Il Sogno per Aristotele

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view post Posted on 7/3/2011, 17:59
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Il Sogno per Aristotele

Questi brevi cenni sull’interpretazione dei sogni secondo Aristotele non intendono analizzare la filosofia aristotelica, ma solo di esporre brevemente il punto di vista del grande filosofo greco sui sogni. {mosgoogle}Aristotele aveva ben compreso che il sogno è un qualcosa di molto complesso che svolge una parte “attiva” nella vita dell’individuo. Sembra banale l’affermazione di Aristotele il quale nell’opera De somno et vigilia, sostiene la tesi che il sonno e la veglia sono due fenomeni opposti che convivono negli animali e considera il sonno come privazione della veglia. Per quando concerne il sogno conviene far parlare lo stesso Aristotele, il quale nel breve saggio Sui sogni dice:”Bisogna quindi esaminare come e in che modo si produce il sogno…l’immagine che ci appare prodotta durante il sonno appartiene alla facoltà sensitiva, e le appartiene in quanto è immaginativa…Non solo mentre stiamo svegli ci sono in noi movimenti prodotti dalle sensazioni, vengano esse dal di fuori e dal di dentro del nostro corpo, ma anche quando si produce quello stato c he si chiama sonno, anzi allora appaiono di più…il vero sogno è un’immagine che proviene dal movimento delle sensazioni, quando si dorme, e si intende dormire nel senso stretto del termine”.
Aristotele sostiene dunque che il sogno, non fa altro che trattenere ed elaborare gli stimoli sensitivi che ci colpiscono durante il giorno. Se una persona durante il giorno, vede, sente o ascolta qualcosa, questo “qualcosa” durante il sogno ci riappare e viene elaborato dai nostri sensi con un meccanismo simile all’elaborazione che i nostri sensi compiono durante la veglia sulle cose che percepiscono.

Aristotele sostiene anche che i sogni ci avvisano di qualcosa che non funziona nel nostro corpo, infatti i medici, sostiene il filosofo greco, danno molta importanza a quegli stimoli sensitivi che ci colpiscono durante il sogno, stimoli che possono essere la spia di qualche malessere.

Aristotele inoltre afferma che:” poiché in generale, anche alcuni animali oltre l’uomo sognano, i sogni non possono essere mandati da Dio, e non esistono in vista di tale scopo: sono quindi opera demoniaca, perché la natura è demoniaca, non divina”.

Senza voler entrare nel merito della distinzione che Aristotele fa dell’anima, il filosofo sostiene che il sonno o l’avvicinarsi della morte non solo non diminuiscono l’esercizio delle facoltà razionali, ma anzi permettono all’anima di raccogliersi in se stessa ed assumere la propria natura, il che comporta la capacità di prevedere il futuro. Di conseguenza la divinazione è vista come il raggiungimento della pienezza della razionalità, non attribuibile ad un intervento divino, ma alla natura propria dell’anima. Tutto questo per dire che la capacità dell’uomo di prevedere il futuro non è affatto legato all’intervento degli dei, bensì ad un’intrinseca proprietà dell’anima che quando riesce a staccarsi dal corpo raggiunge alti livelli di conoscenza. Il sonno e con esso il sogno ci fanno avvicinare a questo elevato stato di coscienza, che come detto non è affatto legato all’intervento degli dei, per cui Aristotele confuta in maniera netta le ipotesi degli antichi sul sogno, rispetto al fatto che il sogno sia un messaggio che gli dei fanno pervenire agli uomini per qualche loro misterioso motivo.

Artemidoro Daldiano e l'interpretazione dei sogni

L’autore che ha maggiormente influenzato l’opera di Freud nella stesura del suo libro “L’interpretazione dei sogni è senz’altro Artemidoro Daldiano, nato ad Efeso, grande e ricca città dell’Asia Minore, anche se lui preferiva definirsi di Daldi, piccola città della Lidia.



Il letterato greco fu il primo che diede un’impronta scientifica al sogno, slegandolo da quell’alone di magia di cui amavano circondarlo gli antichi autori. Artemidoro apre la strada a quel lento ed inesorabile processo che porterà sempre più ad una maggiore conoscenza e ad un approccio scientifico del sogno.Artemidoro praticò come mestiere quello di interpretare i sogni al punto da tramandare questa capacità anche al figlio.Artemidoro scrive dei libri sull”interpretazione di sogni”. In questi libri egli elenca il metodo che intende seguire per spiegare i sogni. Bisogna subito sottolineare che il termine metodo va intenso non nel senso di metodo scientifico quale sarà quello che introdurrà Galileo,ma un modo organico e sistematico di analizzare il materiale onirico.

Artemidoro distingue i sogni in due grandi categorie: i sogni profetici e i sogni non profetici. I sogni profetici a loro volta si distinguono in diretti e simbolici. In realtà la classificazione che Artemidoro fa dei sogni e molto più complessa, suddividendoli in ulteriore nuove categorie. Quelli che comunque maggiormente interessano il letterato greco, sono quei sogni in cui si può praticare la “tecnica” della divinazione, dagli “insogni”, privi di qualsiasi elementi speculativi. Artemidoro dà la seguente definizione del sogno:”è un movimento o un’invenzione multiforme dell’anima, che segnala i beni e i mali futuri”.

Ad Artemidoro non interessa quale sia il meccanismo psichico che c’è dietro al sogno. Non introduce quegli elementi psicoanalitici che saranno elaborati da Sigmund Freud. Egli tende semplicemente all’onirocritica, ossia all’interpretazione del sogno, senza assumere l’onere di dare spiegazioni più profonde.

{mosgoogle}Artemidoro godette di indubbia fama, e potè esercitare la sua opera su vasta scala, diffondendo l’interpretazione dei sogni anche presso i popoli arabi. Artemidoro per la sua opera sull’elaborazione del pensiero onirico può essere considerato sicuramente un filosofo. L’importanza di Artemidoro comunque è da collegare alla sua influenza sull’opera Freudiana. Il grande Freud fu tra i primi a capire che Artemidoro aveva intuito che il materiale onirico non era affatto da considerare come un’inutile ed incomprensibile attività del cervello, ma aveva un suo significato più profondo che non poteva essere lasciato in mano a ciarlatani e fattucchiere che con le loro libere interpretazione prendevano in giro i poveri gonzi e si arricchivano alle spalle dei malcapitati.

Brevi cenni sull'interpretazione dei sogni nell'antichità

Lo spartiacque tra le vecchie e le nuove teorie sull’’interpretazione dei sogni è sicuramente stata opera di Sigmund Freud. La sua opera pubblicata nel 1899 rivoluziona la vecchia concezione del sogno e interpreta il materiale onirico sotto tutt’altra luce.



{mosgoogle}Chi prima di lui aveva indagato i sogni ? Tutti. Dai popoli primitivi alle civiltà più evolute, tutti si erano cimentati nell’interpretazione dei sogni. Gli egizi erano molto interessati dai legami del sogno con la realtà ed interpretavano il sogno come un’”intromissione” degli dei nella vita degli esseri umani. Interpretare il sogno significava quindi conoscere la volontà degli dei. E si può ben capire non era cosa di poco conto.

Gli Ebrei addirittura consideravano il sogno come la diretta manifestazione della volontà di Dio, il Dio unico, onnipotente spesso appariva al popolo eletto attraverso i sogni.

Ma su tutti furono i Greci a praticare quella scienza ch e si chiama onirocritica, ossia la scienza che interpreta i sogni. Nell’Odissea, al canto XIX, c’è una dichiarazione di Penelope che sintetizza nel modo migliore la maniera di come i Greci intendevano il sogno: “Per loro natura i sogni sono inesplicabili e portano messaggi difficili da interpretare, né ogni cosa si compie per i mortali. Due sono le porte dei sogni immateriali, una corno e l’altra avorio; e quelli che escono attraverso l’avorio illudono, perché portano messaggi che non si realizzano, mentre quelli che procedono per la porta di polito corno compiono cose vere, ogni volta che un mortale li veda”.

Si capisce che c’è la tendenza quindi a distinguere i sogni in “buoni” e “cattivi”, i primi sono messaggi inviateci direttamente dalle divinità, che vogliono farci comprendere cose che non riusciamo a vedere, i secondi sono falsi messaggi, magari proposti da spiriti malefici che tendono a darci messaggi sbagliati.

E’ facile criticare una simile elementare interpretazione dei sogni. L’idea che il mondo spirituale, che il cosiddetto “al di là” possa comunicare con noi tramite i sogni appare oggi infantile, eppure sappiamo bene che così non è, poiché non solo persone ignoranti e immaturi, spesso si lasciano suggestionare dal contenuto del sogno per darne un’interpretazione divinatoria, ma anche persone colte e mature sono suggestionate dal fatto che il sogno sia una porta aperta che ci consente di comunicare con il mondo dei morti. I famosi numeri al lotto che il nonno morto consiglia ne è un esempio tipico.

Il sogno ancora oggi viene visto da molte persone come l’intromissione nella nostra vita di qualcosa che si trova oltre, che non ha nessuna connessione con la vita reale. La questione dell’interpretazione dei sogni è uno dei pochi casi che è sfuggito al progresso e alle tecnologie e un uomo del mondo d’oggi può sull’argomento avere le stesse opinioni che avevano gli antichi Greci o gli antichi egiziani.


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