Il miglior panettone del supermercato? Ce lo dice il Gambero Rosso

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view post Posted on 1/12/2023, 13:42
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Ecco la classifica dei panettoni che si trovano al supermercato

Redazione


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ROMA – Sono sugli scaffali dei supermercati già da un po’, qualcuno è stato visto spuntare anche in piena estate. Ma in Italia è così, appena passato il Ferragosto, tutti già a fare il countdown per Natale e la voglia di panettone e copertina è già dietro l’angolo. E ora che il tempo è, finalmente, arrivato siamo lì davanti a un muro di panettoni e pandori e non sappiamo cosa scegliere. Il panettone, il ‘Pan de Toni‘ che lo sguattero della cucina si inventò dopo che il cuoco di Ludovico il Moro si dimenticò un dolce nel forno, è uno dei dolci della tradizione italiana: unico e inconfondibile il suo sapore, con uvetta e canditi e, da qualche tempo, anche in altre versioni per i più golosi.

Ad aiutarci nella scelta è il Gambero Rosso in ‘persona’ che non pubblica solo la più famosa e importante guida dei Ristoranti d’Italia descrivendo l’eccellenza della ristorazione italiana, ma recensisce anche prodotti chi non può spendere per un dolce di Natale artigianale.

Il Gambero Rosso, però, nel suo sito, raccomanda sempre di comprare ‘artigianale’ anche se i costi delle materie prime e i di produzione non permettono una cifra economica. Ecco quindi la classifica che, grazie a un team di assaggiatori, è stata fatta su sette panettoni in vendita nei più comuni supermercati.

ALL’ULTIMO POSTO IL PANETTONE ‘BALOCCO‘

Il panettone del ‘signor Balocco’ è non classificato. Gli assaggiatori spiegano: “Non siamo riusciti ad assegnare un punteggio a questo panettone: l’aspetto è poco rassicurante, dal colore chiarissimo e la mollica disomogenea, ma a colpire in negativo sono gli odori. Cartone, aceto, note di formaggio e fermentazione, sentori respingenti che non invogliano all’assaggio. In bocca, infatti, il lievitato conferma note di cartone, la mollica è secca e per niente scioglievole. Un panettone che proprio non ci sentiamo di inserire in classifica”.

SESTO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘MAINA‘

Ecco perchè: “Disomogeneo nell’aspetto, disordinato con fette imprecise dal colore fin troppo chiaro che sembra un bianco un po’ sporco, alla vista questo panettone non promette benissimo. All’olfatto i nostri sospetti vengono confermati da un forte odore di chiuso, con note alcoliche invadenti, un’acidità intensa e odori che rimandano al formaggio. I canditi sono duri, la mollica compatta e plastica, non fila e il sapore tende verso una dolcezza pronunciata, artificiale e industriale. Non riesce ad arrivare al 50 pieno”. Voto: 49.3/100

QUINTO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘PALUANI‘

“Compatto, chiaro, con pochissimi canditi sciolti in cottura e nascosti nella mollica pallida: la vista non colpisce e purtroppo neanche il naso, chiuso e stantio, un odore che potremmo definire vintage per essere gentili, nostalgico magari, perché ricorda quello del cassetto della nonna. Un naso cupo, polveroso, che in bocca si trasforma in un assaggio acido, stucchevole, e anche pungente per l’eccessiva quantità di lievito”. Voto: 51.6/100

QUARTO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘TRE MARIE’

Un quarto posto che uno non si aspetta. Eppure, ecco cosa hanno detto gli assaggiatori: “Una forma diversa dalle altre, il classico panettone milanese più basso e largo, dall’aspetto brillante e la pasta gialla ricca di uvetta, che in questo caso è più che discreta, morbida e generosa. Pochi, invece, i canditi, presenti in pezzi piccolissimi e non invadenti: non straordinari ma più buoni rispetto alla media di quelli assaggiati in degustazione. Il profumo è tutt’altro che allettante, con note alcoliche che ricordano le merendine, odori artificiali che richiamano il borotalco, sensazioni che si ritrovano anche all’assaggio con sentori alcolici persistenti e una nota amara sgradevole”. Voto: 53.8/100

TERZO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘MELEGATTI’

“Dal colore chiaro, quasi bianco latte, un impasto pallido con pochi canditi e non proprio invitante. Il naso, invece, rassicura: note di riso, latte, caramello, vaniglia, profumi dolci un po’ artificiali ma comunque piacevoli, infantili. È un dolce che “sa di credenza”, forse per questo non sembra poi di mangiare un panettone, piuttosto una merendina. Peccato per quel pizzico di lievito di troppo, che al palato si fa sentire”. Voto: 56.4/100

SECONDO CLASSIFICATO IL PANETTONE ‘BAULI’

“La mollica compatta e gialla brillante a un primo sguardo sembra cruda, è molto umida e si appallottola facilmente: dopo qualche fettina tagliata, il lievitato si affloscia, ma non bisogna perdere le speranze perché il risultato finale non è dei peggiori. All’esame olfattivo emergono note di vanillina e fialette dolci, in bocca però la sensazione migliora, nonostante il gusto pessimo dei canditi. È il classico panettone da supermercato, che ricorda l’infanzia e i pranzi in famiglia”. Voto: 57.7/100

AL PRIMO POSTO IL PANETTONE ‘MOTTA’

Secondo gli assaggiatori del Gambero Rosso è “l’unico panettone in degustazione a presentare un accenno di alveolatura, ben sviluppato e dal colore uniforme. I canditi sono pochi, l’uvetta è agglomerata sui bordi, la crosta un po’ troppo molle. Il profumo è distintamente artificiale (come in tutti gli altri casi), ma si distingue una buona nota di limone, e in generale sentori dolci che non dispiacciono. Al palato risulta un po’ secco, ma tutto sommato il morso non è spiacevole, pur lasciando la bocca un po’ impastata sul finale”. Voto: 61/100


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view post Posted on 8/12/2023, 11:04
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Il miglior pandoro del supermercato? Ecco la classifica di Altroconsumo

Tra dieci pandori in vendita al supermercato e al discount, ecco il migliore

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ROMA – Pandoro buono e anticrisi? C’è e si trova al supermercato. Ad aiutarci nella scelta è il servizio per i consumatori Altroconsumo che ne ha messi alla prova dieci classici fra quelli più venduti al supermercato, all’ipermercato e al discount, includendo le marche più importanti. Tutti i pandori, appena usciti sul mercato, sono stati sottoposti al giudizio (severo) degli esperti e dei consumatori. Chi ha vinto? Quello che ha superato tutte le prove di laboratorio e gli assaggi dei pasticceri e dei normali consumatori che hanno valutato l’aspetto, esterno e interno, l’aroma e il gusto dei pandori.

Come per il panettone anche per il pandoro le leggende si rincorrono nella storia: la più accreditata è che il pandoro sia un dolce della Repubblica Veneziana del 1500 che veniva ricoperto con sottili foglie d’oro chiamato per questo ‘pan de oro’. Ma la nascita commerciale del pandoro ha una data certa: il 4 ottobre 1884 quando il pasticcere veronese Domenico Melegatti (dell’omonima industria dolciaria) presentò il brevetto di un dolce natalizio al Ministero di Agricoltura e Commercio del Regno d’Italia. Il dolce morbido e dal caratteristico corpo a forma di stella a otto punte, era opera dell’artista Angelo Dall’Oca Bianca, pittore impressionista.

LE REGOLE PER UN PANDORO ‘AD HOC’
“Il pandoro è un prodotto vincolato a regole stabilite nel 2005 da un decreto interministeriale che ne tutela la qualità- scrive Altroconsumo- Si può chiamare Pandoro solo il prodotto ottenuto con ingredienti specifici. In particolare, non è ammesso nella produzione del Pandoro l’uso di materie grasse diverse dal burro (e dal burro di cacao), l’impasto deve contenere una certa quantità di tuorlo d’uovo e il lievito deve essere naturale, ottenuto dalla lavorazione precedente, per dare il tipico sapore leggermente acido all’impasto. Può capitare nei negozi di trovare anche dolci fac-simile: spesso le scatole delle imitazioni mostrano comunque le immagini di un dolce dalla forma simile, ma in realtà questi prodotti dolciari non contengono gli ingredienti obbligatori per legge nel pandoro: al posto del burro, per esempio, possono esserci grassi di minor pregio; al posto delle uova o dei tuorli freschi, prodotti in polvere. In laboratorio, dunque, abbiamo verificato che i pandori contenessero gli ingredienti giusti e nelle giuste quantità. Nessun problema è emerso da queste prove: il peso è risultato conforme a quanto dichiarato in etichetta in tutti i casi, fatta eccezione per Maina e Favorina (Lidl); la quantità di uova e di burro utilizzate per l’impasto rispettavano in tutti i casi i limiti di legge, anche se nella maggior parte dei prodotti non si andava molto al di là del quantitativo minimo del 20% per il burro”.

LA CLASSIFICA

Ma qual è la migliore marca di pandoro che si può acquistare in un normale supermercato o al discount? Nella prova di assaggio i pasticceri hanno premiato soprattutto il pandoro Conad, mentre non hanno apprezzato Melegatti e Favorina (Lidl), penalizzati soprattutto per aroma e gusto.

Ecco la classifica: il test 2023 di Altroconsumo ha premiato anche quest’anno con il titolo di Migliore del Test il magnifico Pandoro Tre Marie (1 kg, prezzo medio 13,09 euro al kg): all’assaggio ha soddisfatto sia gli esperti pasticceri sia i consumatori. Nella classifica al secondo posto svetta anche un dolce di una catena di distribuzione: si tratta del Pandoro Conad (1 kg, prezzo medio 4,23 euro al kg) che ha ottenuto ottimi giudizi nella maggior parte delle verifiche di laboratorio ed è piaciuto molto all’assaggio dei pasticceri. Terzo in classifica il pandoro Bauli. A seguire Paluani, Carrefour extra Pandoro, Melegatti, Loison, Balocco, Maina e ultimo in classifica Favorina.



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