25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne

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marisa56
view post Posted on 7/11/2015, 13:45 by: marisa56
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GIA' ATTIVO A GORIZIA, CONSENTIRÀ AGLI OPERATORI DI INDIVIDUARE MALTRATTAMENTI CONTRO LE DONNE

Nel 2016 nei pronto soccorso un «codice rosa» contro le violenze


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Per contrastare la violenza sulle donne, che è un fenomeno sociale in crescita, è necessario investire anche nell'educazione dei ragazzi, quindi sulla prevenzione. Lo hanno sottolineato la presidente e l'assessore alle Politiche sociali della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani e Maria Sandra Telesca, oggi al convegno "Rendicontazione sociale", che si è tenuto a Palmanova. L'iniziativa, organizzata dai sindacati regionali Cgil, Cisl e Uil, ha avuto come obiettivo l'analisi della situazione e la presentazione delle richieste per contrastare con più efficacia la violenza sulle donne, che è all'ordine del giorno della cronaca. Nell'evidenziare la preziosa attività dei centri antiviolenza, delle associazioni e di alcune strutture sanitarie del Friuli-Venezia Giulia, la presidente Serracchiani ha ricordato come, per combattere tale fenomeno, sia oggi utile anche definire chi tra i vari soggetti "fa che cosa" in questo settore. "La violenza sulle donne è anche una questione culturale", quindi bisogna intervenire nelle scuole, ha spiegato Serracchiani.

All'incontro è stato ricordato come a due anni dalla firma del Protocollo contro la violenza sulle donne, si presenta oggi l'esigenza di aggiungere a livello regionale un altro tassello per fermare questo tipo di violenza. "Come già avviene in altri settori, la Regione attuerà la rendicontazione sociale anche in questo ambito: alle parole devono infatti seguire i fatti", ha affermato l'assessore Telesca. Mentre la presidente Serracchiani ha invitato le organizzatrici del convegno a presentare nuove misure innovative per contrastare la violenza sulle donne, l'assessore Telesca ha garantito l'attuazione nel 2016 del Codice rosa del Pronto soccorso, non solo a Gorizia, bensì in tutte le strutture ospedaliere regionali.

«La rendicontazione sociale – ha spiegato nella sua relazione introduttiva Iris Morassi, della segreteria regionale Cisl – deve rappresentare il modello di riferimento delle azioni intraprese a ogni livello di governo. Azioni che chiediamo di ricondurre ad una rete, con una regia regionale comune capace di coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati che a vario titolo partecipano alla lotta contro la violenza. Si tratta di una battaglia che deve essere vinta non soltanto sul fronte del diritto, della repressione e dell’assistenza alle vittime e agli stessi violenti, ma anche sul piano culturale, con iniziative di sensibilizzazione e prevenzione che devono partire dalle scuole. Questo l’obiettivo delle proposte discusse oggi, che inseriremo in un documento programmatico da consegnare nelle prossime settimane alla Giunta».

Numerosi gli interventi delle tante associazioni che operano nei vari territori della nostra regione. Tra questi anche quello di Chiara Cristini, ricercatrice dell’Ires Fvg e referente regionale per le Pari opportunità. Cristini si è soffermata in particolare su un fenomento colpevolmente sottovalutato, quello delle discriminazioni di cui sono vittime le donne in ambito lavorativo. Allarmante il fenomeno delle dimissioni di neomamme, ben 1.625 in Friuli-Venezia Giulia tra il 2011 e il 2013: «Un numero troppo elevato – ha detto Cristini – per essere considerato solo e sempre il frutto di una libera scelta».

All'incontro, al quale è intervenuto anche il presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Cristiano Degano, è stato rivolto un appello ai cronisti per utilizzare un linguaggio appropriato e più responsabile per definire gli atti di violenza e di fare attenzione a come vengono comunicate certe notizie. I relatori si sono anche soffermati sulla necessità di sviluppare attività di formazione per le assistenti sociali che possano poi prendere in carico le donne che hanno subito violenza. Inoltre bisogna diffondere un clima di fiducia nelle istituzioni che permette di superare l'iniziale paura delle donne a denunciare gli atti di violenza subita.



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