Quando cade l’Equinozio di Primavera 2024: cos’è, perché cambia giorno e non è sempre il 20 marzo

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view post Posted on 19/3/2024, 10:33
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L’Equinozio di Primavera 2024 si verificherà esattamente alle 04:06 (ora italiana) di mercoledì 20 marzo. La data non è sempre la stessa, ma può cadere anche il 19 e il 21. Quando si verifica questo evento, che determina il passaggio dall’inverno alla primavera, il giorno e la notte hanno (quasi) la stessa durata. Ecco perché e cosa accade esattamente durante gli equinozi.

A cura di Andrea Centini


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Alle 04:06 ora italiana (le 03:06 UTC) di mercoledì 20 marzo si verificherà l'Equinozio di Primavera 2024, l'evento che sancisce il passaggio astronomico tra l'inverno e la stagione primaverile nell'emisfero settentrionale (boreale), dove si trova anche l'Italia. Quest'anno, così come accaduto nel 2023, l'equinozio cade il 20 marzo, sebbene siamo soliti associare l'inizio della primavera al 21 marzo. La ragione risiede nel fatto che questo evento non cade sempre nella stessa data, ma in tre giorni distinti, ovvero tra il 19 e il 21 marzo.

Nel giorno in cui si verifica l'equinozio il giorno (o meglio il dì) e la notte hanno la stessa durata, al netto di minime differenze; il termine deriva infatti dal latino “aequinoctium” (unione di aequa e nox), che nel nostro idioma può essere tradotto come “notte uguale”. Ogni anno avvengono due equinozi: l'equinozio di primavera e quello d'autunno. Durante questi eventi l’inclinazione dell'asse terrestre si allinea con il piano dell'orbita attorno al Sole (eclittica), facendo sì che i raggi solari colpiscono i due emisferi del nostro pianeta in modo uniforme. Ciò determina una durata del dì (ore di luce) e della notte (ore di buio) quasi identiche; non a caso il Sole a mezzogiorno all'equatore, durante l'equinozio, si trova esattamente allo zenit. La Terra appare esattamente divisa in due tra luce e oscurità.

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Credit: Time and Date

Quando si verifica l'Equinozio di Primavera 2024: data e orario


Come indicato dall'Unione Astrofili Italiani (UAI), l'Equinozio di Primavera 2024 si verificherà esattamente il 20 marzo alle 03:06 del Tempo Coordinato Universale (UTC), ciò significa alle 04:06 ora italiana. È interessante notare che durante l'ora solare – quella attuale – per l'Italia si fa riferimento al fuso orario CET (Central European Time), che corrisponde a UTC+1, cioè bisogna aggiungere un'ora al Tempo Coordinato Universale. Con l'arrivo dell'ora legale, attesa a partire da domenica 31 marzo (giorno di Pasqua) nel 2024, dal CET nel nostro e in altri Paesi si passa al fuso orario CEST (Central European Summer Time), che è UTC+2. Ecco perché l'equinozio di primavera in Italia si verifica un'ora dopo rispetto all'orario UTC e non due ore dopo.

Cos'è l'Equinozio di Primavera, il significato e cosa succede in questo giorno

L'Equinozio di Primavera è il primo dei due equinozi dell'anno ed è il momento esatto che determina il passaggio astronomico dall'inverno alla stagione primaverile. Non si tratta di un intero giorno, ma di un istante, che come indicato nel 2024 cade il 20 marzo alle 04:06 (in Italia). Ricordiamo che parliamo di stagioni astronomiche e non meteorologiche, con le quali c'è un disallineamento di circa due settimane. In altri termini, la primavera si inizia ad avvertire circa 14 giorni giorni prima dell'effettivo (e ufficiale) momento dell'equinozio. Un altro dettaglio significativo risiede nel fatto che quando si verifica l'equinozio di primavera nell'emisfero boreale, il nostro, in quello australe o meridionale avviene l'evento opposto: l'equinozio d'autunno. Ciò significa che in Australia, ad esempio, stanno per passare dall'estate all'autunno. Questo perché le stagioni tra i due emisferi sono invertite. La ragione risiede nel fatto che esse sono legate all'inclinazione dell'asse terrestre, che è all'incirca di 23,5°. I moti celesti della Terra attorno al Sole e l'inclinazione dell'asse terrestre influenzano la quantità e l'incidenza dei raggi solari che si ricevono, dalla cui combnazione scaturiscono le varie stagioni.

Come evidenziato da Space.com, che cita i dati della National Oceanic and Atmospheric Association (NOAA), due volte all'anno, cioè durante gli equinozi di primavera e d'autunno, l’inclinazione del nostro pianeta si allinea con la sua orbita attorno al Sole “e la Terra non sembra inclinarsi rispetto al Sole”. In queste specifiche condizioni la stella si trova direttamente al di sopra dell'equatore ed è per questo che entrambi gli emisferi ricevono la stessa quantità di luce e di oscurità. Ne deriva che il dì (ore di luce) si equivale approssimativamente alla notte. In realtà la luce dura leggermente di più, per il semplice fatto che si ha l'alba non appena un pezzetto di disco solare spunta sull'orizzonte, mentre il tramonto avviene quando la stella sparisce dietro di esso, inoltre va tenuto in considerazione che l'atmosfera terrestre continua a riflettere la luce solare per un po' anche quando la stella è tramontata. Esistono giorni in cui dì e notte hanno effettivamente la stessa durata, condizione che gli esperti, come indicato dal Met Office britannico, indicano con “Equiluz” (luce uguale); essi si verificano un po' prima dell'equinozio di primavera e un po' dopo quello d'autunno.

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Perché non cade sempre il 20 marzo e cambia giorno

Come indicato, l'Equinozio di Primavera non si verifica sempre nello stesso giorno, ma può capitare il 19, il 20 o il 21 marzo. Questa situazione curiosa è legata al fatto che l'anno siderale, cioè il tempo che impiega la Terra per compiere un giro completo attorno al Sole (moto di rivoluzione), dura esattamente 365 giorni e 6 ore. Ma il nostro calendario gregoriano ha una durata di 365 giorni, pertanto queste 6 ore di differenza vanno ad accumularsi di anno in anno facendo sfalsare le date di eventi astronomici, come appunto equinozi e solstizi. Chiaramente se non ci si mettesse una “toppa” col passare del tempo la situazione diventerebbe ingestibile; proprio per questo si decise in passato di inserire l'anno bisestile ogni quattro anni, cioè quello con il mese di febbraio di 29 giorni (come nel 2024) anziché 28. In questo modo le 6 ore moltiplicate per quattro danno un giorno in più e si pareggiano i conti tra la durata dell'anno siderale e quella del nostro calendario. Curiosamente, l'equinozio di primavera continuerà a cadere il 20 marzo fino al 2044, quando si verificherà il 19 marzo. Bisognerà attendere il 2102 per vedere un altro equinozio di primavera il 21 marzo.

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view post Posted on 21/3/2024, 13:44
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Equinozio di primavera, quest’anno è il 20 marzo: ecco perché
Fino al 2100 non sono previsti equinozi di primavera il 21 marzo

Autore: Redazione


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ROMA – L’inverno è ufficialmente finito, astronomicamente parlando. Oggi i raggi solari colpiscono perpendicolarmente l’asse di rotazione terrestre, dal Polo Nord al Polo Sud. Questo particolare momento dell’anno prende il nome l’equinozio di primavera.

EQUINOZIO DI PRIMAVERA, PERCHÉ È IL 20 MARZO

Anche se siamo abituati ad associare il primo giorno di primavera al 21 marzo, in realtà ogni anno la data può cambiare. Questo a causa di una discrepanza tra il nostro calendario e l’effettiva durata della rivoluzione terrestre. La Terra, infatti, impiega poco più di 365 giorni per completare il suo giro intorno al Sole. Tuttavia, il calendario gregoriano arrotonda l’anno a 365 giorni e non tiene conto dell’extra di 0,256 giorni. Le ore di scarto non le risentiamo sul calendario ma, in astronomia, fanno slittare o anticipare le date di equinozi e solstizi.

L’equinozio di primavera quest’anno cade il 20 marzo, e così sarà per tanti anni a venire. Il 2044 sarà il 19 marzo e da allora si alternerà questa data con il 20. Fino al 2100 non sono previsti equinozi di primavera il 21 marzo.

CHE COS’È L’EQUINOZIO?

L’asse terrestre è sempre inclinato di un angolo di circa 23,5 gradi rispetto all’eclittica, ossia il piano immaginario creato dal percorso della Terra intorno al Sole. Tuttavia, sebbene l’angolazione resti la stessa, l’orientamento dell’inclinazione cambia durante l’anno. In astronomia, l’equinozio è quel momento in cui i raggi del Sole colpiscono l’asse di rotazione della Terra perpendicolarmente.

Accade in due momenti: noi dell’emisfero boreale a settembre sperimentiamo l’equinozio di autunno, a marzo quello di primavera. Viceversa avviene nell’emisfero australe.

La parola ‘equinozio’ deriva dal latino ‘aequinoctium’, ‘notte uguale’. Anche se durante l’equinozio il giorno e la notte non sono esattamente uguali, il buio e luce sono entrambi molto vicino a 12 ore.

PRIMAVERA TRA MITO E TRADIZIONE

Gli equinozi, così come i solstizi, hanno da sempre un profondo significato culturale in tutto il mondo, e sono stati osservati e celebrati fin dai tempi antichi.

– Una delle più famose e antiche celebrazioni dell’equinozio di primavera era il sacrificio rituale dei Maya nei pressi della piramide principale di Chichen Itza, in Messico. Ancora oggi milioni di turisti si radunano per ammirare lo spettacolo del Tempio di Kukulkan. Al tramonto e all’alba degli equinozi, gli angoli della piramide proiettano un’ombra a forma di serpente piumato (Kukulkan) lungo la scalinata nord.

– Nella mitologia greca Persefone era la dea della primavera. Trascorreva gli inverni come Regina degli Inferi, ma ritornava sulla Terra in primavera a presiedere la rinascita.

– In Egitto, durante l’equinozio di primavera, la grande sfinge si allinea col sorgere del Sole.

– Il nuovo anno iraniano inizia in contemporanea con l’equinozio di primavera.

– In Giappone, l’equinozio di primavera (Shunbun No Hi) è un giorno molto importante. Le persone festeggiano l’arrivo della stagione riunendosi in famiglia e andando a visitare le tombe dei propri cari.

– Nel sito neolitico di Loughcrew, in Irlanda, le tombe sono allineate con il sorgere del Sole dell’equinozio.

– Stonehenge è il fulcro dei misteri legati al solstizio e all’equinozio: le pietre che lo compongono sono infatti allineate in corrispondenza dei punti in cui il Sole sorge in quei particolari giorni, motivo per cui è stato ipotizzato che il sito fosse un antico osservatorio astronomico.



Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


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