8 Marzo Festa Della DONNA

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“Il coraggio è donna”, in occasione dell’8 marzo al via la campagna istituzionale per Mahsa Amini

Dal 6 marzo lo spot andrà in onda sulle reti Rai, radio e tv, e sui social

Maria Carmela Fiumanò


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ROMA – Dal 6 marzo andrà in onda sulle reti Rai, radio e tv, e sui social, lo spot promosso dalla Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, ideato e realizzato dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria guidato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alberto Barachini. La campagna di comunicazione istituzionale, #ilcoraggioèdonna, celebra la Giornata Internazionale dei diritti della Donna, dedicando questo 8 marzo a Mahsa Amini, morta in Iran dopo essere stata arrestata per aver indossato il velo in modo “non corretto”, e a tutte le donne che lottano per vedere riconosciuti e rispettati i propri diritti fondamentali.

“Essere libere – recita la voce di Pegah Moshir Pour – vuol dire poter studiare e decidere chi diventare. Poter uscire di casa con i capelli scoperti senza paura di essere arrestate o di perdere la vita. Avere l’opportunità di guadagnarsi da vivere e veder riconosciuto, equamente, il proprio lavoro. Vuol dire scegliere di costruire una famiglia in pace, lontano dalla violenza e dalla guerra. Il coraggio è donna come la libertà”.

Lucana di origini iraniane, Pegah Moshir Pour è un’attivista e content creator. Il suo nome è diventato popolare cinque mesi fa, quando, dopo la morte di Masha Amini, in Iran sono esplose delle proteste senza precedenti. Quando aveva 9 anni, Pegah è stata costretta a lasciare Teheran per arrivare in Basilicata assieme alla sua famiglia. In quegli anni, le violenze e la repressione del regime islamico si fecero fortissime, al punto da indurre diverse famiglie a scappare dal paese. Per questa ragione oggi la sua voce è tutta a sostegno delle proteste delle donne e degli uomini, esplose dopo la morte di Masha Amini.


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La donna che aspetta non si guarda dietro,non si guarda davanti.Si guarda dentro,e cresce; invoca il vento, le stelle, i mari e culla nei suoi occhi i sogni che fanno girare la terra.

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Il significato della Mimosa


La Mimosa divenne famosa da quando fu scelta a simbolo della Giornata Internazionale della Donna
Uno dei significati della Mimosa, originario degli Indiani d’America, è quello di forza e femminilità.

La Mimosa esprime inoltre innocenza, libertà, autonomia, pudore e sensibilità. In Inghilterra, nello scorso secolo, le ragazze meno avvenenti erano solite infilare un fiore di Mimosa nell’occhiello della giacca, della camicetta o fra i capelli per esibire la loro ideologia. Presso gli Indiani d’America, come già accennato, assumeva un significato diverso. In base a un’antica usanza, un rametto d’Acacia veniva donato da ogni giovane alla ragazza che gli aveva fatto palpitare il cuore. Questo perché, l’aspetto delicato di questo fiore nasconde forza e vitalità.

AUGURI ....a tutte le DONNE ..ma

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8 marzo, i camici rosa che hanno contribuito a scrivere la storia della medicina

Unica donna italiana a ricevere il riconoscimento è Tita Levi-Montalcini

Redazione


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ROMA – “Secondo l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, nel 2022, il numero di dottoresse di età inferiore ai 70 anni ha superato quello degli uomini, rappresentando un importante passo in avanti nella crescente presenza femminile nella sanità. In occasione della festa della donna, Accademia dei Test ricorda alcune tra le più importanti personalità femminili, che hanno contribuito significativamente alla ricerca scientifica e che hanno introdotto importanti novità in ambito medico”. Lo fa sapere in una nota Accademia dei Test.

“Nel corso degli anni,- si legge ancora- numerose donne hanno lottato per affermare le proprie idee e farsi strada nell’ambiente medico. Grazie alla loro tenacia e alla passione, la presenza femminile nella sanità è oggi in costante crescita.

Nel 2022, i dati dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, pubblicati da Openpolis, hanno rivelato che il numero di donne medico sotto i 70 anni ha superato quello degli uomini (50,9%). Si tratta di un segnale positivo poiché indica una maggiore inclusione delle donne nella professione medica e un passo in avanti per garantire la parità di accesso e di opportunità nel settore sanitario”.
“In occasione della Giornata internazionale della donna, Accademia dei Test (https://adt.futura.study/),- aggiunge il comunicato- ramo della startup Edtech Futura, che dal 2020 affianca e supporta gli studenti nella preparazione ai test di ammissione universitari, come quello alle professioni medico-sanitarie, ha deciso di rendere omaggio all’affermazione della figura femminile in ambito medico, ricordando alcune tra le più importanti donne che hanno cambiato la storia della medicina”.

“Al giorno d’oggi, l’ambiente sanitario si dimostra sempre più inclusivo, tra gli oltre 2.500 studenti che frequentano i nostri corsi e i 40.000 membri della nostra community la maggioranza sono studentesse, che sognano un giorno di scrivere la prossima pagina della storia della medicina- ha commentato Greta Gilardi, Product Manager di Accademia dei Test e Futura- Le nuove generazioni si sono approcciate maggiormente agli studi medici e la nostra volontà è sempre stata quella di democratizzare l’istruzione di qualità, abbattendo le barriere sociali ed economiche, evitando la discriminazione e supportando i giovani nel raggiungimento dei propri sogni”.

Sono trascorsi 76 anni dal primo premio Nobel per la medicina assegnato ad una donna, ma quali sono le personalità femminili che hanno fatto la storia in questo ambito? Ri-scopriamole insieme ad Accademia dei Test:

– Gerty Radnitz Cori: è stata la prima donna a ricevere il Nobel per la Medicina nel 1947. A lei è riconosciuto il merito di aver svelato il processo metabolico responsabile della conversione dell’acido lattico in glucosio, oggi conosciuto come ciclo di Cori. Insieme al marito, fu una delle pioniere nello studio dell’attività enzimatica e ormonale e le sue scoperte hanno favorito una migliore comprensione del diabete e delle malattie ereditarie causate da difetti enzimatici.

– Rosalyn Sussman Yalow: ha vinto il Nobel per la Medicina nel 1977 per aver scoperto e definito il dosaggio radioimmunologico degli ormoni proteici, utilizzato oggi in medicina clinica. E’ stata definita la madre dell’endocrinologia.

– Barbara McClintock: nel 1983 ha ricevuto il Nobel per la Medicina grazie alla scoperta dei trasposoni, ovvero gli elementi genetici capaci di spostarsi in modo coordinato all’interno del genoma, influenzando la sua espressione.

– Rita Levi-Montalcini: ad oggi, è stata l’unica donna italiana ad aver vinto il Nobel per la Medicina. A giustificare l’assegnazione del premio, nel 1986, è stato il suo impegno nell’individuazione del Nerve Growth Factor (NGF), una proteina essenziale per la sopravvivenza delle cellule nervose. Grazie alle sue scoperte è riconosciuta come pioniera nella neurobiologia.

– Gertrude B. Elion: ha ricevuto il premio Nobel per la Medicina nel 1988, grazie alle sue ricerche sull’aciclovir, un farmaco ad azione antivirale. Le sue scoperte hanno aperto la strada a nuove strategie terapeutiche utilizzate ad esempio contro la leucemia, la malaria e la gotta, o per aiutare coloro che necessitavano di trapianti di organi.

– Christiane Nüsslein-Volhard: la biologa tedesca ha conseguito il premio Nobel per la Medicina nel 1995, con Eric Wieschaus e Edward Lewis, per le scoperte sul controllo genetico dello sviluppo embrionale.

– Linda B. Buck: nel 2004, i suoi studi sui ricettori olfattivi le hanno permesso di ricevere il Nobel per la Medicina. In particolare, il merito della scienziata è quello di aver isolato i geni che consentono di riconoscere a distanza i profumi.
Sinoussi: le è stato conferito il premio Nobel per la Medicina nel 2008 poiché, insieme a Luc Montagnier, ha scoperto il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), responsabile dell’AIDS. Negli ultimi anni, si è dedicata alla ricerca per la comprensione e il trattamento del virus della malaria.

– Elizabeth Blackburn: ha vinto il Nobel per la Medicina nel 2009, insieme a Carol W. Greider per aver individuato la struttura molecolare dei telomeri, chiarendo alcuni aspetti fondamentali in merito alla replicazione del DNA e l’invecchiamento cellulare.

– Carol W. Greider: alla biologa statunitense è stato assegnato il Nobel per la Medicina nel 2009, insieme ad Elizabeth Blackburn per i loro studi sull’invecchiamento delle cellule umane.

– May Britt-Moser: nel 2014 ha ricevuto il Nobel per la Medicina a seguito delle sue ricerche sulle neuroscienze, che le hanno permesso di mappare le cellule cerebrali responsabili della memoria spaziale e dell’orientamento.

– Tu Youyu: è la prima scienziata cinese ad aver vinto il Nobel in una categoria scientifica. Il premio, ricevuto nel 2015, le è stato attribuito per i suoi studi sulla malaria. Tu si è offerta anche come volontaria per essere il primo soggetto umano su cui testare il farmaco.



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Giornata internazionale della donna, l’Ue adotta sanzioni contro le violenze sessuali e di genere

"Fenomeno mondiale, le donne vanno sostenute ogni giorno"

Maria Rita Graziani


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ROMA – In un momento in cui “i diritti delle donne sono particolarmente sotto attacco in tutto il mondo”, l’Ue adotta decisioni destinate a lasciare il segno, come ricordano in una nota congiunta la Commissione europea e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, in vista della Giornata internazionale della donna. Nel comunicato si dichiara ancora: “L’aumento a livello mondiale dell’oppressione nei loro confronti e degli episodi in cui si attenta ai diritti umani di donne e ragazze sono allarmanti. Siamo al fianco delle donne in Iran, le cui libertà sono sistematicamente limitate, e in Afghanistan, dove i talebani stanno cercando di cancellare la presenza di donne e ragazze dallo spazio pubblico, nonché in qualunque posto del mondo in cui i diritti e le libertà fondamentali delle donne sono minacciati o negati. Siamo inoltre estremamente preoccupati per le notizie secondo cui le forze armate russe utilizzano la violenza sessuale contro donne e bambini in Ucraina come arma di guerra. Tali azioni costituiscono crimini di guerra e i responsabili devono essere assicurati alla giustizia. Continueremo a collaborare con i nostri partner internazionali per far sì che la Russia paghi per queste atrocità”.

La nota prosegue: “Non solo oggi, ma ogni giorno, siamo al fianco di tutte le donne per dare un impulso sempre più grande ai loro diritti in tutto il mondo. Vogliamo che le donne possano perseguire senza ostacoli i traguardi che si prefiggono. Per rafforzare la responsabilità globale, l’Ue ha appena adottato un pacchetto di sanzioni nei confronti degli autori di violenze sessuali e di genere“.

Gli autori della nota riferiscono inoltre che “Vi sono anche buone notizie. L’UE ha preso decisioni fondamentali per garantire che le donne nell’Ue abbiano le stesse opportunità degli uomini; ad esempio, con le nuove norme dell’Ue sull’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società o sulla trasparenza retributiva. Intendiamo inoltre stabilire norme dell’Ue per combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica. Ma occorre fare di più. Una reale parità di diritti è ancora lontana e sarà realizzata solo quando ci daremo tutti da fare per promuoverla e tutelarla, in Europa e nel mondo intero”.



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Festa della donna, ecco perché si festeggia l’8 marzo

In Italia la Festa della donna venne celebrata per la prima volta il 12 marzo del 1922

Gloria Marinelli


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ROMA – L’8 marzo in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale della donna. Più di una festa, un’occasione per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che avvengono ancora ogni giorno. Ma perché si celebra l’8 marzo?

8 MARZO, FESTA DELLA DONNA

È conoscenza comune che l’origine della Festa della donna sia da ricercare nella storia delle 134 operaie che persero la vita nel rogo della ‘Cotton’, una fabbrica di camicie di New York, in cui erano state rinchiuse dal titolare perché non partecipassero allo sciopero dell’8 marzo del 1911. In realtà, non esista alcuna prova a sostegno di questo tragico avvenimento: in nessun archivio storico, infatti, ne viene riportata notizia.

L’origine dell’8 marzo come giorno dedicato alla donna non è ben chiara. L’ipotesi più accreditata riguarda un episodio accaduto in Russia, a San Pietroburgo (all’epoca Pietrogrado). L’8 marzo del 1917 migliaia di donne si riversarono nelle strade della città per chiedere la fine della Prima guerra mondiale. L’evento ebbe una grande risonanza, e complice la risposta fiacca di repressione militare, ebbero origine ulteriori manifestazioni una dopo l’altra, che portarono al crollo dello zarismo. Per questo l’8 marzo venne scelto nella Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi a Mosca il 14 giugno del 1921, come ‘Giornata internazionale dell’operaia’.

PERCHÉ SI REGALA LA MIMOSA?

In Italia la Festa della donna venne celebrata per la prima volta il 12 marzo del 1922 grazie all’iniziativa del Partito comunista italiano. Tuttavia, è solo nel settembre del 1944 che l’Udi, l’Unione delle donne in Italia, decise di celebrare la prima giornata della donna nelle zone liberate del Paese.

Così, l’8 marzo del 1946, a guerra terminata, finalmente si poté celebrare la festa in tutta Italia. Per l’occasione, le organizzatrici Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei cercavano un fiore che potesse simboleggiare la giornata, un fiore di stagione e che costasse poco. La scelta ricadde sulla mimosa.



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International Women’s Day, 8 donne che hanno cambiato il mondo

In occasione della Festa della donna, la storia di otto delle tante donne che nel corso del tempo hanno cambiato il mondo.

Gloria Marinelli


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ROMA – Hanno scritto libri che hanno rivoluzionato la visione della società, fatto scoperte scientifiche che hanno trasformato la medicina come oggi la conosciamo, dato la vita per cause che hanno riscritto i diritti civili. In occasione della Festa della donna, la storia di otto delle tante donne che nel corso del tempo hanno cambiato il mondo.

HARRIET BEECHER STOWE, SCRITTRICE E ATTIVISTA

Harriet Beecher Stowe è l’autrice americana del best-seller del 1852 ‘La capanna dello Zio Tom‘. La scrittrice ha contribuito a diffondere il movimento anti-schiavitù nel mondo. Leggenda vuole che Abraham Lincoln accolse Beecher Stowe alla Casa Bianca dicendo: “Quindi tu sei la piccola donna che ha scritto il libro che ha iniziato questa grande guerra”, in riferimento alla guerra civile. Il suo celebre romanzo segue la vita dello schiavo nero Zio Tom, ed è stato il secondo libro più venduto del 19° secolo, dopo la Bibbia.

EMMELINE PANKHURST E IL DIRITTO DI VOTO ALLE DONNE

Emmeline Pankhurst fu un’importante attivista per i diritti delle donne. La suffragetta inglese fondò il Women’s Social and Political Union, un gruppo conosciuto per le forme estreme di protesta, come incatenarsi alle ringhiere e aderire allo sciopero della fame. Purtroppo Pankhurst non visse mai abbastanza per vedere il suo sogno diventare realtà, morendo tre settimane prima dell’approvazione di una legge che dava alle donne pari diritti di voto degli uomini.

ANNA FRANK E LE MEMORIE DELL’OLOCAUSTO

La saggezza e lo spirito della studentessa ebrea di 13 anni Anna Frank sono raccolti in un libro best seller, scritto mentre si nascondeva ad Amsterdam durante la seconda guerra mondiale. Il suo diario è uno dei libri più letti al mondo, con oltre 30 milioni di copie vendute. Una potente raccolta di memorie che è stata tradotta in 67 lingue e adattata per il cinema e il teatro. Anna Frank morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen nel 1945, poche settimane prima della liberazione.

SIMONE DE BEAUVOIR, FILOSOFA E SCRITTRICE

Filosofa esistenzialista francese, Simone de Beauvoir scrisse nel 1949 il libro ‘Il secondo sesso’ (Le deuxième sexe), diventato un punto di riferimento del femminismo. Nel saggio ha analizzato il trattamento e la percezione delle donne nel corso della storia, ed è stato ritenuto così controverso che il Vaticano lo mise nell’Indice dei libri proibiti. “Tutte le oppressioni creano uno stato di guerra, questa non fa eccezione”, ha detto De Beauvoir, che insieme al partner Jean Paul Sartre è stata uno dei pensatori più influenti del 20° secolo.

ROSALIND FRANKLIN, CHIMICA E FISICA

Le ricerche approfondite di Rosalind Franklin furono fondamentali nel rivelare la struttura del DNA. Le sue fotografie a raggi X della doppia elica sono state utilizzate dagli scienziati Francis Crick, James Watson e Maurice Wilkins, a cui nel 1962 fu assegnato congiuntamente un Premio Nobel per la medicina. Tuttavia, il lavoro di Franklin non venne mai riconosciuto. Morì di cancro ovarico nel 1958 a 37 anni.

BILLIE JEAN KING, LA LEGGENDA DEL TENNIS

L’americana Billie Jean King è stata una delle più grandi tenniste della storia. Il suo nome entrò nella leggenda per la partita soprannominata ‘La battaglia dei sessi‘ contro il collega Bobby Riggs nel 1973. Il tennista aveva rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali sosteneva l’inferiorità del tennis femminile e sfidò Billie Jean. La tennista lo sconfisse di fronte a un pubblico televisivo mondiale di 50 milioni di spettatori. In seguito formò la Women’s Tennis Association e fece una campagna per la parità di premi in denaro per i giocatori di sesso femminile.

WANGARI MAATHAI, FONDATRICE DEL GREEN BELT MOVEMENT

“Quando piantiamo alberi, piantiamo i semi di pace e di speranza”, così affermò nel 2004 Wangari Maathai, ambientalista e prima donna africana vincitrice del Nobel per la Pace. L’attivista politica keniana ha fondato il Green Belt Movement nel 1977, un’organizzazione non governativa per aiutare le donne dei paesi rurali. Il movimento da allora si è diffuso in tutto il mondo, collaborando con il Programma delle Nazioni Unite.

GRETA THUNBERG E LA LOTTA PER L’AMBIENTE

Era l’agosto 2018 quando Greta Thunberg, allora quindicenne, ha cominciato uno sciopero per il clima sedendosi ogni giorno fuori dal Parlamento svedese a Stoccolma. “Se a voi non interessa il mio futuro sulla Terra, perché a me dovrebbe interessare il mio futuro a scuola?”. Il suo grido di protesta varcò le soglie del Paese, diventando un’eco che risuonò in tutto il mondo. Oggi, grazie all’attivismo di Greta, milioni di giovani si sono uniti nel movimento Fridays For Future per dare voce alla lotta per l’ambiente.



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Festa della donna, ecco perché si celebra l’8 marzo

In Italia la Festa della donna venne celebrata per la prima volta il 12 marzo del 1922

Gloria Marinelli


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ROMA – L’8 marzo in tutto il mondo si celebra la Giornata internazionale della donna. Più di una festa, un’occasione per ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, ma anche le discriminazioni e le violenze che avvengono ancora ogni giorno. Ma perché si celebra l’8 marzo?

8 MARZO, FESTA DELLA DONNA

È conoscenza comune che l’origine della Festa della donna sia da ricercare nella storia delle 134 operaie che persero la vita nel rogo della ‘Cotton’, una fabbrica di camicie di New York, in cui erano state rinchiuse dal titolare perché non partecipassero allo sciopero dell’8 marzo del 1908. In realtà, non esista alcuna prova a sostegno di questo tragico avvenimento: in nessun archivio storico, infatti, ne viene riportata notizia. Un reale incendio avvenne a New York il 25 marzo del 1911 nella fabbrica Triangle. Causò la morte di 146 persone, di cui 123 donne.

L’origine dell’8 marzo come giorno dedicato alla donna non è ben chiara. L’ipotesi più accreditata riguarda un episodio accaduto in Russia, a San Pietroburgo (all’epoca Pietrogrado). L’8 marzo del 1917 migliaia di donne si riversarono nelle strade della città per chiedere la fine della Prima guerra mondiale. L’evento ebbe una grande risonanza, e complice la risposta fiacca di repressione militare, ebbero origine ulteriori manifestazioni una dopo l’altra, che portarono al crollo dello zarismo. Per questo l’8 marzo venne scelto nella Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, tenutasi a Mosca il 14 giugno del 1921, come ‘Giornata internazionale dell’operaia’.

PERCHÉ SI REGALA LA MIMOSA?

In Italia la Festa della donna venne celebrata per la prima volta il 12 marzo del 1922 grazie all’iniziativa del Partito comunista italiano. Tuttavia, è solo nel settembre del 1944 che l’Udi, l’Unione delle donne in Italia, decise di celebrare la prima giornata della donna nelle zone liberate del Paese.

Così, l’8 marzo del 1946, a guerra terminata, finalmente si poté celebrare la festa in tutta Italia. Per l’occasione, le organizzatrici Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei cercavano un fiore che potesse simboleggiare la giornata, un fiore di stagione e che costasse poco. La scelta ricadde sulla mimosa.



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Festa della donna, perché l’8 marzo si regalano le mimose?

A scegliere questa pianta furono le femministe dell'Unione Donne Italiane, Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei

Maria Rita Graziani


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ROMA – L’8 marzo è la Giornata internazionale della donna e in Italia tradizione vuole che venga celebrata regalando delle mimose. Ma perché proprio questo fiore?

LA MIMOSA E L’8 MARZO: PERCHÉ È IL SIMBOLO DELLA FESTA DELLA DONNA

Prima di tutto è bene fare una doverosa precisazione: la mimosa non è un fiore. Si tratta infatti un’acacia originaria dell’Australia, introdotta in Europa solo nel 1800. Si presenta con una fioritura rigogliosa di colore giallo in forma di alberi o arbusti. A livello simbolico rappresenta forza e femminilità ma anche libertà, autonomia e sensibilità e fiorisce nel mese di marzo, periodo perfetto per celebrare la Giornata delle donne.

LA LEGGENDA SULLA MIMOSA E LA FESTA DELLA DONNA

La Festa della Donna si lega, secondo una leggenda, a un incendio di una fabbrica tessile di New York, la Cottons, avvenuto l’8 marzo del 1908, in cui persero la vita un gruppo di operaie. In realtà non ci sono prove di questo avvenimento, ma negli Usa la nascita del National Woman’s Day (celebrato per la prima volta il 28 febbraio del 1908) si lega agli scioperi del settore tessile di New York e in qualche modo può aver alimentato la leggenda. Fatto sta che fuori dalla fabbrica di Cottons pare ci fosse un albero di mimose, ecco perché la pianta sarebbe legata alla celebrazione della festa delle donne.

LA MIMOSA IN ITALIA, CHI LA SCELSE PER CELEBRARE LE DONNE

In Italia la mimosa diventa il simbolo della Festa della donna nel 1946 quando per la prima volta, l’8 marzo, nell’intera penisola liberata si celebra la ricorrenza. A scegliere di utilizzare questa pianta furono Teresa Noce, tra le fondatrici del Pci, la comunista Rita Montagnana, prima moglie di Palmiro Togliatti, e la partigiana Teresa Mattei, tutte e tre elette per l’Assemblea costituente nelle elezioni del 2 giugno 1946. Il motivo di questa scelta è legato al fatto che la mimosa è prima di tutto una pianta economica e in secondo luogo che fiorisce a marzo quindi in corrispondenza della Giornata Internazionale dell’operaia (l’8 marzo appunto), istituita in Russia durante Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste nel 1921. Successivamente l’8 marzo è diventata in tutto il mondo la Giornata Internazionale della donna.



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