Giovanni Paolo II e la Pasqua
Oggi questo saluto del Risorto, espresso agli Apostoli nel cenacolo di Gerusalemme, noi vogliamo ripetere da questo luogo, ed indirizzarlo ovunque esso è particolarmente attuale e particolarmente atteso.
Pace a voi, popoli del Medio Oriente.
Pace a voi, popoli dell’Africa.
Pace a voi, popoli e Paesi dell’Asia.
Pace a voi, Fratelli e Sorelle dell’America Latina.
E pace a voi, popoli che vivete nei diversi sistemi sociali, economici e politici!
Pace! Come frutto del fondamentale ordine; come espressione del rispetto del diritto alla vita, alla verità, alla libertà, alla giustizia e all’amore di ogni uomo.
Pace delle coscienze e pace dei cuori.
Questa pace non potrà aversi sino a che ciascuno di noi non avrà la consapevolezza di fare quanto è in suo potere perché a tutti gli uomini - fratelli di Cristo, da lui amati sino alla morte - sia assicurata dal primo momento della loro esistenza una vita degna dei figli di Dio. Penso in questo momento in particolare a quanti soffrono per la mancanza anche dello stretto necessario per sopravvivere, a quanti soffrono per la fame, e soprattutto ai più piccoli che - nella loro debolezza - di Cristo sono i prediletti e ai quali è dedicato, quest’anno, l’Anno internazionale del fanciullo.
Possa il Cristo Risorto ispirare a tutti, cristiani e non cristiani, sentimenti di solidarietà e di amore generoso verso tutti i nostri fratelli che si trovano nel bisogno.
“Surrexit Christus, spes mea!”.
O cari Fratelli e Sorelle! Come è per noi eloquente questo Giorno, che parla con tutta la verità della nostra origine. Pietra angolare di tutta la nostra costruzione e lo stesso Cristo Gesù (cf. Ef 2, 20-21). Questa pietra, scartata dai costruttori, che Dio ha irradiato con la luce della risurrezione, si trova posta al fondamento stesso della nostra fede, della nostra speranza e della nostra carità.
Essa è la prima ragione della nostra vocazione e della missione che ognuno di noi riceve già nel Battesimo.
Oggi desideriamo scoprire di nuovo questa vocazione, assumere di nuovo in proprio questa missione. Desideriamo farla penetrare di nuovo dalla gioia della risurrezione. Desideriamo riavvicinarla a tutti gli uomini, a coloro che sono vicini e a quelli che sono lontani.
Condividiamo reciprocamente gli uni con gli altri questa gioia. Condividiamola con gli Apostoli, con le Donne che per prime portarono l’annuncio della Risurrezione. Uniamoci a Maria. “Regina caeli, laetare!”.
L’uomo non può mai perdere la speranza nella vittoria del bene. Questo giorno diventi oggi per noi l’esordio della nuova speranza.
Giovanni Paolo II
15 aprile 1979
Signore Risorto
Uomini e donne del terzo millennio!
Lasciate che vi ripeta:
aprite il cuore a Cristo crocifisso e risorto,
che viene offrendo la pace!
Là dove entra Cristo risorto, entra con Lui la vera pace!
Entri anzitutto in ogni cuore umano,
abisso profondo, non facile da risanare (cfr Ger 17, 9).
Pervada anche i rapporti tra ceti sociali,
popoli, lingue e mentalità diverse,
portando ovunque il fermento della solidarietà e dell'amore.
E Tu, Signore risorto, che hai vinto la tribolazione e la morte,
dona a noi la tua pace!
Sappiamo che essa si manifesterà pienamente alla fine,
quando verrai nella gloria.
La pace, tuttavia, dove Tu sei presente,
è già ora operante nel mondo.
E' questa la nostra certezza,
fondata su Te, oggi risuscitato da morte,
Agnello immolato per la nostra salvezza!
Tu ci chiedi di tener viva nel mondo la fiaccola della speranza.
Con fede e con gioia la Chiesa canta,
in questo giorno sfolgorante:
"Surrexit Christus, spes mea!"
Sì, Cristo è risorto, e con Lui
è risorta la nostra speranza. Alleluia!
Pasqua 2002