni specialmente, che gli ebrei pagarono con non meno di 5 milioni di morti l'odio nazista, ma i nazisti infierirono su molte altre minoranze. Fra queste, l'Olocausto non risparmiò prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, nazioni e gruppi etnici quali Rom, Sinti, Jenisch, ma anche gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, nonché omosessuali, malati di mente e portatori di handicap.

La Repubblica Italiana istituì il Giorno della Memoria prima ancora che questa venisse promossa dall'ONU. Lo scopo, rimasto inalterato negli anni, è quello di avere un momento in cui ricordare, in cui prestare attenzione, alle "leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte" per mano nazista. Ma, come recita la Legge N. 211 del 20 luglio 2000, anche a commemorare coloro che "si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati".

lR5fyLO

Tra questi ultimi cui riservare un pensiero ci sono 24.811 persone europee, non ebree, che furono insigniti del titolo di "Giusti fra le Nazioni", proprio per la loro attività di salvataggio a rischio della vita. Fra questi, 563 furono Italiani.

z6ckKF7


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Edited by mery58 - 24/1/2016, 16:14
 
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BSFslv2







Aprile




“Prova anche tu,
una volta che ti senti solo
o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare
il cielo senza timori,
sarai sicuro
di essere puro dentro
e tornerai
ad essere Felice.”

Anna Frank




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