Metodo Montessori

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view post Posted on 18/2/2016, 14:23
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Bambini che lavorano su un fonogramma alfabetico mobile.
Il Metodo Montessori è un sistema educativo di Maria Montessori. Questo metodo è praticato in circa 20.000 scuole in tutto il mondo, al servizio dei bambini dalla nascita fino a diciotto anni. la pedagogia montessariana si basa sull'indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo (entro limiti codificati) e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. I punti caratterizzanti dell'approccio educativo, secondo quanto codificato dall'Associazione Montessori Internazionale e dalla Società Americana Montessori (AMS) sono:

le classi di età mista per fascia di età (0-3, 3-6, 6-12, 12-18), in modo da stimolare la socializzazione, la cooperazione, l'apprendimento tra pari,

la libera scelta del discente del proprio autonomo percorso educativo (quindi delle attività da svolgere e di quanto tempo dedicare loro), all'interno di una gamma di opzioni predisposte dall'insegnante,

blocchi orari di lavoro didattico lunghi e senza interruzioni (idealmente di tre ore)
un'organizzazione delle attività educative predisposte, dei laboratori, degli ambienti e dei materiali didattici a disposizione, che favorisca l'apprendimento per scoperta e per "costruzione" delle conoscenze poste nella zona di sviluppo prossimale di ogni singolo discente (sulla base di un modello psicopedagogico costruttivista),

il materiale didattico specializzato sviluppato e perfezionato da Maria Montessori e in seguito dai suoi collaboratori, che consente l'apprendimento per scoperta, l'utilizzo raffinato dei sensi, l'autocorrezione.

Il metodo Montessori è un esempio di applicazione ante litteram dell'Educazione secondo il metodo problem-posing (Paulo Freire) e della psicologia costruttivista.

Storia

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Maria Montessori con una bambina

Maria Montessori cominciò a sviluppare la sua filosofia ed il suo metodo nel 1897, frequentando i corsi di pedagogia presso l'Università di Roma, informandosi così della teoria educativa dei precedenti 200 anni. Nel 1907, aprì la sua prima classe, chiamata "La casa dei bambini", in un edificio popolare di Roma. Fin dall'inizio, la Montessori basò il suo lavoro sulle sue osservazioni dei bambini e sulla sperimentazione con l'ambiente, con i materiali e con le lezioni a loro disposizione. La Montessori ha spesso indicato il suo lavoro come "pedagogia scientifica".

Il metodo Montessori si diffuse negli Stati Uniti d'America nel 1911 e diventò noto nel campo dell'istruzione e delle pubblicazioni divulgative. Tuttavia, il conflitto tra Montessori e il metodo educativo americano e soprattutto la pubblicazione nel 1914 di un opuscolo critico, The Montessori System Examined ("Il sistema Montessori esaminato"), scritto dal pedagogista statunitense William Heard Kilpatrick, limitò la diffusione delle sue idee. Le idee della Montessori tornarono negli Stati Uniti nel 1960, diffondendosi da allora in migliaia di scuole americane.

La pedagogista continuò a sviluppare il suo lavoro durante la sua vita, creando un modello globale di sviluppo mentale dalla nascita fino ai 24 anni, con progressivi approcci educativi per bambini dai 0-3, 3-6 e 6-12. Il termine "Montessori" è di dominio pubblico, quindi chiunque può usare il termine con o senza riferimento al suo lavoro.


La teoria dell'educazione della Montessori

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Immagine simbolica dell'Educazione Cosmica

Auto-costruzione, libertà e attività spontanea

Il modello della Montessori ha due elementi fondamentali; in primo luogo, bambini e adulti si devono impegnare nella costruzione del proprio carattere attraverso l'interazione con i loro ambienti. In secondo luogo, i bambini, specialmente di età inferiore ai sei anni, subiscono un importante percorso di sviluppo mentale. Sulla base delle sue osservazioni, la Montessori credeva che concedere ai bambini la libertà di scegliere e di agire liberamente, all'interno di un ambiente preparato secondo il suo modello, avrebbe spontaneamente contribuito ad uno sviluppo ottimale.

Tendenze umane

Secondo la Montessori, vi sono delle caratteristiche universali e innate bio-antropoevolutive, che suo figlio e collaboratore Mario ha identificato come "tendenze umane" nel 1957. Nel metodo Montessori, queste tendenze umane sono viste come comportamento-guida in ogni fase di sviluppo e l'educazione dovrebbe facilitarne l'espressione. C'è dibattito circa l'elenco esatto di queste caratteristiche, ma le seguenti sono chiaramente identificabili:

Istinto di conservazione
Orientamento nell'ambiente
Ordine
Esplorazione
Comunicazione
Lavoro (descritto anche come "attività intenzionale")
Manipolazione dell'ambiente
Esattezza
Ripetizione
Astrazione
Auto-perfezionamento
"Mente matematica"


Ambiente preparatorio

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Materiale Montessori per lo sviluppo cognitivo

Il metodo educativo Montessori illustra la libera attività all'interno di un "ambiente preparato", ovvero un ambiente educativo su misura per le caratteristiche umane di base e per le specifiche caratteristiche dei bambini in età diverse. La funzione dell'ambiente è quello di permettere al bambino di sviluppare l'autonomia in tutte le aree, in base alle proprie direttive evolutive interne. Oltre ad offrire l'accesso ai materiali adeguati all'età dei bambini, l'ambiente, volutamente strutturato, deve presentare le seguenti caratteristiche:

Costruzione in proporzione al bambino e ai suoi bisogni reali
Bellezza e armonia
Pulizia dell'ambiente
Ordine
Un accordo che facilita il movimento e l'attività
Limitazione degli strumenti

Materiale di sviluppo cognitivo


Il bambino è libero nella scelta del materiale. Tutto deve scaturire dall'interesse spontaneo del bambino, sviluppando così un processo di autoeducazione e di autocontrollo. La Montessori realizza del materiale di sviluppo cognitivo specifico per l'educazione sensoriale e motoria del bambino e lo suddivide in:

materiale analitico, incentrato su un'unica qualità dell'oggetto, per esempio peso, forma e dimensioni. Educa i sensi isolatamente.

materiale autocorrettivo, educa il bambino all'autocorrezione dell'errore e al controllo dell'errore, senza l'intervento dell'educatore.

materiale attraente, oggetti di facile manipolazione e uso, creato per invogliare il bambino all'attività di gioco-lavoro con esso.

Livelli di sviluppo

La Montessori ha distinto quattro distinti periodi o "livelli" nello sviluppo umano, che si estendono dalla nascita ai sei anni, dai 6 ai 12, dai 12 ai 18 e dai 18 ai 24. Vide diverse caratteristiche, modalità di apprendimento e diversi imperativi di sviluppo attivo in ognuno di questi piani, chiedendo approcci educativi specifici per ogni periodo.

Primo livello

Il primo livello si estende dalla nascita a circa sei anni di età. Durante questo periodo, la Montessori constatò che il bambino presenta un veloce e significativo sviluppo fisico e psicologico. Il bambino, in questo primo intervallo, è visto come un esploratore sensoriale ed uno studente impegnato nel lavoro di sviluppo psicologico di auto-costruzione e di costruzione della propria indipendenza funzionale. La Montessori ha introdotto diversi concetti per spiegare questo lavoro, tra cui la mente assorbente, periodi sensibili, e la normalizzazione.

Mente assorbente e mente cosciente

La Montessori descrisse il comportamento del bambino piccolo di assimilare gli stimoli sensoriali del suo ambiente, comprese dunque le informazioni dei sensi, la lingua, la cultura, descrivendo questo aspetto con il termine "mente assorbente"; la sua intelligenza opera inconsciamente assorbendo ogni dato ambientale. In questa fase si formano le strutture essenziali della personalità.

Dai 3 ai 6 anni inizia l'educazione prescolastica e alla mente assorbente si associa la "mente cosciente". Il bambino sembra ora avere la necessità di organizzare logicamente i contenuti mentali assorbiti.

Periodi sensibili

La Montessori osservò anche periodi di particolare sensibilità agli stimoli, in special modo in quelli che chiamava "periodi sensibili". Nella teoria montessoriana, l'ambiente nelle aule deve rispondere a questi periodi, fornendo strumenti appropriati e mettendo a disposizione precise attività. La pedagogista ha individuato i seguenti periodi e la loro durata:

Acquisizione del linguaggio (dalla nascita a circa sei anni)
Ordine (da circa 1 ai 3 anni)
Raffinatezza sensoriale (dalla nascita fino a circa quattro anni)
Interesse per piccoli oggetti (da circa 18 mesi a tre anni)
Comportamento sociale (da circa due anni e mezzo a quattro anni)


Normalizzazione

Infine, la Montessori ha osservato nei bambini dai 3 ai 6 anni uno stato di dialettica bio-sociale definito "normalizzazione", che nasce dalla concentrazione su attività che servono allo sviluppo del bambino, come "la disciplina spontanea, il lavoro continuo e felice, i sentimenti sociali di aiuto e la comprensione per gli altri."

Secondo livello

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Una scuola Montessori nei Paesi Bassi

Il secondo livello di sviluppo si estende da circa sei ai dodici anni. Durante questo periodo, la Montessori ha osservato cambiamenti fisici, relazionali e neuro-pedagogici nei bambini, sviluppando per essi un ambiente scolastico, lezioni e strumenti precisi per rispondere a queste nuove caratteristiche. Fisicamente, ha osservato la perdita dei denti da latte e l'allungamento delle gambe e del torso ed un successivo periodo di crescita uniforme. A livello relazionale ha osservato la tendenza a lavorare in gruppo e a socializzare, mentre a livello neuro-pedagogico l'utilizzo della ragione e della fantasia. Da un punto di vista dello sviluppo, ha creduto che il lavoro del bambino, nel secondo livello, sia la formazione dell'indipendenza intellettuale, del senso morale e dell'organizzazione sociale.

Terzo livello

Il terzo livello di sviluppo si estende da circa dodici a circa diciotto anni di età, comprendendo dunque il periodo dell'adolescenza. La Montessori sostiene che il terzo livello è caratterizzato dai cambiamenti fisici della pubertà e dell'adolescenza, ma anche da importanti cambiamenti di atteggiamento; ha sottolineato la rapidità di cambiamento di idee ed umore e difficoltà di concentrazione di questa età, così come le tendenze creative e lo sviluppo di "un senso di giustizia e un senso di dignità personale". Ha usato il termine "valorizzazione" per descrivere l'impulso degli adolescenti ad "una valutazione esterna che derivi dal loro valore". Dal punto di vista evolutivo, Montessori ritiene che il lavoro del bambino, nel terzo livello, sia la costruzione del sé adulto nella società.

Quarto livello

Il quarto livello di sviluppo si estende da circa diciotto anni a circa 24 anni di età. La Montessori ha scritto relativamente poco di questo periodo e non ha sviluppato un programma educativo per quest'intervallo di età. Ha immaginato giovani adulti preparati dalle loro esperienze attraverso il suo metodo, pronti ad abbracciare pienamente lo studio della cultura e delle scienze per influenzare e guidare la civiltà. Credeva che l'indipendenza economica, sotto forma di lavoro, fosse fondamentale in questa età e pensava che un limite arbitrario al numero di anni di studio di livello universitario fosse inutile perché lo studio della cultura potrebbe andare avanti per tutta la vita di una persona.

L'autenticità del metodo

Le idee della Montessori sono state accolte a livello internazionale e, in molti paesi, vennero istituite società montessoriane per promuovere il suo lavoro. Tuttavia, la Montessori mantenne uno stretto controllo sull'uso del suo nome e ha insistito che solo lei fosse in grado di dare una formazione autentica nei suoi metodi. Nel 1929 ha fondato l'Association Montessori Internationale (AMI), "per mantenere l'integrità del suo lavoro della vita e per garantire che sarebbe perpetuata dopo la sua morte". L'AMI continua a formare gli insegnanti utilizzando strumenti e teorie sviluppate da Maria Montessori e dal figlio Mario.

Critiche al metodo montessoriano

Alla Montessori sono state mosse accuse sul piano ideologico per quanto riguarda la contrapposizione troppo rigida tra il fanciullo buono e l'adulto sclerotizzato e corrotto. Sul piano didattico è stato criticato il carattere artificioso dei materiali e le modalità troppo rigide del loro impiego: tale approccio è stato spesso contrapposto alla duttilità del Metodo Agazzi, peculiare per l'eterogeneità e fantasiosità del materiale di gioco. Alla Montessori venivano mosse accuse anche dal punto di vista della socializzazione: i bambini imparavano in maniera singola non sviluppando rapporti con gli altri bambini. Nonostante le critiche il metodo montessoriano è tuttora diffuso ed utilizzato sia in Italia che all'estero.

Validazione scientifica

Il metodo Montessori è stato oggetto di numerosi studi scientifici aventi lo scopo di valutarne l'efficacia negli apprendimenti. Uno studio commissionato nel 1978 dal Dipartimento all'Educazione del governo USA, intitolato "Successful Applications of Montessori Methods with children at Risk for Learning Disabilities", ha riconosciuto la sua efficacia nei confronti dei bambini con difficoltà di apprendimento, aprendo la strada al finanziamento delle scuole Montessori da parte del governo USA. Nel 2006 è inoltre apparso sulla prestigiosa rivista Science un fondamentale studio di Angeline Lillard e del suo gruppo di ricerca dell'Università della Virginia, dove vengono valutati gli effetti del metodo Montessori comparandolo ad un idoneo gruppo di controllo. Lo studio, intitolato "Evaluating Montessori Education", confronta diversi aspetti nell'apprendimento di bambini di cinque anni e di dodici anni di età, evidenziando i migliori risultati, sia in campo cognitivo sia nelle abilita sociali, dei bambini frequentanti una scuola Montessori rispetto ai bambini inseriti in scuole con diverso approccio.



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Metodo Montessori: cos’è

Come educare un bambino, rispettandone il percorso naturale di crescita


In un momento storico come quello attuale, è più che mai urgente conferire valore all’educazione e ai suoi modi. Il Metodo Montessori, in tal senso, non conosce declini né ombre ma, al contrario, viene di continuo rivalutato come fulgido esempio di educazione e insegnamento. La figura di Maria Montessori, inizialmente educatrice in un Istituto di salute mentale per bambini, fu progressista, innovativa e benefica per intere generazioni di scolari. E continua a esserlo tutt’ora. La chiave di tutto: la considerazione del bambino come essere umano autonomo e in grado di interagire con il contesto in cui vive e cresce, nonché il valore educativo della libertà.


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Lo scopo del Metodo Montessori - Cosa si propone il Metodo Montessori? In sintesi, con questa strategia educativa, si vuol favorire lo sviluppo del bambino in modo che questi diventi un adulto sereno, sia con se stesso sia con gli altri e con la società intera in cui vive e interagisce. Un obiettivo ambizioso ma non utopistico.

Promuovere lo sviluppo naturale del bambino - Secondo il metodo Montessori, un bambino per crescere bene (sereno e sano), dovrebbe esser lasciato il più possibile libero di gestirsi naturalmente. L’educatore, dunque, assume un ruolo di sostegno non coercitivo né invasivo. E, soprattutto, non giudicante. Etichette e pregiudizi non sono contemplati dal Metodo Montessori, se non con accezione negativa.

Una mentalità aperta - Lo scopo di crescere ed educare i bambini affinché diventino adulti sereni e consapevoli, è legato indissolubilmente al bisogno che l’educazione sia volta a favorire il mantenimento di una mentalità il più possibile aperta. Soltanto abbandonando rigide strutture, categorie adulte e pregiudizi, un bambino può contribuire positivamente sia alla sua stessa esistenza sia al benessere della società e dei suoi membri (attraverso le relazioni).

Il bambino ha tutti gli strumenti - L’innovazione del metodo educativo introdotto da Maria Montessori, risiede proprio nella valorizzazione e nella fiducia nei confronti degli strumenti naturali a disposizione del bambino. Dalle energie mentali alle capacità di coordinare il proprio corpo, i bambini hanno già in mano gli strumenti per crescere bene e adattarsi al contesto in cui agiscono. Infatti, il Metodo Montessori prevede che i piccoli scolari siano favoriti nella costruzione di una loro autonomia, attraversi spazi e giochi su misura (tavoli e sedie ad altezza bambino, oggetti posti alla loro portata in modo che possano essere gestiti autonomamente).

Sviluppare naturali abilità - Il Metodo Montessori si propone quindi che i piccoli possano, sin dai primi anni di vita, sviluppare alcune fondamentali abilità: esplorazione, ordine, manipolazione, immaginazione, lavoro e comunicazione. Nulla, però, è a sé stante: infatti, tutto è in costante e armoniosa relazione. In una relazione sempre naturale e mai imposta nei modi da una qualsivoglia teoria o elenco di regole.

Un micro-società che coopera - Una classe Montessori è, in sostanza, una piccola società all’interno della quale ciascun membro coopera con gli altri. L’obiettivo è crescere insieme, condividendo e apprendendo. Così accade che il bambino più grande, o giunto precocemente ad apprendere alcune abilità, si metta a servizio dei più piccoli che tendono a imitarlo. Questa positiva emulazione tra “pari”, permette ai bambini di crescere in modo naturale e, dunque, sereno.


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view post Posted on 24/3/2016, 17:39
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Bambini: tanti giochi ispirati al metodo Montessori

Idee e spunti perché il momento di svago sia crescita e benessere


La filosofia montessoriana mette al centro del proprio percorso, il bambino. L'infanzia viene vista, dunque, come una fase in cui le risorse individuali dovrebbero emergere senza costrizioni, attraverso l'interazione libera con il mondo circostante. In quest'ottica, i cinque sensi diventano un'eccezionale forma di apprendimento ed è proprio ai cinque sensi che si ispirano i giochi Montessori. Nulla di precostituito, nessuna "istruzione rigida", semplicemente piccole grandi avventure sensoriali attraverso le quali sperimentare gioia, stupore, curiosità e anche apprendimento. Il plus dei giochi montessoriani è che essi richiedono quasi sempre materiale di recupero, a costo quasi zero, e facilmente reperibile in casa. Un gioco Montessori di solito non si compra, si crea insieme.


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Indovina l'oggetto - Gioco-esperienza che esalta la capacità tattile. Per giocare a "Indovina l'oggetto" occorrono: un cesto o una scatola, un telo, oggetti di varie forme e materiali. Come si gioca? Il bambino viene invitato a chiudere gli occhi e a pescare nel cesto (coperto da un telo) un oggetto. Il piccolo dovrà poi indovinare (verbalizzandone il nome) l'oggetto scelto. Se il bambino si trova in difficoltà, l'adulto è libero di dare alcuni indizi, stimolando la fantasia e l'associazione di idee.

La torre dei cubi - Si tratta di un gioco che permette di apprendere addirittura i concetti di grandezza e massa, divertendosi. Per farlo, occorrono dieci cubi di legno di diverse dimensioni. L'adulto pone i cubi davanti al bambino e inizia a formare una torre, mettendo al centro il cubo più grande e andando, poi, a scalare di dimensione. A questo punto, si chiede al bambino di distruggere la torre (con grande felicità del piccolo) e si dispongono i cubi accanto a lui. Infine, si invita il bambino a riprodurre la torre. La facilità e la bravura con cui i piccoli rispondono a questa richiesta, fa comprendere quanto sia più semplice imparare attraverso l'esperienza diretta, divertendosi.

I suoni - Al centro di questo gioco, invece, troviamo il senso uditivo. L'esperienza necessita, qui, di materiale casalingo: un vassoio, cucchiai di legno, coperchi delle pentole, barattolo del caffè, posate. L'adulto pone tutti gli oggetti (l'importante è che producano suoni diversi tra loro) sul vassoio e poi mostra al bambino i differenti tipi di suono creati dagli oggetti scossi. Durante questo passaggio, l'adulto spiega al piccolo cosa sia un suono debole (con esempio diretto) e cosa, invece, si intenda per suono forte. Si invita poi il bambino a dividere gli oggetti a seconda che producano un suono debole oppure un suono forte.

Profumi - Per questo gioco occorreranno profumi differenti e molto contrastanti tra loro. Ottime le erbe aromatiche, ma anche i saponi profumati (per esempio, alla lavanda o al mughetto), il dopobarba del papà, i chicchi di caffè, il cacao...Tutto questo materiale profumato andrà inserito in speciali sacchettini di garza, chiusi ma traspiranti e in grado di far percepire al bambino la fragranza. Poi si chiederà al piccolo di posizionare alla sua destra i profumi graditi (buoni) e, alla sua sinistra, i profumi meno apprezzati (cattivi): Il tutto, invitando il piccolo a spiegare e illustrare le sue preferenze olfattive.


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view post Posted on 7/6/2016, 16:43
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Le faccende domestiche da affidare ai bambini secondo il metodo Montessori

Evitate di affidare delle faccende domestiche ai bambini perché credete che non siano capaci? Secondo il metodo Montessori, è possibile affidargli dei piccoli compiti fin dai 2-3 anni. In questo modo, diventeranno responsabili e ordinati.


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Quante volte vi è capitato di proibire ai vostri bambini di svolgere le faccende domestiche per paura che si stancassero o che non fossero in grado? Avete sempre sbagliato a non dargli fiducia. Secondo il cosiddetto metodo Montessori, anche i più piccoli possono svolgere dei piccoli lavori in casa poiché hanno una naturale attitudine nel portare a termine dei compiti con una finalità.

Naturalmente, a seconda della loro età e del loro sviluppo, gli si dovranno assegnare faccende differenti ma contribuire alla comune felicità li renderà orgogliosi e soddisfatti. Dai 2 ai 3 anni, i bambini possono sistemare i giocattoli, mettendoli in un’apposita cesta o un contenitore, possono apparecchiare la tavola oppure, ancora, procurarsi tutto il necessario per il cambio del pannolino. Dai 4 ai 5 anni, sono in grado di svolgere delle faccende domestiche vere e proprie, come ad esempio rassettare il letto, scaricare la lavastoviglie o pulire il tavolo. Anche se i risultati non sono quelli desiderati, è importante lasciarli fare e dargli qualche responsabilità, così che con il tempo diventino in grado di perfezionare il loro lavoro.

E’ solo tra i 6 e i 7 anni che i bambini acquisiscono una buona manualità e che possono passare ad attività più complesse come pelare le patate, sostituire il rotolo di carta igienica, rimuovere la spazzatura o spolverare. Tra gli 8 e i 9 anni sono dei piccoli adulti e possono dunque fare i primi esperimenti in cucina, portare il cane a passeggio da soli o, addirittura, cambiare una lampadina. Se si procede in questo modo, una volta arrivati a 10 anni, avranno acquisito un’autonomia tale da essere capaci di gestire da soli la loro quotidianità. Il metodo Montessori è l’ideale per quei genitori che intendono crescere i figli nel modo migliore, facendogli capire fin dall’infanzia quanto sia importante dare il proprio contributo nelle faccende di casa.

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view post Posted on 1/7/2016, 17:27
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Barattolo della calma: come far smettere di piangere i bambini con il metodo Montessori

Il vostro bambino non la smette mai di piangere ed è continuamente nervoso? Secondo il metodo Montessori, esiste un rimedio per tranquillizzarlo. Si tratta del barattolo della calma: scopriamo cos'è e com'è possibile costruirlo.


Calmare e far smettere di piangere un bambino non è semplice e quasi tutti i genitori lo sanno. I momenti di crisi capitano spesso ai piccoli e sono difficili da gestire, soprattutto quando ci si trova in un luogo affollato con persone che proprio non riescono a sopportare le urla disperate del bimbo.

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Esiste però un metodo perfetto per farlo calmare e per placare i suoi momenti di nervosismo. Si tratta del cosiddetto barattolo della calma, o calming jar, un oggetto pieno di brillantini che, con un solo sguardo, allontanerà la tristezza e la rabbia del bimbo. Costruirlo con le proprie mani è semplicissimo. Basta prendere un barattolo di vetro con il coperchio e scegliere dei glitter o delle paillettes di colori che ispirano tranquillità come blu, azzurro o verde. Da evitare, invece, il rosso e tutte le tonalità calde. A questo punto, si dovrà riempire il barattolo con acqua calda e con un cucchiaio di colla glitter per poi aggiungere 3 cucchiai di brillantini e una goccia di colorante alimentare. Lasciandolo scuotere al bambino, gli si permetterà di ritrovare la calma in un batter d’occhio.

Secondo il metodo Montessori, il barattolo della calma è il rimedio ideale per renderlo più sereno e tranquillo. Come se non bastasse, è perfetto anche per quelli svogliati e distratti che, guardando il movimento dei glitter, riusciranno a concentrare la loro attenzione su qualcosa di preciso a lungo. Insomma, sembra proprio che i genitori disperati e stanchi di non sapere cosa fare quando il bimbo piange dovranno provare a costruire per loro un barattolo della calma.

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view post Posted on 6/5/2023, 10:29
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"Chi non comprende che insegnare a un bambino a mangiare, a lavarsi, a vestirsi, è lavoro ben più lungo, difficile, e paziente che imboccarlo, lavarlo, vestirlo"

Oggi moriva Maria Montessori



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fonte immagini wikipedia

 
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view post Posted on 9/2/2024, 11:56
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