25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 25/11/2018, 06:53
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


Oggi 25 Novembre . Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Non è facile avvicinarsi alle donne violate e incomprese,
vittime di amori malati, di amori che fanno male.
Donne sole, ignorate, perdute
che non hanno ferite sul corpo,
ma lo sguardo triste e lividi indelebili nell’anima.
Sono le donne invisibili,
prigioniere nelle loro stanze
e forse anche di se stesse.
Donne che turbano e sono turbate.
Anime fragili che non sanno amarsi,
donne che non sanno aiutarsi, né chiedere aiuto.
Alla mercé di un uomo che dovrebbe amarle
e invece le annienta lentamente,
le fa morire dentro, ruba la loro dignità.
Vittime di chi non cambierà mai,
che alterna disprezzo e disinteresse
a punizioni d’amore.
Donne smarrite che finiscono
per convincersi di non valere nulla,
persino di meritare quelle violenze che subiscono.
Donne sole, terribilmente sole,
che non trovano la forza di dire «Basta!»,
di uscire da se stesse per ritrovarsi.

(Agostino Degas) Dal mio libro “Gli infiniti adesso dell’anima. Ritratti di donna” Edizioni Spazio Interiore . Roma



25 novembre - GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Come ogni 25 novembre, torna la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

"Dire no alla violenza può sembrare scontato, ma finché ci sarà bisogno di una giornata internazionale contro la violenza sulle donne significa che i nostri NO non saranno stati ancora abbastanza".

(dal web)


wgCFuQe



Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subìto,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato..
Per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna !

W. Shakespeare


40VppVE



yd0eQqT



kdz1z69



"Un uomo che ci mena non ci ama. Mettiamocelo in testa. Salviamolo nell’hard disk. Vogliamo credere che ci ami? Bene. Allora ci ama MALE. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo. Sempre. E dobbiamo capirlo subito. Al primo schiaffo. Perché tanto arriverà anche il secondo, e poi un terzo e un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe costole e non lascia lividi sulla faccia… Pensiamo mica di avere sette vite come i gatti? No. Ne abbiamo una sola. Non buttiamola via."

(Luciana Littizzetto)


oo1Q70n

 
Web  Top
view post Posted on 25/11/2018, 07:54
Avatar

Senior Member

Group:
Amici
Posts:
75,060
Location:
Provincia di Milano

Status:


giornata-mondiale-contro-la-violenza-sulle-donne_001
 
Web  Top
view post Posted on 25/11/2018, 10:42
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,215

Status:




LA VIOLENZA FISICA E' PARI ALLA VIOLENZA MORALE
PERCHÉ ANCHE LA LINGUA...
UCCIDE


"PORTA RISPETTO PER TUTTI"



giornatacontroviolenza_0
 
Top
view post Posted on 25/11/2018, 13:07
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


203ZFj1



VnZcS0M

 
Web  Top
view post Posted on 25/11/2018, 13:10
Avatar

Dio esiste! ma non sei tu! RILASSATI

Group:
Member
Posts:
41,683
Location:
ITALIA

Status:


IZ3IryY
 
Web  Top
view post Posted on 25/11/2018, 13:23
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: in Italia 32 femminicidi dall’inizio del 2018

Oggi, domenica 25 novembre, in tutto il mondo si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Onu nel 1999. Un fenomeno ancora molto diffuso, basti pensare che solo in Italia nel 2018 ci sono stati 32 femminicidi. Ecco i dati completi e le iniziative nel nostro Paese.

di Ida Artiaco


hsVzjqY

Oggi, domenica 25 novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Era il 1999 quando l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione 54/134, istituì la ricorrenza per sensibilizzare governi, istituzioni e comuni cittadini su un fenomeno che rappresenta una delle violazioni più diffuse dei diritti umani. Basti pensare che, secondo dati della polizia, soltanto in Italia dall'inizio del 2018 ad ora si sono registrati ben 32 femminicidi, anche se sono in calo i cosiddetti reati-spia, come maltrattamenti in famiglia, stalking, percosse, violenze sessuali, mentre parallelamente crescono denunce e arresti.

La nascita della giornata mondiale: la scelta del 25 novembre

La data del 25 novembre non è stata scelta a caso dall’Onu per celebrare la giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Proprio in questo giorno, infatti, nel 1960, tre sorelle, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, furono uccise mentre si opponevano alla dittatura di Rafael Leonidas Trujillo. Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal vennero prese a bastonate mentre si recavano a trovare i mariti, che erano stati ingiustamente incarcerati, e i loro corpi furono gettati in un’auto che venne fatta precipitare giù da un dirupo per simulare un incidente e nascondere le responsabilità di Trujillo. Una strage che però si ritorse contro il dittatore: dopo questo episodio molto coscienze si scossero e il movimento culminò con il suo assassinio l’anno successivo.

I dati del fenomeno in Italia e nel mondo

A livello globale, almeno il 30 per cento delle donne ha subito violenza fisica o sessuale dal partner e il 38 per cento del totale dei femminicidi è stato commesso da un conoscente. Una donna su tre ne è vittima durante la sua vita. In termini numerici, ne sono oltre un miliardo. Per quanto riguarda l'Italia, l'Associazione Di.Re (Donne in rete contro la violenza) ha confermato l'identikit dell'aggressore medio: il 65% è italiano. Gli ultimi dati Istat fanno inoltre sapere che le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza nel 2017 sono state oltre 49mila, di queste oltre 29mila hanno cominciato un percorso di uscita dalla violenza. Nel 27% dei casi si tratta di straniere e il 63,7% ha figli, nella maggioranza dei casi minorenni.

Mattarella: "Favorire condizioni per denunciare"

"Nel nostro Paese il fenomeno della violenza sulle donne è ancora tragicamente alto e la sua denuncia ancora reticente", è stato il commento del capo dello Stato Sergio Mattarella. "Si devono quindi favorire – ha continuato – le condizioni migliori per superare questo ulteriore ostacolo soprattutto negli ambienti, come quello lavorativo, dove risulta più difficile".

Il programma delle iniziative in tutto il Paese

Dopo la manifestazione tenutasi a Roma ieri, sabato 24 novembre, continuano oggi in tutta Italia le iniziative per celebrare la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Molti vip e politici hanno hanno fatto proprio lo slogan "Non è normale che sia normale", promossa da Mara Carfagna, e con l'hashtag #nonènormalechesianormale hanno pubblicato sui social una loro foto con un segno rosso sulla guancia a simboleggiare i lividi e le ferite sui volti delle donne picchiate. Iniziativa che è stata seguita anche dai calciatori delle squadre del campionato di calcio di Serie A che sono scesi in campo con il medesimo segno rosso in viso.

A Milano, dal 23 al 25 novembre, si tiene la nona edizione del WeWorld Festival, organizzato dall’omonima onlus, che prevede conversazioni, musica, film, performance e mostre. Tra gli ospiti l’astronauta Samantha Cristoforetti, il regista Marco Tullio Giordana, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby e Il Terzo Segreto di Satira. Infine, a Firenze sempre il 25 novembre, in occasione della 40esima edizione del Festival internazionale di Cinema e donne di Firenze, ospitato dal 21 novembre al cinema La Compagnia, al Deutsches Institut Florenz, all'Institut Français Firenze e a Palazzo Coppini, ci sarà un programma di eventi dedicato.

fanpage.it

fonte



rfhHfHb

 
Web  Top
view post Posted on 25/11/2018, 14:18
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


U7OtGEJ

 
Web  Top
view post Posted on 25/11/2018, 18:19
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


zH02SzT



ღ Storia del 25 Novembre

Erano tre giovani donne le sorelle Mirabal, assassinate il 25 novembre di oltre mezzo secolo fa perché si erano opposte alla tirannia di un governo brutale come quello di Rafael Leonidas Trujillo, nella Repubblica Dominicana.
La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra in tutto il mondo il 25 novembre, prende le mosse proprio dal sacrificio di Maria Argentina Minerva, Antonia Maria Teresa e di Patria Mercedes, uccise il 25 novembre del 1960 mentre andavano a trovare i propri mariti in carcere.
L’assassinio delle sorelle Mirabal è stato dunque preso ad esempio dall’Onu, su indicazione nel 1981 di un gruppo di donne riunitesi in un consesso femminista a Bogotà, per designare – con la risoluzione 54/134 del 1999 – il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La ferocia dell’atto perpetrato dagli uomini di Trujillo spiega bene l’intendimento delle Nazioni Unite: il 25 novembre del 1960 le tre sorelle furono intercettate dagli uomini del dittatore mentre si dirigevano a trovare i propri mariti in un carcere del Paese latino americano. Portate nei campi, vennero uccise a bastonate per poi essere riportate in macchina e spinte in un burrone, per simulare una loro morte casuale.
Una vicenda che da lì a poco si diffuse dalla piccola Ojo de Agua, nella provincia di Salcedo, in tutto il mondo, fino a diventare il triste emblema delle violenza maschile, che ancora oggi, 56 anni dopo quell’accadimento, continua a perpetuarsi in tutto il mondo, anche in quello più civilizzato, declinandosi dal femminicidio alla violenza fisica, dallo stalking allo stupro, dalle violenze domestiche fino al mobbing sui posti di lavoro. Tutte espressioni distorte del potere diseguale tra donne e uomini.


Idoy8vG

fonte fb



KYE64Wz



pbkbueL



1Y7xQfH

 
Web  Top
view post Posted on 26/11/2018, 10:55
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,215

Status:




Purtroppo neanche in questo giorno,25 Novembre proclamato come "Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne", la mano dell'uomo con la sua folle illusione di controllare e di dominare tutto e tutti, chi da lui invece aspettava Amore e Protezione..... si è fermata !

"Amarissima realtà dove domina il potere e l'obbedienza assoluta dell'essere umano.. " Guai a chi osa non obbedire !"


R.I.P. tutte le vittime di femminicidio e l'ultima vittima di ieri, M. di soli 11 anni.
 
Top
view post Posted on 5/11/2019, 17:59
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


pTO8lS2

Canto delle donne

Io canto le donne prevaricate dai bruti
la loro sana bellezza, la loro "non follia"
il canto di Giulia io canto riversa su un letto
la cantilena dei salmi, delle anime "mangiate"
il canto di Giulia aperto portava anime pesanti
la folgore di un codice umano disapprovato da Dio,
Canto quei pugni orrendi dati sui bianchi cristalli
il livido delle cosce, pugni in età adolescente
la pudicizia del grembo nudato per bramosia,
Canto la stalla ignuda entro cui è nato il "delitto"
la sfera di cristallo per una bocca "magata".
Canto il seno di Bianca ormai reso vizzo dall'uomo
canto le sue gambe esigue divaricate sul letto
simile ad un corpo d'uomo era il suo corpo salino
ma gravido d'amore come in qualsiasi donna.
Canto Vita Bello che veniva aggredita dai bruti
buttata su un letticciolo, battuta con ferri pesanti
e tempeste d'insulti, io canto la sua non stagione
di donna vissuta all'ombra di questo grande sinistro
la sua patita misura, il caldo del suo grembo schiuso
canto la sua deflorazione su un letto di psichiatra,
canto il giovane imberbe che mi voleva salvare.
Canto i pungoli rostri di quegli spettrali infermieri
dove la mano dell'uomo fatta villosa e canina
sfiorava impunita le gote di delicate fanciulle
e le velate grazie toccate da mani villane.
Canto l'assurda violenza dell'ospedale del mare
dove la psichiatria giaceva in ceppi battuti
di tribunali di sogno, di tribunali sospetti.
Canto il sinistro ordine che ci imbrigliava la lingua
e un faro di marina che non conduceva al porto.
Canto il letto aderente che aveva lenzuola di garza
e il simbolo-dottore perennemente offeso
e il naso camuso e violento degli infermieri bastardi.
Canto la malagrazia del vento traverso una sbarra
canto la mia dimensione di donna strappata al suo unico amore
che impazzisce su un letto di verde fogliame di ortiche
canto la soluzione del tutto traverso un'unica strada
io canto il miserere di una straziante avventura
dove la mano scudiscio cercava gli inguini dolci.
Io canto l'impudicizia di quegli uomini rotti
alla lussuria del vento che violentava le donne.
Io canto i mille coltelli sul grembo di Vita Bello
calati da oscuri tendoni alla mercé di Caino
e canto il mio dolore d'esser fuggita al dolore
per la menzogna di vita
per via della poesia.

Alda Merini



Video

Cosa succede se metti un bambino di fronte a una bambina e gli chiedi di darle uno schiaffo? Ecco le reazioni dei più piccoli al tema della violenza contro le donne.

 
Web  Top
view post Posted on 5/11/2019, 19:03
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


Un muro di 880 scarpe per combattere la violenza, ogni paia simboleggia una donna uccisa dal partner

Vahit Tuna è l’artista che ha dato vita a un’opera d’arte per combattere la violenza sulle donne in Turchia. A Istanbul ha allestito un muro di scarpe femminili, dove ogni paia rappresenta una vittima di femminicidio che ha perso la vita a causa del marito o del compagno.

di Valeria Paglionico


0Kqhcle

La violenza sulle donne è un fenomeno ancora molto diffuso nella società moderna ma, nonostante il numero delle vittime continua ad aumentare anno dopo anno, viene spesso sottovalutato. In molti casi non si dà la giusta importanza alle denunce e si finisce per intervenire quando ormai è troppo tardi, ovvero quando gli abusi si sono conclusi nel peggiore dei modi, con il femminicidio, È proprio per riportare l'attenzione sul tema, sensibilizzando l'opinione pubblica sulla necessità di affrontare la questione concretamente, che l'artista Vahit Tuna ha dato vita a un'opera molto particolare.

Al grido di "La violenza domestica è una ferita aperta e sanguinante", ha realizzato un vero e proprio muro di scarpe femminili in un edificio di Istanbul, le 440 paia di calzature, tutte nere e con il tacco, riempiono uno spazio di 260 metri, ognuna di loro rappresenta una donna uccisa dal partner. In tutto si contano 880 scarpe, diventate il simbolo di una realtà triste e straziante. Solo nel mese di agosto in Turchia sono state 49 le donne uccise dai mariti o dai compagni e anche nel resto del mondo le cose non vanno bene, nel 2017 le stime hanno stabilito che nel 58% dei casi di femminicidio i carnefici sono sempre i partner delle vittime. L'idea Vahit Tuna non è casuale, ha preso ispirazione da un'antica tradizione turca, secondo la quale dopo la morte di una persona i familiari devono appendere fuori l'ingresso dell'abitazione le sue scarpe. L'obiettivo è sfruttare i 6 mesi in cui il muro rimarrà allestito per trasformare quei tacchi in un simbolo di sfida e indipendenza, solo in questo modo la questione potrà finalmente essere affrontata con serietà e non più con indifferenza.

fanpage.it

fonte



Violenza sulle donne, lo Stato spende solo 79 centesimi al giorno per ogni vittima

Secondo i dati dell’indagine Istat sui Centri antiviolenza a sostegno delle donne maltrattate, a rivolgersi a queste strutture nel 2017 sono state in 43.000. I fondi pubblici per i centri antiviolenza erogati nel 2017 sono stati 12 milioni di euro: “Una cifra ridicola – secondo Mariangela Zanni, consigliera di D.i.Re – che spiega il massiccio ricorso al volontariato da parte dei centri antiviolenza.

di Francesco Di Blasi


iZ2b16B

Nel nostro Paese una donna ogni tre giorni muore vittima di femminicidio. Se si guarda al contesto europeo, i dati sono peggiori e l'Italia risulta tra i grandi Paesi europei uno di quelli con il tasso di femminicidi più basso. Dati poco confortanti, se si considera che per i centri antiviolenza, fondamentali per la prevenzione e la protezione delle donne vittime di violenza lo Stato spende poco meno di un euro al giorno. Se a morire nel 2017 sono state 115 donne, nello stesso anno, secondo l'indagine Istat sui Centri antiviolenza attivi in Italia (CAV), a rivolgersi a dei centri antiviolenza sono state in 43.000. Per queste donne attraverso i fondi pubblici per i centri antiviolenza sono stati erogati 12 milioni di euro che se divisi per il numero delle donne accolte fa 76 centesimi al giorno: "Una cifra ridicola – sostiene Mariangela Zanni, consigliera dell'Associazione Donne in Rete contro la violenza – che spiega il dato ISTAT del massiccio ricorso al volontariato da parte dei centri antiviolenza, nonostante essi siano un tassello imprescindibile del Piano nazionale antiviolenza”.

I centri antiviolenza, un'eccellenza sulle spalle del volontariato

I centri antiviolenza italiani sono considerati un'eccellenza, ma questo modello di welfare è in prevalenza sostenuto dall'attività volontaria di professioniste non retribuite che rappresentano il 56,1% del totale a fronte di un 43,9% remunerate. Nonostante l'alta percentuale di contributo volontario il tasso di reperibilità di questi centri è altissimo e si avvicina al 100%. I CAV sono aperti in media 5,1 giorni a settimana per circa 7 ore al giorno. L’89,7% dei Centri è aperto 5 o più giorni a settimana. La quasi totalità delle strutture ha attivato diverse modalità per essere reperibile in modo continuativo, dal numero verde alla segreteria telefonica al numero di un telefono cellulare. Per gestire le situazioni di emergenza inoltre l’85,8% dei Centri antiviolenza è collegato con una casa rifugio (strutture dedicate, a indirizzo segreto, che forniscono alloggio sicuro alle donne che subiscono violenza e ai loro bambini).

I centri antiviolenza, un numero ancora insufficiente

La legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del 2013 (Legge 27 giugno 2013, n. 77) individua come obiettivo quello di avere un Centro antiviolenza ogni diecimila abitanti. Al 31 dicembre 2017 sono attivi nel nostro Paese 281 Centri antiviolenza pari a 0,05 centri per 10mila abitanti. Un dato preoccupante è anche lo squilibrio del numero dei Centri tra le diverse regioni italiane. Le regioni nettamente al di sotto della media italiana per numero di centri rispetto agli abitanti sono Piemonte, Trento, Lazio e Basilicata e Sicilia, mentre sopra la media si trovano la Valle D'Aosta, Bolzano, Toscana, Abruzzo, Campania, Puglia e Calabria.

Il ruolo dei centri antiviolenza nelle scuole

Oltre ad affiancare le vittime nel percorso di uscita dalla violenza, i Centri svolgono talvolta ulteriori attività sul territorio di loro competenza: la formazione, l’informazione e l’educazione per prevenire la violenza di genere. In particolare il 91,7% dei Centri svolge attività di informazione presso le scuole. Ma l'attività di informazione e formazione è rivolta anche ad altri soggetti: operatori sociali (71,7% dei centri), operatori sanitari (60,5% dei centri), forze dell’ordine (49,8%) e avvocati (43,4%).

fanpage.it

fonte



8h4IprE



La violenza sulle donne raccontata dagli uomini: “Dietro ogni schiaffo c’è la paura di perderla”

La battaglia culturale contro il femminicidio e la violenza di genere ha prodotto dei risultati: oggi molti uomini maltrattanti hanno raggiunto la consapevolezza del loro problema. E chiedono aiuto a strutture specifiche. “Perché dietro la violenza c’è sempre un’emozione incompresa che va canalizzata”.

di Angela Marino


nbDMWbk

Quando si parla di risposta ‘culturale’ al femminicidio si pensa immediatamente a banchi di scuola, aule e lavagne e un insegnante che spiega ai ragazzi che la violenza di genere è degradante e odiosa. Ma non è lì che si combatte la vera battaglia culturale, o meglio, non solo lì. Ci sono altri banchi dove maschi giovani e meno giovani si siedono per ascoltare e ascoltarsi, per capire cosa c’è dietro il loro agire violento, dietro la rabbia e il senso del possesso, dietro la perdita di controllo. Cosa c’è alla radice di quel cortocircuito che li porta all’annientamento fisico e psicologico dell’altra. Per riuscire a fermarsi prima. Prima di uno schiaffo, prima di un calcio, prima che la propria vita e quella dell’altra sia finita sempre.

“Chiariamo: i nostri utenti non vengono qui a fare terapia psicologica o psichiatrica”. Concetta Mingiano psicologa e consulente AIED, ci ha aperto le porte del Centro di via Cimarosa, al Vomero, a Napoli, per spiegarci come funziona un centro per uomini maltrattanti. Nella luce tenue del mattino, l’appartamento al piano terra di uno stabile affogato nel verde del quartiere collinare non ha né l’aspetto di un consultorio né quello di una clinica, piuttosto di una casa. “I nostri uomini – dice Concetta – vengono qui per intraprendere un percorso di rieducazione”.

Lo fanno per scelta o prescrizione di un tribunale?

“ Il 90 per cento delle volte è una scelta autonoma, alla quale in alcuni casi si giunge insieme alla propria compagnia, magari dopo averle promesso di fare qualcosa per cambiare”.

Ci riescono?

“Alcuni sì. Per altri invece il vero lavoro consiste nell’accettare la fine della relazione e lasciare andare la donna. Accettare che una compagna possa mettere fine a una storia e intraprendere una una nuova vita, è spesso il vero grande problema”.

Cosa si nasconde dietro la violenta fisica o psicologica?

“Dietro la violenza”, prende la parola una giovane operatrice mentre le sue colleghe annuiscono, sedute in circolo, "c’è sempre un’emozione. Rabbia, sconfitta, frustrazione o gelosia, è sempre un’emozione inespressa. Gli uomini sono abituati a pensare che piangere o sfogarsi sia ‘da femminucce’…, spesso neanche riescono a comprendere cosa stanno vivendo".

‘Risolvere’ quest’emozione è il modo per preservare il rapporto con la compagna?

"Sì, la ricetta per spegnere l’istinto violento e soffocatorio, ma anche per stare bene con se stessi".

Qual è l'età media dei vostri utenti?

"Le più svariate, sono molto eterogenei tanto per estrazione sociale, quanto per fascia d’età”.

Gli uomini non sono ancora arrivati, le stanze sono vuote e del resto, il loro percorso è protetto e non possiamo vederli. "Posso farvi leggere la testimonianza di un ragazzo molto giovane – suggerisce Concetta – ma già consapevole di avere un problema. Lui è Luca, 18 anni":

Oggi ho dato uno schiaffone a Giulia così forte, che è caduta per terra. Subito, immediatamente dopo mi si è spaccato il cuore e mi sono sentito uno s…o. Quando l’ho presa per un braccio per tirarla su, si è tirata indietro strisciando sul sedere e poi si è messa in piedi con le spalle al muro. Mi aspettavo di vedere paura nel suo sguardo ed ero pronto, come tante altre volte, a rassicurarla e coccolarla, ma ciò che ho visto mi ha gelato. Giulia ha uno sguardo senza più amore per me. Ho cercato di spiegarle, di scusarmi, di convincerla, mi ha detto solo: “Non mi toccare mai più”, mi ha girato le spalle e se ne è andata. E io mo, che faccio?!?

Non c'è bisogno di aggiungere altro.

fanpage.it

fonte

 
Web  Top
view post Posted on 12/11/2019, 19:34
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


Violenza sulle donne, Annibali (IV): “Un problema maschile: bisogna costruire cultura del rispetto”

Oggi alla Camera si è parlato di violenza di genere, con la discussione di una mozione della deputata Lucia Annibali, che ha parlato del problema della violenza economica “che tiene sotto scacco le donne e i loro figli”, definendolo un problema “di cui non si parla ancora abbastanza”. Le “politiche per la parità di genere e l’occupazione femminile diventano fondamentali” in quest’ottica, ha aggiunto l’esponente di Italia Viva.

di Annalisa Girardi


GkcNhcM

Oggi alla Camera è proseguita la discussione sulla mozione presentata dalla deputata Lucia Annibali sul contrasto alla violenza di genere. La mozione è stata approvata, insieme a una mozione di Forza Italia sullo stesso tema (approvata con riformulazione).

L'esponente di Italia Viva, in Aula, si è detta contenta della piena attuazione della Convenzione di Istanbul, la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, anche se ha sottolineato che "l'obiettivo non sia ancora stato raggiunto". Annibali ha anche definito "la violenza contro le donne un problema maschile, per cui agli uomini va chiesto l'impegno concreto per costruire insieme una cultura del rispetto delle donne".

La deputata ha rimarcato che i dati e la cronaca di ogni giorno "chiedono di fare di più" e ha parlato del problema della violenza economica "che tiene sotto scacco le donne e i loro figli", definendolo un problema "di cui non si parla ancora abbastanza su cui non ci sono i dati che permettano una fotografia realistica della situazione". Per questo, ha proseguito Annibali, le "politiche per la parità di genere e l'occupazione femminile diventano fondamentali". Infine, ha ringraziato il ministero per le Pari opportunità e la Famiglia, facendo riferimento all'annuncio della ministra Elena Bonetti che ha destinato "30 milioni di euro alle Regioni per i centri anti-violenza".

Nella discussione è anche intervenuta la firmataria della mozione Michela Rostan (Liberi e Uguali): "Non si parla mai abbastanza di violenza sulle donne, ma si ha la sensazione che le parole siano troppe e le azioni troppo poche", ha cominciato la deputata. Anche lei ha criticato le politiche messe in atto fino ad ora, definendole "misure che lasciano inalterato il problema di base". Rostan ha riportato gli ultimi e preoccupanti dati dell'Istat, per cui "il 31,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni ha subito violenze fisiche e sessuali", per cui il problema è qualcosa di "iscritto nella nostra società". A questa situazione, la deputata risponde con un duplice approccio, che da un lato spinga per un sistema di prevenzione, mentre dall'altro attua un sistema di prevenzione ad un livello culturale ed educativo.

Anche Rostan affronta la questione della difficoltà economica: "Il controllo sulle finanze che spesso ha il partner frena molte donne dal denunciare le violenze. Bisogna quindi creare programmi di welfare con cui lo Stato sostiene le donne che hanno subito violenze". Un concetto ripreso anche dalla deputata del Pd, Alessia Rotta, che sottolinea il problema salariale e riporta dei dati della World Health Organization, per cui "più alto è il gender gap in un Paese, più ci saranno violenze di genere".

Il contenuto della mozione

La mozione inizialmente presentata alla fine dello scorso anno, quando era in carica il governo gialloverde chiede di:

mettere in campo tutte le iniziative necessarie a raggiungere la piena applicazione della Convenzione di Istanbul;

adottare iniziative volte alla prevenzione e al contrasto della violenza economica;

adottare iniziative per introdurre strumenti di welfare volti a sostenere economicamente le donne nel loro percorso di fuoriuscita dalla violenza e a favorirne l'inserimento nel mondo del lavoro e l'autonomia abitativa;

mettere in campo strategie efficaci per prevenire e perseguire ogni forma di violenza fisica, psicologica e sessuale, che può affliggere le donne nel contesto di un rapporto di lavoro e ad adottare le iniziative di competenza per ratificare quanto prima la Convention concerning the elimination of violence and harassment in the world of work;

assumere le iniziative necessarie ad approvare un nuovo piano nazionale antiviolenza per il triennio 2020-2023;

monitorare l'attuazione a livello regionale delle linee guida nazionali per l'assistenza sociosanitaria alle donne che subiscono violenza e che si rivolgono al pronto soccorso;

definire il nuovo piano d'azione nazionale contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani;
adottare ogni iniziativa utile a monitorare e controllare la diffusione delle armi per uso di difesa personale, nonché ad assicurare che alla detenzione legittima di un'arma corrisponda una tempestiva ed efficace comunicazione ai familiari, ai conviventi maggiorenni, anche diversi dai familiari, compreso il convivente more uxorio;

adottare iniziative per introdurre modifiche al codice civile al fine di prevedere la violenza intra-familiare come causa di esclusione di affidamento condiviso e la violenza assistita come causa di decadenza o limitazione della responsabilità genitoriale;

promuovere la parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere attraverso l'educazione scolastica, assumendo iniziative per destinare a tale scopo nuove risorse finanziarie;

assumere iniziative per investire risorse adeguate per la formazione specifica e per il necessario aggiornamento del personale chiamato ad interagire con la vittima, polizia e carabinieri, magistrati, personale della giustizia, polizia municipale e personale sanitario, anche nell'ambito di specifici capitoli di spesa destinati alla violenza di genere;

adottare politiche volte a garantire la parità di genere e ad incrementare l'occupazione femminile, elemento quest'ultimo fondamentale per la liberazione delle donne dalla violenza;

assumere iniziative per dare attuazione all'articolo 17 della Convenzione di Istanbul, anche attraverso l'adozione di misure per la promozione da parte dei media, della soggettività femminile e l'introduzione di efficaci meccanismi di monitoraggio e di intervento sanzionatorio su comportamenti mediatici e comunicativi di ogni tipo che esprimano sessismo e visione stereotipata dei ruoli tra uomo e donna;
adottare iniziative volte a prevenire e contrastare il fenomeno dell’hate speech;

assumere le iniziative necessarie al fine di destinare le risorse umane ed economiche necessarie per i programmi di trattamento per gli uomini autori di violenza contro le donne;
adottare iniziative volte ad incrementare le risorse destinate al Fondo per le pari opportunità, al Fondo per le vittime di reati intenzionali violenti, al Fondo antitratta e, in generale, a tutte le politiche per la promozione della parità di genere e per la prevenzione ed il contrasto di ogni forma di violenza contro le donne;

adottare le iniziative normative ed organizzative necessarie all'attuazione della legge n. 4 del 2018, volta a rafforzare le tutele per i figli rimasti orfani a seguito di un crimine domestico, al fine di renderla finalmente pienamente operativa;

adottare iniziative per pervenire a una legge quadro sulla violenza contro le donne al fine di sistematizzare e dare omogeneità alla normativa esistente.

Quando, a novembre 2018, la mozione era stata presenata da Annibali alla Camera, la deputata aveva accusato l'esecutivo di Lega e Movimento Cinque Stelle di tacere sui numerosi casi di violenza domestica e femminicidio registrati: "un silenzio che si interrompe solo quando l’indignazione diventa convenienza elettorale", aveva anche affermato, in riferimento alle strumentalizzazioni di casi che avevano coinvolto migranti.

fanpage.it

fonte

 
Web  Top
view post Posted on 12/11/2019, 19:53
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


Dedicata a tutti gli uomini che usano violenza alle donne. :-(

Uomo


Tieni nelle mani
l'Anima
della donna,
essenza odorosa,
vibrante
d'immenso.

Materia
di tua proprietà,
confusamente
la giri
e la rigiri
fra dita accaldate.

Malgrado
la tua laurea
in "Homo sapiens"
evoluto,
non ne comprendi
le raffinate sfumature.

Bambino
bizzoso,
l'incontenibile
rabbia
t'implode dentro
sconvolgendoti.

Poi ... tenacemente
stringi i pugni ...

Graziella Cappelli


LHivh0E

 
Web  Top
view post Posted on 13/11/2019, 18:39
Avatar


Group:
Amici
Posts:
78,192
Location:
catania

Status:


m28v5ikStBmw_0
 
Web  Top
view post Posted on 13/11/2019, 19:11
Avatar

Millennium Member

Group:
Founder
Posts:
217,598
Location:
bologna

Status:


Manifesto-Napoli-22-novembre-2017

 
Web  Top
209 replies since 23/11/2012, 21:12   14498 views
  Share