11 novembre - L'ESTATE DI SAN MARTINO
Con "estate di san Martino" si indica tradizionalmente il periodo di novembre caratterizzato da bel tempo e da temperature relativamente miti.
LA LEGGENDA
L'Estate di San Martino è legata alla leggenda del Santo che, nato in Pannonia (l’odierna Ungheria) nel 316, divise in due il suo mantello per donarlo ad un mendicante seminudo e infreddolito, incontrato per strada.
Una volta donato il mantello, il cielo improvvisamente si fece sereno e l’aria divenne più mite, nonostante la stagione si indirizzasse verso l’inverno: era il Signore che, per "ricompensare" il Santo per quel generoso gesto di carità, inviò un clima mite e temperato.
La leggenda sembra si sia diffusa rapidamente sia in Europa sia negli Stati Uniti, in cui questo periodo di intervallo di bel tempo viene detto "Estate Indiana".
Per il suo atto di carità, San Martino è celebrato come il patrono dei cavalieri e dei cavalli, dei sarti e dei mendicanti, dei poveri e dei sinistrati, dei fabbricanti di botti e degli ubriachi, dei viticultori, dei vendemmiatori e dei sommelier (in questo periodo, infatti, si aprono di solito le botti per il vino 'novello', spesso abbinato anche alle prime castagne), degli alcolizzati guariti e dei mariti traditi.
L’ESTATE DI SAN MARTINO E I VARI SIGNIFICATI
Per ‘Estate di san Martino’, come detto, si intende il periodo di novembre caratterizzato da buone condizioni meteorologiche e temperature relativamente miti.
La locuzione ‘Estate di san Martino’ ha assunto con il tempo anche altri significati: viene infatti così definito un improvviso e illusorio miglioramento economico che interessò l'Italia tra il 1550 e il 1600.
Nel giorno di San Martino, infine, in passato venivano rinnovati anche i contratti agricoli annuali: da qui il detto 'fare San Martino', ossia lasciare un alloggio, traslocare.
fonte fb
Buona Domenica nella Pace!!!
Domenica 11 Novembre 2018
32ª p.a. S. MARTINO di Tours vescovo
S. Menna martire
Caldarroste a S. Martino innaffiate col nuovo vino
Il sole sorge alle 07.05 Il sole tramonta alle 16.51
SAN MARTINO DI TOURS vescovo
Martino nacque nel 316 in Pannonia, odierna Ungheria, da padre tribuno militare, per cui fu costretto ad arruolarsi anche lui, come prescritto dalla legge. La sua famiglia era pagana, ma egli volle farsi cristiano e, mentre era cavaliere, visse seguendo i precetti evangelici. Si narra che, un giorno, incontrò un povero che tremava dal freddo. Non avendo lui due mantelli, divise quello che portava indosso, dandone metà all’uomo. Inoltre, altro gesto significativo della sua disposizione d’animo riguarda il fatto che egli aveva con sé un attendente schiavo, verso cui era molto caritatevole e lo trattava come un fratello. Terminato il servizio militare, fu ordinato esorcista e si dedicò alla vita contemplativa nel monastero di Ligugé. Alcuni lo seguirono, formando, sotto la sua direzione, la prima comunità monastica. Egli approfondì la Sacra Scrittura, fece apostolato nelle campagne e compì alcuni miracoli. Nel 371, contro la sua volontà, fu eletto vescovo di Tours. Si occupò dei prigionieri, dei condannati a morte, dei malati e dei morti, che miracolosamente resuscitavano; anche i fenomeni naturali gli obbedivano se interveniva per bisogno. Martino, amico dei poveri e dei bisognosi, instancabile missionario, malvisto da una parte del clero, aveva scelto di sposare la povertà non come ideologia, ma come un voto da vivere con autenticità.
fonte frate indovino da fb