Poesie e Filastrocche Di Natale Per Bambini

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view post Posted on 16/11/2012, 20:55
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ogUP5

L’albero dei poveri
di Gianni Rodari


Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bambini è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un albereto.
Che strani fiori, che frutti buoni
Oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavalo che spicca il salto.
Quasi lo tocco… Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
Sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sui vetri è fiorito:
io lo cancello con un dito.


Il mago di Natale
di Gianni Rodari

Se io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock and roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.



A Gesù Bambino di Umberto Saba

La notte è scesa
e brilla la cometa

che ha segnato il cammino.

Sono davanti a Te, Santo Bambino!

Tu, Re dell’universo,

Ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,

che le distingue solo la bontà,

tesoro immenso,

dato al povero e al ricco.

Gesù, fa’ ch’io sia buono,

che in cuore non abbia che dolcezza.

Fa’ che il tuo dono

s’accresca in me ogni giorno

e intorno lo diffonda,

nel Tuo nome.


La notte di Natale di Umberto Saba

Nella notte di Natale
io scrivo nella mia dolce stanzetta,
d’una candela al tenue chiarore,
ed una forza indomita d’amore
muove la stanca mano che si affretta.
Come debole e dolce il suon dell’ore!
Forse il bene invocato oggi m’aspetta.
Una serenità quasi perfetta
calma i battiti ardenti del mio cuore.
Notte fredda e stellata di Natale,
sai tu dirmi la fonte onde zampilla
Improvvisa la mia speranza buona?
E’ forse il sogno di Gesù che brilla
nell’anima dolente ed immortale
del giovane che ama, che perdona?


Il presepe di Salvatore Quasimodo

Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l’asinello di colore azzurro.


Lo zampognaro di Gianni Rodari

Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?
“Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.
Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso”.
Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone?
” Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino”.
Sapete che cosa vi dico
Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente;
se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno!



Santa Lucia bella

Santa Lucia bella
dei bimbi sei la stella,
tu vieni a tarda sera
quando l’aria si fa nera.
Tu vieni con l’asinello
al suon del campanello,
e le stelline d’oro
che cantano tutte in coro:
“Bimbi, ora la Santa é qui
ditele così:
cara Santa Lucia
non smarrir la via
trova la mia porticina
quella é la mia casina!”
E giù tanti doni.
La notte di Santa Lucia
Questa é la notte di Santa Lucia
senti nell’aria la sua magia.
Lei vola veloce col suo asinello
atterra davanti ad ogni cancello.
Ad ogni finestra un mazzolin di fieno
e l’asinello ha già fatto il pieno.
Santa Lucia con il suo carretto
lascia a tutti un gioco e un dolcetto.
porta ai bambini tanti regali
tutti belli, tutti speciali.
Voglio vedere Santa Lucia
Santa Lucia,
perché scappi via?
Vogliamo vederti,
vogliamo toccarti,
dei nostri bei giochi
vogliam ringraziarti.
Dal cielo stellato
con l’asinello fatato,
scendi leggera
quando è già sera,
a colorare i sogni
dei bambini più buoni.
Io te lo prometto,
sarò dentro il letto.
Su, vieni ti prego,
felice ti aspetto.

 
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view post Posted on 23/11/2012, 20:10
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Filastrocca di Babbo Natale

Filastrocca di Babbo Natale
con una slitta eccezionale,
con delle renne che volan davvero
per visitare il mondo intero,
girare il mondo e portare dei doni,
ma solamente ai bambini buoni.
Se sei monello o piagnucolone
ti arriverà solamente carbone.
Ma nella notte più bella dell’anno,
Babbo Natale e la mamma lo sanno,
che siano grandi o siano piccini,
tutti i bambini son bravi bambini.

 
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view post Posted on 27/11/2012, 06:57
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Natale

Si avvicina il Natale,
nell'aria si respira un profumo
di gioia e di amore.
Se ti guardi intorno
non vedrai che serenità!

Ma...cosa succede?
Là in quel piccolo paese non c'è gioia!
C'è solo dolore, gente che soffre,
gente che muore...

E là? Guarda là!
C'è solo indifferenza,
in quel paese alle persone
non importa nulla del Natale!
Troppa gente soffre,
troppa gente non sa!

E' Natale,
cerca anche tu di portare pace e amore...
...dove c'è guerra e odio.

Lucia Porfiri



Caro Babbo Natale

Caro Babbo Natale
Sto qui ad aspettarti alla luce flebile
e tremolante di una candela,
nel chiarore soffuso di una luce irreale.
Sono qui, idealmente unita
con tutte le mamme del mondo
in una sola preghiera.
Fa' che la nostra voce arrivi nel cuore
di chi può decidere la pace nel mondo.
Fa' che le mani dei potenti della terra
non si sollevino per brandire le armi,
ma per salutare la pace…
Non permettere che un solo bambino pianga.
Non permettere che un solo bambino
venga privato dei suoi affetti più cari.
Fa' che tutti i bambini sorridano
tra le braccia sicure di chi
li ha voluti nel mondo.
Caro Babbo Natale,
volevamo dirti
che i nostri figli sono nati
per camminare felici
nel prato fiorito della vita;
che non sono stati desiderati
per mettere fine alla vita
dei loro fratelli di un diverso colore,
ma per amarli di un tenero amore.
Caro Babbo Natale,
questa preghiera ci basterà per sperare.
Ricordi come ti aspettavamo con trepidazione
quando eravamo bambine?
Non ci hai deluso mai…
La tua magia è ancora viva in noi
che crediamo in te…
Compi ancora questo miracolo d'amore,
portaci in dono tanta serenità,
metti nel cuore dei potenti saggezza e lealtà,
affinché la pace torni a regnare nel mondo.
Vedrai correre tanti bimbi felici
in quel prato…
La tua favola antica continuerà…



E' Natale !

E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.
E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E' Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta



Notte Santa

Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti.
Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell'osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.


Il campanile scocca
lentamente le sei.


- Avete un po' di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po' di posto per me e per Giuseppe?
- Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe


Il campanile scocca
lentamente le sette.


- Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
- Tutto l'albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell'osteria più sotto.


Il campanile scocca
lentamente le otto.


- O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
- S'attende la cometa. Tutto l'albergo ho pieno
d'astronomi e di dotti, qui giunti d'ogni dove.


Il campanile scocca
lentamente le nove.


- Ostessa dei Tre Merli, pietà d'una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
- Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci...


Il campanile scocca
lentamente le dieci.


- Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L'albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell'alta e bassa gente.


Il campanile scocca
le undici lentamente.


La neve! - ecco una stalla! -
Avrà posto per due?
- Che freddo! - Siamo a sosta -
Ma quanta neve, quanta!
Un po' ci scalderanno quell'asino e quel bue...
Maria già trascolora,
divinamente affranta...


Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.


È nato!
Alleluja! Alleluja!


È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d'un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!


Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill'anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill'anni s'attese
quest'ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.


È nato!
Alleluja! Alleluja!

G. Gozzano



I Tre Santi Magi

I tre santi Re Magi dall'Oriente
chiedono in ogni piccola città:
«Cari ragazzi e giovinette,
dite, la strada per Betlemme è per di qua?»


Né i giovani né i vecchi non lo sanno
e i tre Re Magi sempre avanti vanno;
ma una cometa d'oro li conduce
che lassù chiara e amabile riluce.


La stella sulla casa di Giuseppe
ecco s'arresta: là devono entrare.
Il bovetto muggisce, il bimbo strilla,
e i tre Re Magi prendono a cantare.

Heinrich Heine

 
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view post Posted on 2/12/2012, 13:12
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Lo zampognaro

Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?

"Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d'oro e d'argento".

Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
"Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso".

Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone?

" Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino".

Sapete che cosa vi dico
Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente;

se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno

Gianni Rodari



Le ciaramelle

Udii tra il sonno le ciaramelle,
ho udito un suono di ninne nanne.
Ci sono in cielo tutte le stelle,
ci sono i lumi nelle capanne.

Sono venute dai monti oscuri
le ciaramelle senza dir niente;
hanno destata ne' suoi tuguri
tutta la buona povera gente.

Ognuno è sorto dal suo giaciglio;
accende il lume sotto la trave;
sanno quei lumi d'ombra e sbadiglio,
di cauti passi, di voce grave.

Le pie lucerne brillano intorno,
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe.

Nel cielo azzurro tutte le stelle
paion restare come in attesa;
ed ecco alzare le ciaramelle
il loro dolce suono di chiesa;

suono di chiesa, suono di chiostro,
suono di casa, suono di culla,
suono di mamma, suono del nostro
dolce e passato pianger di nulla.

O ciaramelle degli anni primi,
d'avanti il giorno, d'avanti il vero,
or che le stelle son là sublimi,
conscie del nostro breve mistero;

che non ancora si pensa al pane,
che non ancora s'accende il fuoco;
prima del grido delle campane
fateci dunque piangere un poco.

Non più di nulla, sì di qualcosa,
di tante cose! Ma il cuor lo vuole,
quel pianto grande che poi riposa,
quel gran dolore che poi non duole;

sopra le nuove pene sue vere
vuol quei singulti senza ragione:
sul suo martòro, sul suo piacere,
vuol quelle antiche lagrime buone!

Giovanni Pascoli

 
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view post Posted on 8/12/2012, 11:43
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A Natale puoi

A Natale puoi
Puoi portare un sorriso tra la gente
a chi non dorme dentro a un letto
e vive senza il tetto
a chi la pace fa sperare tra le bombe da evitare
a chi non ha più denti da mostrare
e nessuno a cui parlare
a chi non mangia mai abbastanza
e ha perso la fiducia e la speranza
a chi restano poche ore e agonizza all'ospedale
a chi è solo senza i figli
a chi cerca il suo papà e una mamma non ce l’ha
a chi non sogna più a Natale un bel dono puoi portare
dal negozio del tuo cuore che regala tanto amore.



Platani di Natale

Dove sono i bambini
che non hanno l'albero di Natale
con la neve d'argento, i lumini e i frutti di cioccolata?
Presto, adunata, si va sul Pianeta degli alberi di Natale,
io so dove sta.
Qui gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.

(Gianni Rodari)



Il Pellerossa nel Presepe

Il pellerossa con le piume in testa
e con l'ascia di guerra in pugno stretta,
com'è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l'asinello, e i maghi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via! Toro Seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l'indiano non sente. O fa l'indiano.
Se lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.

(di Gianni Rodari)

 
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view post Posted on 9/12/2012, 07:02
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kOYpj

l pianeta degli alberi di Natale

Dove sono i bambini che non hanno
l'albero di Natale
con la neve d'argento, i lumini
e i frutti di cioccolata?
presto, presto adunata, si va
sul Pianeta degli alberi di natale,
io so dove sta. Che strano, beato Pianeta…
Qui è Natale ogni giorno.
Ma guardatevi attorno:
gli alberi della foresta,
illuminati a festa,
sono carichi di doni.
Crescono sulle siepi i panettoni,
i platani del viale
sono platani di Natale.
Perfino l'ortica,
non punge mica,
ma tiene su ogni foglia
un campanello d'argento
che si dondola al vento.
In piazza c'e' il mercato dei balocchi.
Un mercato coi fiocchi,
ad ogni banco lasceresti gli occhi.
E non si paga niente, tutto gratis.
Osservi, scegli, prendi e te ne vai.
Anzi, anzi, il padrone
Ti fa l'inchino e dice:"Grazie assai,
torni ancora domani, per favore:
per me sarà un onore…" Che belle le vetrine senza vetri!
Senza vetri, s'intende,
così ciascuno prende
quello che più gli piace: e non si passa
mica alla cassa, perché
la cassa non c'è. Un bel Pianeta davvero
Anche se qualcuno insiste
A dire che non esiste…
Ebbene, se non esiste, esisterà:
che differenza fa?

Gianni Rodari



Il Natale

Qual masso che dal vertice
di lunga erta montana,
abbandonato all'impeto
di rumorosa frana,
per lo scheggiato calle
precipitando a valle,
barre sul fondo e sta;

là dove cadde, immobile
giace in sua lenta mole;
né, per mutar di secoli,
fia che riveda il sole
della sua cima antica,
se una virtude amica
in alto nol trarrà:

tal si giaceva il misero
figliol del fallo primo,
dal dì che un'ineffabile
ira promessa all'imo
d'ogni malor gravollo,
donde il superbo collo
più non potea levar.

Qual mai tra i nati all'odio,
quale era mai persona
che al Santo inaccessibile
potesse dir: perdona?
far novo patto eterno?
al vincitore inferno
la preda sua strappar?

Ecco ci è nato un Pargolo,
ci fu largito un Figlio:
le avverse forze tremano
al mover del suo ciglio:
all' uom la mano Ei porge,
che sì ravviva, e sorge
oltre l'antico onor.

Dalle magioni eteree
sgorga una fonte, e scende,
e nel borron de' triboli
vivida si distende:
stillano mele i tronchi
dove copriano i bronchi,
ivi germoglia il fior.

O Figlio, o Tu cui genera
l'Eterno, eterno seco;
qual ti può dir de' secoli:
Tu cominciasti meco?
Tu sei: del vasto empiro
non ti comprende il giro:
la tua parola il fe'.

E Tu degnasti assumere
questa creata argilla?
qual merto suo, qual grazia
a tanto onor sortilla
se in suo consiglio ascoso
vince il perdon, pietoso
immensamente Egli è.

Oggi Egli è nato: ad Efrata,
vaticinato ostello,
ascese un'alma Vergine,
la gloria d'lsraello,
grave di tal portato
da cui promise è nato,
donde era atteso usci.

La mira Madre in poveri
panni il Figliol compose,
e nell'umil presepio
soavemente il pose;
e l'adorò: beata!
innazi al Dio prostrata,
che il puro sen le aprì.

L’Angel del cielo, agli uomini
nunzio di tanta sorte,
non de' potenti volgesi
alle vegliate porte;
ma tra i pastor devoti,
al duro mondo ignoti,
subito in luce appar.

E intorno a lui per l'ampia
notte calati a stuolo,
mille celesti strinsero
il fiammeggiante volo;
e accesi in dolce zelo,
come si canta in cielo
A Dio gloria cantar.

L’allegro inno seguirono,
tornando al firmamento:
tra le varcare nuvole
allontanossi, e lento
il suon sacrato ascese,
fin che più nulla intese
la compagnia fedel.

Senza indugiar, cercarono
l'albergo poveretto
que' fortunati, e videro,
siccome a lor fu detto
videro in panni avvolto,
in un presepe accolto,
vagire il Re del Ciel.

Dormi, o Fanciul; non piangere;
dormi, o Fanciul celeste:
sovra il tuo capo stridere
non osin le tempeste,
use sull'empia terra,
come cavalli in guerra,
correr davanti a Te.

Dormi, o Celeste: i popoli
chi nato sia non sanno;
ma il dì verrà che nobile
retaggio tuo saranno;
che in quell'umil riposo,
che nella polve ascoso,
conosceranno il Re.


Alessandro Manzoni



Nascita di Gesù

Se in te semplicità non fosse, come
T'accadrebbe il miracolo
di questa notte lucente? Quel Dio,
vedi, che sopra i popoli tuonava
si fa mansueto e viene al mondo in te.
Più grande forse lo avevi pensato?
Se mediti grandezza: ogni misura umana
dritto attraversa ed annienta
l’inflessibile fato di lui. Simili
vie neppure le stelle
hanno. Son grandi, vedi, questi re;
e tesori, i più grandi agli occhi loro,
al tuo grembo dinanzi essi trascinano.
Tu meravigli forse a tanto dono:
ma fra le pieghe del tuo panno guarda,
come ogni cosa Egli sorpassi già.
Tutta l'ambra imbarcata dalle terre più remote,
i gioielli aurei, gli aromi
che penetrano i sensi conturbanti:
tutto questo non era che fuggevole
brevità: d’essi, poi, ci si ravvede;
ma è gioia - vedrai - ciò che Egli dà.

(Rainer Maria Rike)



Le candeline accese

Le candeline accese
sui rami dell'abete
sembrano tutte liete
di vegliar da vicino
dolce sonno di Gesù Bambino.
I gingilli d'argento
le belle arance d'oro,
chiedono fra di loro
scampanellando piano
Ci toccherà la sua piccola mano?
Gli angiolini di cera
dalle manine in croce
sussurrano con voce
quasi di paradiso:
Se avessimo soltanto un suo sorriso!
E la stella cometa
che vide tutto il mondo
dice con un profondo
sospiro di dolcezza:
Non vidi mai quaggiù tanta bellezza!

(Milly Dandolo)



La buona novella

Mossero: e Betlehem, sotto l'osanna
de' cieli ed il fiorir dell'infinito,
dormiva. E videro, ecco, una capanna.
Ed ai pastori l'accennò col dito
un Angelo: una stalla umile e nera,
donde gemeva un filo di vagito.

E d'un figlio dell'uomo era, ma era
quale l'agnello. Esso giacea nel fieno
del presepe, e sua madre una straniera
sopra la paglia. Era il suo primo, e il seno
le apriva: e non aveva ella né due
assi: all'albergo alcun le disse: "E' pieno".

Nella capanna povera le sue
lagrime sorridea sopra il suo nato,
su cui fiatava un asino ed un bue.
Noi cercavamo. Quei che vive...entrato
disse Maath. Ed ella con un pio
dubbio: Il mio figlio vive per quel fiato...

- Quei che non muore... - Ed ella Il figlio mio
morrà (disse, e piangeva su l'agnello
suo tremebondo) in una croce...Dio
Rispose all'uomo l'Universo: E' quello! -

(Giovanni Pascoli)



Squillate, campane!



Suonate, squillate,
campane beate
del Santo Natale!
E' tutta splendente
di luce divina
la stella d'Oriente.
Cammina, cammina,
s'appressano a frotte
cantando i pastori.
La gelida notte
è tutta splendori.
E chi sulle braccia
si reca un agnello,
e chi una focaccia,
un colmo cestello!
Anch'io, Gesù Bambino,
Gesù piccolino,
ti offro un bel dono:
il mio cuoricino.



(M. Gozzi)



Dolce di Natale

Il dolce di Natale più buono che ci sia
si prepara in famiglia, in pace e così sia!
Si prende una misura ben colma di pazienza,
di gentilezza un pugno, molta condiscendenza,
si aggiungono all'insieme comprensione e buon cuore,
si unisce un grosso pizzico di dolcissimo amore,
astuzia e tenerezza non possono mancare,
danno un tocco squisito, molto particolare,
e infine l'allegria in grande quantità,
si cuoce lentamente, una vera bontà.

(filastrocca di Firenze)

 
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Notte di Natale

Scende dal cielo un Angelo bianco
sulla capanna con l’asino e il bue
dove riscaldan Giuseppe e Maria
in quell’attesa che arrivi il messia.
La voce corre su lampi argentati
di bocca in bocca per fare capire
che questa notte potrebbe arrivare
un piccolo bimbo, un figlio d’amare.
Nel cielo appare la stella cometa
perché a tanta gente insegni la via
di andare a vedere il bimbo che nasce
nel grembo santo di mamma Maria.
Anche coloro che stanno sui monti
vedon la luce laggiù nella valle
scendono in tanti portando dei doni
scendon le greggi coi loro padroni.
Ci sono i maggi che seguon la stella
perché nella notte dovranno arrivare
prima che nasca in terra il messia
per farle un saluto e poterlo onorare.
La mirra e l’incenso son doni preziosi
l’oro e l’argento si possono dare
ma il dono più bello e poter ammirare
tutta la folla in ginocchio a pregare.
Mille campane si senton suonare
annunciano al mondo che è nato il messia
in una notte piena d’amore
il dono prezioso che porti nel cuore. ♥♥♥


I Gian Carlo Urgias

 
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Filastrocca di Natale

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bimbi è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.

di Gianni Rodari



Lettera a Gesù

Caro Gesù,
dà la salute a Mamma e Papà
un po' di soldi ai poverelli,
porta la pace a tutta la terra,
una casetta a chi non ce l'ha
e ai cattivi un po' di bontà.
E se per me niente ci resta
sarà lo stesso una bella festa.

di M. Lodi



Tu
che
ne dici
o Signore
se in questo
Natale faccio
un bell'albero dentro
il mio cuore e ci attacco
invece dei regali
i nomi di tutti i miei
amici? gli amici lontani e
vicini, gli amici antichi ed i nuovi.
Q uelli che vedo tutti i giorni e
quelli che vedo di rado. Quelli che
ricordo sempre e quelli che, alle volte,
restano dimenticati , quelli
costanti e quelli intermittenti,
quelli delle ore difficili e quelli delle
ore allegre . quelli che, senza volerlo, mi
hanno fatto soffrire . quelli che conosco
profondamente e quelli dei quali conosco solo le
apparenze quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto. I miei amici semplici
ed i miei amici importanti. I nomi di tutti
quelli che sono gia' passati nella mia vita. Un
albero con radici molto profonde, perche' i loro
nomi non escano mai dal mio cuore. un albero
dai rami molto grandi perche' i nuovi nomi venuti da tutto il mondo si uniscano ai gia' esistenti.
Un albero con
un'ombra molto
gradevole
perche' la nostra
amicizia sia
un momento di riposo durante le lotte della vita.

 
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view post Posted on 16/12/2012, 15:04
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Vespro di Natale

Incappucciati, foschi, a passo lento,
tre banditi ascendevano la strada
deserta e grigia, tra la selva rada
dei sughereti, sotto il ciel d’argento.
Non rumore di mandre o voci, il vento
agitava per l’algida contrada.
Vasto silenzio. In fondo, Monte Spada
ridea bianco nel vespro sonnolento.
O vespro di Natale! Dentro il core
ai banditi piangea la nostalgia
di te, pur senza udirne le campane:
e mesti eran, pensando al buon odore
del porchetto e del vino, e dell’allegria
del ceppo, nelle lor case lontane.

Poesia della Sardegna di Sebastiano Satta

 
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view post Posted on 17/12/2012, 20:25
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view post Posted on 19/12/2012, 13:53
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Il pellerossa nel presepe

Il pellerossa con le piume in testa
e con l'ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l'asinello, e i maghi sul cammelo,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro seduto:
torna presto di dove sei venuto.
Ma l'indiano non sente. O fa l'indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua,
ha fatto tanto viaggio,
perchè ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà.

Gianni Rodari



Lo sciopero di Babbo Natale

Filastrocca tutta matta,
con la valigia ancor disfatta,
Babbo Natale sta nel letto
col pigiama e col berretto.
Si stiracchia, poi sbadiglia
infin succede un parapiglia:
cade giù dal materasso.
Patatrac! Che gran fracasso!
"Uffa, Rudolph" lui protesta
"ho una strana idea in testa!
Per quest'anno scioperiamo,
dai bambini non andiamo.
Li lasciam senza balocchi,
senza doni con i fiocchi!"
E' la renna un po' stupita:
la sua faccia è intontita.
"Ma babbino cosa dici?
Li vuoi rendere infelici?
Senza dolci e senza doni
non saran certo più buoni.
Presto, su! Non puoi scherzare
: c'è la slitta da preparare"
"Io non scherzo: sono serio!
Questo è un mio desiderio.
Faccio sciopero quest'anno!
Le altre renne già lo sanno!
Che m'importa dei bambini
che si divertono ai giardini?
Lor si scordano di me
e non pensan neanche a te!
Mi lascian solo tutto l'anno
fino già da Capodanno.
E in estate, giù al mare,
non fan altro che giocare.
Da novembre poi, pian piano,
pensan a me che son lontano.
Più che a me, ad un regalo.
La mia fama ormai è in calo!
Chi pensa al Babbo sol soletto
brontolone e un po' vecchietto?
Non passa mai qui il tempo al Polo
ed io resto sempre solo.
Vorrei almeno una cartolina
dal Giappone o dalla Cina,
dall'Italia o dal Perù,
ma che arrivi fin quassù;
che mi faccia compagnia.
e nel cuor metta allegria."
"Dai babbino, non far capricci!
Abbiamo già dei grossi impicci:
ci son pacchi da incartare
e i dolciumi da glassare."
"Rudolph, renna, amica cara,"
dice poi con voce amara,
"M'è venuto un gran sospetto
che ti racconto ora di getto:
Sono amato dai bambini
per i doni e i regalini.
Per loro sono un gran panzone,
potrei andare anche in pensione.
E le loro letterine?
Non son più tanto carine.
Voglio questo e voglio quello,
anche se sono un po' monello.
Non esiste il "per piacere":
pare quasi sia un dovere
portar loro tanti doni
anche se non sono stati buoni.
Sono stanco, sono anziano;
me ne sto sul mio divano,
sorseggiando un the bollente,
assaporando il non far niente.
Vediamo un po' cosa succede
se quest'anno resto in sede.
Sarà strano un po' il Natale
di sicuro assai speciale."
"Ma babbino stai scherzando?
Il Natale sta arrivando.
Metti giubba e pantaloni,
carichiamo i pacchi e i doni.
Questo altr'anno ti prometto,
i bambini, è presto detto,
ti scriveranno letterine
dalle spiagge e le colline,
dai monti o la riviera,
dal safari o la crociera.
Penseranno un po' più a te
e, magari, un po' anche a me.
Egoisti non saranno:
t'ameranno tutto l'anno."
"E va bene, amica mia:
m'hai convinto e così sia.
Partiamo in giro per il mondo
Sono buono, lo sai, in fondo.
Ma ai bambini voglio dire,
e tu non mi puoi zittire,
una giusta verità
che forse un po' li annoierà:
Ogni tanto, a noi anziani,
bisogna tendere le mani.
Un sorriso od un pensiero
ci fan felici per davvero.
Ora andiamo presto su,
scioperar non voglio più."
Filastrocca tutta matta
con i bimbi è pace fatta.
Babbo Natale è già partito
e lo sciopero è finito.

Anna Baccelliere

 
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view post Posted on 20/12/2012, 13:31
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ypfNe

L'Anno Bambino

Il vecchio anno
è ormai sul finire,
ha fatto fagotto
e sta per partire .
Lo sostituisce un anno bambino ,
nuovo di zecca e un po' birichino .
Tante giornate ancora da venire
trecentosessantacinque notti
per poter dormire.
Un anno carico
di letizia o di dolore?
Di tristezza , di gioia
o di tanto amore?
Lo sapremo solo l'anno venturo .
Non si può prevedere
cosa cela il futuro.
Ma il nuovo anno
è un bimbo piccino ,
con tanta speranza
nel suo cuoricino.

(Anonimo)



C’era

L’agnello belava dolcemente.
L’asino, tenero, si allietava
in un caldo chiamare.
Il cane latrava
quasi parlando alle stelle.
Mi svegliai…Uscii. Vidi orme
celesti sul terreno
fiorito
come un cielo capovolto.
Un soffio tiepido e soave
velava l’alberata:
la luna andava declinando
in un occaso d’oro e di seta
apersi la stalla per vedere se Egli
era là…
C’era…


Juan Ramon Jmenez

 
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view post Posted on 21/12/2012, 10:29
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Mftjzl

UN ABETE SPECIALE

Quest'anno mi voglio fare
un albero di Natale
di tipo speciale,
ma bello veramente.

Non lo farò in tinello,
lo farò nella mente,
con centomila rami
e un miliardo di lampadine,
e tutti i doni
che non stanno nelle vetrine.

Un raggio di sole
per il passero che trema,
un ciuffo di viole
per il prato gelato,
un aumento di pensione
per il vecchio pensionato.

E poi giochi,
giocattoli, balocchi
quanti ne puoi contare
a spalancare gli occhi:
un milione, cento milioni
di bellissimi doni
per quei bambini
che non ebbero mai
un regalo di Natale,
e per loro ogni giorno
all’altro è uguale,
e non è mai festa.

Perché se un bimbo
resta senza niente,
anche uno solo, piccolo,
che piangere non si sente,
Natale è tutto sbagliato

Gianni Rodari

 
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view post Posted on 14/11/2013, 13:59
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view post Posted on 24/11/2013, 12:46
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