I 3 giorni della Merla...

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 31/1/2012, 10:06
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


BkgU5K7

I cosiddetti giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31). Sempre secondo la tradizione sarebbero i tre giorni più freddi dell'anno (anche se alcune leggende e tradizioni ne specificano come variante gli ultimi 2 giorni di gennaio e il primo di febbraio).

Ipotesi sul modo di dire

L'origine della locuzione "i giorni della merla (o Merla)" non è ben chiara. Sebastiano Pauli espone due ipotesi:

"I giorni della Merla" in significazione di giorni freddissimi. L'origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s'aspettò l'occasione di questi giorni : ne' quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all'altra riva. Altri altrimenti contano : esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne' quali passò sovra il fiume gelato.

Secondo altre fonti la locuzione deriverebbe da una leggenda secondo la quale, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale emersero il 1º febbraio, tutti neri a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli furono neri.
Si noti che se alcune leggende parlano di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea, che è bruna - becco incluso - nelle femmine, mentre è nera brillante - con becco giallo-arancione - nel maschio.

6h8cuVh

Secondo una versione più elaborata della leggenda una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L'ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.

Come in tutte le leggende si nasconde un fondo di verità, anche in questa versione possiamo trovarne un po', infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni e del tramandarsi oralmente si tramutarono in 31. Sempre secondo la leggenda, se i giorni della Merla sono freddi, la primavera sarà bella, se sono caldi la primavera arriverà in ritardo.

La merla a Lodi

I giorni della merla a Lodi vengono festeggiati da cori che, posti sulle rive opposte dell'Adda, si chiamano e rispondono, la strofa iniziale di questo botta e risposta dice:

« tra la ruca in mez a l'era, se ghe nigul se insirena (butta la rocca in mezzo all'aia, se è nuvolo verrà il sereno) »
la canzone dedicata è La merla registrata dal gruppo dei Baraban.

I canti della merla nel cremonese

Anche in provincia di Cremona è tradizione riproporre i canti popolari della merla negli omonimi giorni per rivivere l'antica atmosfera contadina. In particolare a Stagno Lombardo, Crotta d'Adda e Pizzighettone, Soresina, Formigara, Cornaleto, Pianengo e altri, si usa riunirsi dinnanzi ad un grande falò o sul sagrato di una chiesa o in riva al fiume, a seconda della tradizione, per intonare insieme al coro abbigliato con abiti contadini (le donne con gonna e scialle, gli uomini con tabarro e cappello) e degustare vino e cibi tradizionali. I testi delle canzoni differiscono leggermente da un paese all'altro, ma mantengono come denominatore comune i temi dell'inverno e dell'amore. Solitamente il coro gioca con la parte maschile e quella femminile, intonando simpatici battibecchi come nel canto rappresentato a Stagno Lombardo.

XpC5Byc

I giorni della merla nella tradizione contadina del Friuli

Un tempo, i contadini del Friuli osservavano le condizioni meteorologiche dei tre giorni della merla e, sulla base di esse, facevano le previsioni sul tempo dei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Se il 29 era molto freddo e soleggiato anche, l'ormai passato gennaio, era stato per la maggior parte dei giorni freddo ma soleggiato, se il 30 era piovoso e più mite, anche la maggior parte del mese di febbraio sarà piovoso e le temperature saranno più miti.

Altre manifestazioni legate ai giorni della merla

Nel periodo dei giorni della merla (per l'esattezza, nell'ultimo fine settimana di gennaio) si svolge dal 2008 in Val Grue (comune di Sarezzano), sui Colli Tortonesi, all'aperto, il festival birrario più freddo d'Italia: Birre della Merla.



Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
alcune foto fonte web..



Edited by marisa56 - 31/1/2016, 05:52
 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2013, 20:44
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


YjYrPnL

I tre giorni della merla

Tanto, tanto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto rigido.
La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la città, le strade, i giardini.
Sotto la grondaia di un palazzo in Porta Nuova c’era il nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve. C’era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini, nati dopo l’estate.
La famigliola soffriva il freddo e stentava a trovare qualche briciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini venivano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo.
Dopo qualche giorno il papà merlo prese una decisione e disse alla moglie: “Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo tutti di fame e di freddo. Ho un’idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arrivata”.
E così fu fatto: il nido fu messo vicino al camino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido, scaldandosi tra loro e anche grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino.
Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riuscì più a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini!
Per fortuna da quel giorno l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera.
Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piume nere e, per ricordare la famigliola di merli bianchi divenuti neri, gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti “I tre giorni della merla”.


immagine e testo fonte web



POESIA DI TRILUSSA AL MERLO

La poesia
Appena se ne va l'urtima stella
e diventa più pallida la luna
c'è un Merlo che me becca una per una
tutte le rose de la finestrella:
s'agguatta fra li rami de la pianta,
sgrulla la guazza, s'arinfresca e canta.
L'antra matina scesi giù dar letto
co' l'idea de vedello da vicino,
e er Merlo furbo che capì el latino
spalancò l'ale e se n'annò sur tetto.
- Scemo! - je dissi - Nun t'acchiappo mica...-
E je buttai du' pezzi de mollica.
- Nun è - rispose er Merlo - che nun ciabbia
fiducia in te, ché invece me ne fido:
lo so che nu m'infili in uno spido,
lo so che nun me chiudi in una gabbia:
ma sei poeta, e la paura mia
è che me schiaffi in una poesia.
È un pezzo che ce scocci co' li trilli!
Per te, l'ucelli, fanno solo questo:
chiucchiù, ciccì, pipì... Te pare onesto
de facce fa la parte d'imbecilli
senza capì nemmanco una parola
de quello che ce sorte da la gola?
Nove vorte su dieci er cinguettio
che te consola e t'arillegra er core
nun è pe' gnente er canto de l'amore
o l'inno ar sole, o la preghiera a Dio:
ma solamente la soddisfazzione
d'avè fatto una bona diggestione.

 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2014, 14:16
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


La grande leggenda dei tre giorni della merla

VdGX2qg

Gli ultimi tre giorni di gennaio, noti come i giorni della merla, sono considerati i più freddi dell’anno. Ma perché della merla? Una leggenda tipicamente lombarda racconta che tanto tempo fa, durante un inverno molto rigido, una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve, soffriva il freddo e la fame. Papà merlo decise di spostare il nido nelle vicinanze di un camino e partì in cerca di cibo. La merla e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido a scaldarsi tra loro e con il fumo che usciva dal camino. Dopo tre giorni il papà tornò a casa con il cibo e quasi non riuscì a riconoscere la sua famiglia! Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini! Da quel giorno tutti merli nascono con le piume nere. In tutte le leggende si nasconde sempre un fondo di verità ma, in questo caso, è curioso osservare che, da indagini statistiche effettuate sugli archivi di dati meteorologici disponibili, è emerso che i giorni più freddi dell’anno capitano durante i giorni della merla più frequentemente nell’Italia del Sud che in quella del Nord dove, invece, i giorni più freddi capitano più frequentemente durante la prima decade di gennaio. Questo risultato è sorprendente e potrebbe essere legato al cambiamento di circolazione atmosferica in grado di dirottare aria polare sul Nord dell’Italia nella prima decade del mese di gennaio e aria balcanica di origine siberiana sul Sud dell’Italia nell’ultima decade. Verità o pura coincidenza quest’anno i giorni della merla saranno i più freddi dall’inizio dell’inverno


Tratto da:
Adriano Mazzarella: Siamo sotto il cielo: tutto quello che non si sa su clima e meteo – Edizione Simone 2008 ISBN 978-88-244-6348-5
Adriano Mazzarella
Prof. di Meteorologia e Climatologia
Direttore Osservatorio Meteorologico – Università di Napoli Federico II
email:[email protected]
Condiviso da:http://blueplanetheart.blogspot.it/2014/01/la-grande-leggenda-dei-tre-giorni-della.html

fonte
 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2014, 15:44
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


PS0JSam

 
Web  Top
view post Posted on 22/1/2015, 16:41
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


I giorni della merla

3LLzCvT

Racconta la leggenda che un tempo i merli erano tutti bianchi: così comincia la leggenda della Merla che, nelle sue varie versioni, segnala uno dei dì d'la marca, dei giorni di marca, giorni indicanti alla comunità rurale la posizione all'interno della Ruota dell'Anno.

Particolarmente diffusa nella Pianura Padana, lungo il Po, la leggenda del merlo appare anche in una citazione dantesca sempre in riferimento alla morale della leggenda che vede l'uccello ingannato dal clima rigido di gennaio.

Il merlo, Turdus merula, è un uccello che in Italia tende a non migrare rimanendo in loco per tutto l'inverno.

Anticipando le prime avvisaglie di primavera, il canto del merlo può essere ingannatorio: non sempre infatti segnala che il caldo si stia realmente avvicinando.

Un proverbio romagnolo infatti ricorda: Merlo, di marzo non cantare, che il becco ti si potrebbe ghiacciare. Lascia che canti la tordella, che lei non ha paura di nessuno (Mèral, ‘d mêrz no’ cantê’, che e’ bëc u t’ s’ po’ agiazê. Lëssa ch’e’ chénta e’ ragiôn che lo u n’ha pavura d’inciôn).

A Bologna dicono Quand canta al mérel, a san fóra dl’invéren (Quando canta il merlo, siamo fuori dell’inverno).

I giorni della merla sono, secondo la tradizione, gli ultimi tre giorni di gennaio: il 29, il 30 e il 31 (benché per alcuni siano il 30 e 31 gennaio e il 1° febbraio).
Sono considerati i giorni più freddi dell'inverno, ma nell'eventualità che non fossero proprio freddi indicherebbero in quest'occasione che la Primavera arriverà tardi.

In questo senso ricordano molto l'uso della fase della luna e l'uscita dell'orso dalla tana come metodi per prevedere il clima: previsione che va fatta pochi giorni dopo ai Giorni della Merla, ovvero alla Candelora.

MynTgKc

La leggenda dei tre giorni della merla si perde nell'onda del tempo.

Una storiella che ha infinite varianti da posto a posto. Una cosa é però in comune a tutti: la data. I tre ultimi giorni di gennaio, considerati appunto i più freddi nonché una specie di cartina di tornasole, dato che in base a come si presenta il tempo gli esperti sanno trarre indicazioni per come sarà il clima dell'anno.

Non conta che qualche metereologo si sia affannato a dimostrare che non tutti gli anni é così, che anzi le medie dicono che c'é qualche altro giorno più freddo. La tradizione non si é spenta. O meglio, la tradizione non si era spenta.


tRNrKsk

Una versione...

Era un inverno molto, molto freddo. Il mese di Gennaio, quell’anno, si era messo davvero d’impegno per tener fede alla sua fama di mese gelido e ventoso. La neve era alta, ed uno strato di ghiaccio ricopriva le fontane, i ruscelli, i laghetti...per la gioia dei bambini, che potevano divertirsi a pattinare, slittare, scivolare su quelle superfici a specchio che riflettevano i raggi di un pallido sole.
Perfino il fuoco, acceso in ogni piccola e grande casa del paese, sembrava non scaldare abbastanza; nelle camere e nelle soffitte, qualche volta, al mattino si scopriva che il gelo della notte aveva perfino fatto ghiacciare l’acqua nei secchi e nei lavandini.
La gente camminava intirizzita, usciva il meno possibile, cercava di impegnarsi nei lavori più faticosi anche per scaldarsi un po’. I più fortunati potevano permettersi, nelle sere buie, di condividere un sorso di Glühwein con la famiglia o con gli amici, nel tepore della casa. "Finirà, anche questo Gennaio..." dicevano tutti, ed aspettavano con ansia il mese di Febbraio: certo, l’inverno non sarebbe finito subito, ma sarebbe diventato più mite, meno pungente, e tutti avrebbero cominciato a sentire l’avvicinarsi della primavera.
Non solo gli uomini, ma anche gli animali stavano passando giorni difficili, con tutto quel freddo e quel ghiaccio. Era un problema procurarsi il cibo, ripararsi dal vento, trovare un poco di sollievo...si sa, gli animali non sono in grado di accendere fuochi, e non sono capaci di fare il Glühwein!
Una merla, irrequieta e dispettosa per carattere, si sentiva particolarmente agitata e non vedeva l’ora che il freddo finisse...imprecando contro il mese di Gennaio, decise un bel giorno di andarlo a trovare, di dirgli tutto quello che pensava di lui e di prenderlo un po’ in giro perché ormai stava per finire. A quei tempi, infatti, Gennaio era il mese più corto dell’anno ed aveva solo ventotto giorni.
Volando, volando, riuscì a raggiungere l’alta montagna dove abitava quel mese così poco gentile. Qui giunta, la merla (che aveva un bel piumaggio nero lucido ed un becco giallo molto brillante, come il suo compagno) cominciò a sfottere il mese di Gennaio: "Ci hai fatto soffrire, con il tuo ghiaccio ed il tuo vento, eh? Ti sei divertito? Ci hai fatto tremare di freddo e patire la fame per tutti questi giorni, ma oggi è il 28, è l’ultimo giorno! Hai finito di perseguitarci, per quest’anno, adesso arriva Febbraio e potremo respirare....alla fine, te ne devi andare anche tu!"

Il mese di Gennaio, offeso e contrariato, sembrò non interessarsi più di tanto ai discorsi di quell’uccello fastidioso, non rispose subito, ma aspettò con calma che la merla si sfogasse e, alla fine, l’ammonì: "Stai attenta, perché non è detta l’ultima parola!". Sicura del fatto suo, la merla non ci badò e spiccò il volo per tornare al suo paese ed aspettare l’arrivo del mite Febbraio.
Ma Gennaio non si diede per vinto: irritato dal comportamento della merla, andò subito a trovare il suo vicino di casa, Febbraio, e tanto disse e tanto fece da convincerlo a regalargli tre giorni: quelli che sarebbero stati i primi tre giorni di Febbraio diventarono gli ultimi di Gennaio. Per dispetto a chi si era preso gioco di lui, Gennaio durante quei tre giorni ce la mise tutta per vendicarsi. Il freddo fu talmente intenso che perfino il fiato si ghiacciava nell’aria. La merla, pentita della sua presunzione, non poté fare altro che cercare un po’ di sollievo vicino ad un camino fumante. Passò tutti i tre giorni vicino a quel camino e riuscì a difendersi dal freddo; prese però tanto di quel fumo che, dopo quei tre giorni, tutte le sue piume e perfino il suo becco erano diventati grigi, e non tornarono mai più come prima.

Per questo, da allora in poi, il mese di Febbraio è diventato il più corto dell’anno, la merla è di color grigio fumo (mentre il merlo è sempre nero con il becco giallo) e gli ultimi tre giorni di Gennaio, i più freddi di tutto l’inverno, sono chiamati "i giorni della merla"

Di Enrico Trojero.


5OXZry5

Un'altra versione...

La leggenda dei tre giorni della merla si perde nell'onda del tempo. Sappiamo solo che erano gli ultimi tre giorni di gennaio, il 29, 30 e 31, e in quei dì capitò a Milano un inverno molto rigido. La neve aveva steso un candido tappeto su tutte le strade e i tetti della città.

I protagonisti di questa storia sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti. Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova. Poi, per l'inverno, avevano trovato casa sotto una gronda al riparo dalla neve che in quell'anno era particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni per sfamarsi; il merlo volava da mattina a sera in cerca di becchime per la sua famiglia e perlustrava invano tutti i giardini, i cortili e i balconi dei dintorni. La neve copriva ogni briciola.


SrBx7Uz

Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla, per proteggere i merlottini intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po' di tepore. Tre giorni durò il freddo. E tre giorni stette via il merlo. Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti: erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un'eccezione di favola. Gli ultimi tre giorni di gennaio, di solito i più freddi, furono detti i «trii dì de la merla» per ricordare l'avventura di questa famigliola di merli.

Da paroledautore.net


fonte

 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2015, 19:58
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


Arrivano i tre “Giorni della Merla”: previsioni meteo, tradizioni popolari, leggende, storia e proverbi

wpP8J76

Secondo la tradizione popolare, gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31) coincidono con i tre giorni più freddi dell’anno che se per noi, abituati al caldo tepore degli impianti di riscaldamento, non dicono più di tanto; per i nostri vecchi, che dovevano convivere con inverni gelidi e poco calore in casa, erano giorni speciali. Quest’anno la situazione meteo rispetterà l’antica tradizione: proprio negli ultimi tre giorni di gennaio arriverà sull’Italia il “Vortice Polare” che provocherà forte maltempo e copiose nevicate fino a bassa quota.

OJg0Qhv

Ma quali sono le origini della locuzione “giorni della Merla”; giorni in cui il grigio e il buio hanno ancora il sopravvento sulla luce e il contrasto tra il caldo e il freddo, tra i sapori dolciastri e quelli forti della cucina invernale creano un mix di sensazioni ed emozioni che connotano lo stile di vita di questo periodo dell’anno? Sebastiano Pauli, ad esempio, nel libro intitolato “Modi di dire toscani ricercati nella loro origine”, dà una spiegazione bellica alla locuzione “Giorni della merla” che, a suo dire, deriverebbe da un problema logistico in tempo di guerra: quello di far passare, a fine gennaio di molti anni fa, un cannone, chiamato “la Merla” , al di là di un fiume. Il grande freddo di quei giorni ne fece gelare le acque, offrendo un’occasione per risolvere il problema del trasporto.

YSBbjxI

Se la veridicità del dato (quello che si tratti dei giorni più freddi dell’anno) può trovare riscontro, da un punto di vista meteorologico, resta però da definire il motivo del legame con la merla; un nesso certamente difficile da individuare al di fuori dell’ambito folkloristico. Secondo una nota leggenda, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, per ripararsi dal gran freddo, si rifugiarono in un comignolo, dal quale emersero, il 1 febbraio, tutti neri a causa della fuliggine e, da quel giorno, tutti i merli furono neri. Anche se alcune leggende parlano di una merla, nella realtà questi uccelli presentano un forte dimorfismo sessuale nella livrea che è bruna (becco incluso)nelle femmine e nera brillante, con becco giallo-arancione, nel maschio.

bwXs57L

Un’altra leggenda, avente anch’essa per protagonista una merla, spiega l’origine della locuzione “giorni della merla” come se si trattasse di una favola. I suoi personaggi sono una merla completamente bianca e la personificazione di gennaio, freddo e gelido. Gennaio era un mese un po’ dispettoso, che si divertiva a ricoprire il terreno di neve e gelo, non appena la merla si decideva a mettere il becco fuori dalla tana per procacciarsi del cibo. Stufa di questi scherzi, un anno la merla decise di raccogliere molto cibo, in modo da resistere per un mese intero chiusa nella sua tana. Gennaio , allora, che fino a quel momento durava solo 28 giorni, si indispettì e, per punire la merla, aggiunse 3 giorni al suo mese e fece scendere sulla terra il freddo, accompagnato da neve e vento. Presa alla sprovvista, la merla si trovò un rifugio di fortuna in un camino e, terminati i tre giorni, uscì tutta nera, segnando così il futuro piumaggio degli esemplari della sua specie.

MJ64MYb

Altre leggende, invece, sono ambientate lungo il Po. Si narra che Merla, una ragazza amante del ballo e del divertimento, voleva recarsi a ballare in un paese non lontano dal suo, attraversando di corsa una lastra di ghiaccio che copriva il Po ma questa si ruppe, non reggendo il peso della fanciulla. Per 3 giorni i suoi amici cercarono il suo cadavere ma il fiume non lo restituì più. Stando ad un’altra rielaborazione, un ragazzo e una ragazza, per recarsi ad una festa, attraversarono il Po gelato, scivolando però nelle sue acque e scomparendo. Solo una merla vide l’accaduto, cinguettando per tre giorni e volando sui passanti per cercare aiuto. Il 31 gennaio il sole sciolse i suoi ghiacci, restituendo i cadaveri, attorno ai quali sbocciarono i fiori.

PtH5oZo

Ancora i merli sono i protagonisti di una leggenda che li vide sposi, a fine gennaio, nel paese della sposa, situato oltre il Po. Per tornare a casa, avrebbero dovuto riattraversare il fiume. Rimasero ospiti di parenti, ma le temperature, nel frattempo, si abbassarono drasticamente, tanto che il merlo decise di attraversare il fiume ghiacciato ma vi annegò a causa della rottura del ghiaccio. La merla, appresa la triste notizia, scoppiò a piangere e ancora oggi, stando alla leggenda, nelle fredde notti di gennaio, il suo lamento si ode lungo il Po. Tra le numerose interpretazioni, ve ne sono due, di origine evangelica. Si narra che un servo di Erode rubò una merla e i suoi piccolini, per prepararli con la polenta. Un merlo, nero come il carbone, prese una pagliuzza dalla culla di Gesù Bambino e la fece cadere sui suoi piccoli, che subito impararono a volare e così poterono scappare dalla loro prigionia. L’evento miracoloso fece sciogliere la neve e da allora, il 31 gennaio, le temperature ricominciarono a salire. Un’altra leggenda vede come protagonista un soldato di Erode che gettò del fiele nella scodella del latte di Gesù Bambino. Una merla, che vide tutto, bevette il latte avvelenato e per tre giorni soffrì, finché, il 31 gennaio, lo stesso Gesù Bambino fece tornare un caldo sole che accelerò la guarigione della merla.

70ZmOYK

Dante, nel Capitolo XIII del Purgatorio, Girone degli invidiosi, costretti dalla legge del contrappasso alla pena della cecità in quanto i loro occhi, in vita, godettero nel vedere il dolore altrui, mette in bocca alla nobildonna senese Sapia queste parole, gridando a dio: “Ormai più non ti temo!/come fè’l merlo per poca bonaccia”(Ormai non ti temo più come fa il merlo per un po’ di bel tempo). Tutte le leggende hanno un fondo di verità: in effetti, sin dai tempi di Numa Pompilio e della sua riforma del 713 a.C., nel calendario romano il mese di gennaio aveva realmente solo 28 o 29 giorni. Fu poi nel 46 a.C. che gennaio prese “in prestito” i tre giorni a febbraio, grazie all’introduzione del calendario giuliano che rendeva il compiuto dei giorni definitivamente solare. Il mito continua a tramandare il significativo momento di passaggio tra due culture: una lunare (e matrifocale del Tardo Paleolitico-Neolitico) e l’altra solare (e patriarcale). Riguardo la scelta dell’animale, il merlo, si arriva dritti alla morale: nel linguaggio popolare, infatti, “dare del merlo a qualcuno” significa considerarlo uno sprovveduto, un sempliciotto, talmente ingenuo da cantare vittoria prima del tempo per poi pagarne le conseguenze.

B4lDwpi

Un proverbio bolognese afferma che “Quand canta al mérel, a san fóra dl’invéren” e cioè “Quando canta il merlo, siamo fuori dall’inverno”. Ma quando cominciano a cantare i merli? La data è molto incerta e naturalmente dipende dai luoghi; per esempio, in un loro proverbio i romagnoli consigliano al merlo di non cantare nemmeno a marzo perché gli si potrebbe gelare il becco: “Mèral, ‘d mêrz no’ cantê’, che e’ bëc u t’ s’ po’ agiazê”. Comunque sia il canto del merlo può essere ingannevole perché, nonostante anticipi le prime avvisaglie di primavera, non sempre segnala che la bella stagione si sta avvicinando per davvero e loro stessi possono cadere in errore.


fonte

 
Web  Top
view post Posted on 29/1/2015, 13:05
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


Che cosa sono i giorni della merla? E sono davvero i più freddi dell’anno?

La leggenda che si scontra con le statistiche meteorologiche: perché gli ultimi tre giorni di gennaio si chiamano così? E perché sono considerati i più freddi dell'anno in corso?

NNtCzuH

Iniziamo col dire subito che si tratta di una leggenda (o meglio d’una serie di leggende) e che i famosi “giorni della merla” non sono una scienza esatta. La leggenda, la tradizione, vuole che gli ultimi tre giorni del mese di gennaio, ovvero 29, 30 e 31 o in alternativa gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio siano i più freddi dell’anno. Stando a guardare le analisi statistiche meteorologiche, tuttavia, non è così. Ma la locuzione è ormai diventata d’uso comune.

Perché vengono definiti “giorni della merla” ? Ci sono molte ipotesi. Quella ‘bellica’ è esposta dal revederendo Sebastiano Pauli in una cronaca settecentesca. Si tratta della storia di un cannone, chiamato appunto “la Merla” che sarebbe dovuto passare oltre il Po e che fu poi trasportato grazie al gelo di quei giorni di gennaio che tramutarono il fiume in una strada ghiacciata. Poi c’è la leggenda nobiliare: una Nobile Signora di Caravaggio, ‘nominata de Merli’, la quale, dovendo traghettare il Po per raggiungere il marito, non lo poté fare se non in quei giorni sul fiume gelato. Altre fonti riferiscono della leggenda dei pulcini della merla, tutti bianchi, che per ripararsi dal freddo si rifugiarono in un comignolo dal quale uscirono solo all’inizio di febbraio, ovviamente completamente neri di fuliggine, dando inizio alla varietà di merlo nero, ora l’unica esistente.

Per la leggenda se i giorni della merla sono freddi, la primavera sarà bella; se sono caldi, la primavera arriverà in ritardo. Altrimenti, dovremo affrontare i “giorni della vecchia” ovvero gli ultimi tre giorni di marzo, ossia il 29, 30 e 31 marzo, considerati i più freddi della stagione primaverile.


fanpage.it
fonte

 
Web  Top
view post Posted on 17/1/2016, 10:17
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


La leggenda dei giorni della merla,I PARTE

Le leggende sono nate per raccontare ciò che gli uomini non riuscivano a spiegare nel comportamento della natura o degli Dei; di conseguenza inventava delle piccole storielle un po’ fantasiose per fare ciò. Esistono tre giorni detti i più freddi dell’anno o meglio conosciuti come “i giorni della merla” che sono il 29, il 30 e il 31 Gennaio; eppure si racconta che un tempo non era così, Gennaio era formato solo da 28 giorni e Febbraio da 31 e chi regnava sull’inverno e sopratutto su quei rigidi giorni di freddo era il Generale Inverno.

PxsBGD4

Un tempo esisteva un padrone terribile, il Generale Inverno che mandava neve e gelo sull’intero mondo. Il suo potere si faceva più potente nei mesi di Dicembre e Gennaio, mentre appena iniziava Febbraio il Generale Inverno si addolciva alla vista della giovane e bella Primavera che ogni anno lo ammaliava e lo rendeva meno duro.



In uno di quei duri e freddi inverni che il Generale tanto amava, la terra era ricoperta di ghiaccio e neve, tutto erano bianco ed in origine anche i merli avevano delle bellissime più bianche, ma poi tutto cambiò.

Un anno il 28 Gennaio i merli uscirono dai loro nidi tutti contenti che quello fosse l’ultimo giorno del periodo più freddo, ed in lontananza, infatti, si vedeva già arrivare la signorina Primavera che scioglieva al suo passaggio la coltre di neve e lasciava intravedere i fili di erba verde. I merli felici iniziarono a prendersi gioco del Generale Inverno, vantandosi di aver anche quell’anno superato l’inverno senza perire, dicendo: “Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta, il Generale Inverno non fa più paura a nessuno. Ha appena la forza di rinfrescare per un paio di mesi e già domani sarà febbraio e il vecchio Generale si scioglierà al sole alla vista della bella Primavera”.


fonte



La leggenda dei giorni della merla, II PARTE

Avete sentito il meteo questi giorni? I giorni più freddi dell’anno stanno arrivando, freddo, pioggia e neve su tutta la nostra penisola: i giorni della merla sembrano arrivare in anticipo? Nello scorso articolo abbiamo iniziato a leggere una leggenda che parla dei giorni più freddi dell’anno: il 29,il 30 e il 31 gennaio, conosciuti come “i giorni della merla”. La leggenda nel suo modo fantasioso spiega perché questi giorni vengono chiamati così; oggi ne conosceremo la seconda parte.

PxsBGD4

[…] Il Generale Inverno austero e orgoglioso com’era non tollerò tale affronto, e sentendosi preso in giro dai dei piccoli e deboli uccellini sbottò: “Voi bianchi pennuti mi avete stancato, vi farò pentire di aver preso in giro il potentissimo Generale Inverno! Avete voluto scherzare, ma adesso la pagherete!”

E così fece, raccolse le sue ultime forze, gonfiò il petto e con le grosse manone strappò tre giorni a Febbraio e li attaccò alla fine di Gennaio, poi non contento scatenò la più grande bufera di tutto l’inverno: vento gelido e neve caddero dal cielo per tre giorni di seguito senza mai fermarsi.

I merli furono colti all’improvviso e cominciarono a scappare andandosi a riparare nei loro nidi, ma i nidi erano freddi ed il gelo arrivava anche lì, così pensarono bene di rifugiarsi nei camini, che accesi donavano un bel tepore. Trascorsero i tre giorni più freddi dell’anno tra neve e vento gelido il 31 Gennaio fu il peggiore. Poi arrivò Febbraio e la Primavera si presentò, dolce, a scaldare con un debole sole piacevole che iniziò a sciogliere i ghiacci. Il Generale Inverno soddisfatto, da quel momento poteva lasciare spazio a un febbraio in cui avrebbe condiviso il tempo con la fresca primavera.


fonte



La leggenda dei giorni della merla, III PARTE

Siamo giunti alla fine di questa simpatica leggenda che spiega perché i tre giorni più freddi dell’anno vengono chiamati i “giorni della merla”. Negli scorsi articoli abbiamo visto la vicenda tra il Generale Inverno e i merli dispettosi che sono stati giustamente puniti,adesso ne vedremo l’epilogo. (Per chi si è perso le “puntate” precedenti potete trovarli nei link sottostanti).

PxsBGD4

Ed i giorni più freddi dell’anno finirono. Il Generale Inverno sfogò tutto il suo potere.

I merli poterono uscire dai loro ripari, e corsero a mangiare i primi fili d’erba per placare i morsi della fame, ma poi piano piano si accorsero che qualcosa in loro era cambiato; le loro candide piume avevano cambiato colore. Dopo tre giorni trascorsi dentro i camini le loro piume si erano impregnate di fuliggine ed erano diventate tutte nere. Provarono così a lavarsi nella pozza della neve sciolta, si strisciarono le piume nelle prime foglie verdi, si beccarono l’un l’altro, ma non ci fu nulla da fare: erano diventanti neri come la pece e nulla potè farli ritornare bianchi.

Il Generale Inverno si godette lo spettacolo, quindi tirò fuori il suo vocione e disse in tono stentoreo: “Che questo serva da lezione a voi e a tutti gli animali: non si scherza con le stagioni, con il freddo, con il clima. Non ci si può prendere gioco della Natura. Da oggi in poi gennaio avrà 31 giorni e i suoi ultimi tre giorni saranno i più freddi dell’anno. Per ricordare a tutti questa storia voi merli, che più di tutti avete scherzato, porterete per sempre queste penne nere”.

Questa leggenda ha il compito di spiegare non solo il perché esistono i giorni più freddi dell’anno e del motivo per il quale vengono chiamati così, ma c’è una ragione più intrinseca e sottile del perché questa leggenda è importante. Essa ci fa capire che la Natura non deve essere mai sfidata, che ogni stagione ha la sua importanza e che bisogna apprezzare sia i giorni freddi che i giorni caldi, sopratutto non bisogna mai cantare vittoria prima del tempo.


fonte

 
Web  Top
view post Posted on 29/1/2016, 13:20
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


dL8RJHq

 
Web  Top
view post Posted on 12/1/2017, 17:33
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


BNLswkC



ADqc2xE

 
Web  Top
view post Posted on 23/1/2017, 20:26
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


Cosa sono i Giorni della Merla e perché non c’entrano nulla con i merli

Gli ultimi tre giorni di gennaio, secondo le credenze popolari, sono i più freddi dell'anno e vengono chiamati 'giorni della merla'. Scopriamo l'origine di questo nome curioso e cosa ci nasconde dal punto di vista scientifico.


kNzC4zL

Manca poco meno di una settimana ai famosi e freddissimi “giorni della merla”, gli ultimi tre di gennaio, ovvero il 29, il 30 e il 31, che nel 2017 abbracceranno anche una domenica. La credenza popolare vuole che essi siano i più gelidi in assoluto dell'intero anno, e benché le rivelazioni meteorologiche degli ultimi decenni l'abbiano smentita diverse volte, attorno ai giorni della merla sono state costruite leggende e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, tra canti, degustazioni e grandi falò che ancora oggi vengono rievocati, in particolar modo nel Nord Italia.

qjDJIP4
in foto: Una merla, con piumaggio marrone per mimettizzarsi nel nido e nell'ambiente

La leggenda principale narra del conflitto tra una bianchissima merla e un dispettoso Gennaio, che avrebbe ‘rubato' i famigerati tre giorni a febbraio per giocare un brutto scherzo al povero volatile. Esausta per le difficoltà nel reperire cibo per se stessa e i propri pulcini in mezzo a tormente di neve e ghiaccio, la merla si rivolse a Gennaio chiedendogli il favore di durare un po' meno, tuttavia il suscettibile mese le rispose che i suoi 28 giorni sarebbero rimasti tali. L'uccello, indispettito, comunicò allora che l'anno seguente avrebbe fatto scorta di cibo e che se ne sarebbe rimasto al caldo con la propria famiglia per l'intero mese; un ‘affronto' che Gennaio decise di vendicare programmando i tre giorni più gelidi proprio per quando la merla avrebbe rifatto capolino dal nido. Presi in prestito i tre giorni a febbraio, Gennaio mise in atto il proprio perfido piano, cogliendo di sorpresa merla a famiglia e costringedo tutti a rifugiarsi nei pressi di un comignolo per scaldarsi, dove a causa della fuliggine il piumaggio bianco si trasformò in nero.

Me2If88
in foto: Un merlo maschio col suo piumaggio tipicamente nero

Da allora, secondo la leggenda, tutti i merli sarebbero diventati neri e gennaio sarebbe durato tre giorni in più, i più freddi dell'anno. Esistono diverse versioni affini alla leggenda più conosciuta, nelle quali talvolta è presente anche il maschio e magari uno degli uccelli adulti muore per il freddo, tuttavia il risultato è sempre la trasformazione del piumaggio da bianco a nero. In realtà i merli (Turdus merula) hanno uno spiccato dimorfismo sessuale, e il piumaggio delle femmine è molto diverso da quello dei maschi; invece che nere con becco arancione, un classico carattere sessuale secondario maschile, esse sono infatti tendenti al marrone per mimetizzarsi con l'ambiente e col nido. In natura possono comunque nascere merli albini, ma è un evento molto raro. La leggenda dei giorni della merla, secondo uno scritto del XVIII secolo, potrebbe riferirsi anche al transito di un cannone chiamato ‘Merla' sul fiume Po, che sarebbe ghiacciato proprio in occasione degli ultimi tre giorni di gennaio, permettendone il passaggio.

[Foto di Andrea Centini]

fanpage.it

fonte

 
Web  Top
view post Posted on 29/1/2017, 06:49
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


j4dZENl

 
Web  Top
view post Posted on 28/1/2018, 17:19
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


Y9JNOxx



OhmCCe1

 
Web  Top
view post Posted on 29/1/2018, 11:14
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
218,653
Location:
bologna

Status:


I GIORNI DELLA MERLA

Narra una strana storia
che in tempi assai lontani
c’era una merla bianca,
più bianca della neve.
Volava lentamente
sui rami delle siepi
cercando qualche bacca:
aveva tanta fame!
Tirava forte il vento
sugli orti e sui giardini,
pioveva senza sosta
dall’alba fino a notte:
gennaio ormai finiva
con giorni grigi e freddi.
La povera uccellina,
fischiando disperata,
cercava invano un seme,
un piccol moscerino,
un chicco di frumento,
un briciolo di pane.
Infine, giunta sera,
si rifugiò al calduccio
di un alto fumaiolo:
dormì sognando il sole.
Svegliandosi al mattino
scoprì con meraviglia
d’avere nera l’ala
nerissimo il piumaggio
e il becco color d’oro.

(dal web)



d5YfmWW

 
Web  Top
42 replies since 31/1/2012, 10:06   1232 views
  Share