LE RICORRENZE DI OGNISSANTI E DEI DEFUNTI

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view post Posted on 29/10/2016, 12:24
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Significato e origini della Festa di Ognissanti o di Tutti i Santi

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Le origini della Festa di Ognissanti o di Tutti i Santi che cade il 1° novembre di ogni anno, sono lontanissime e si possono rintracciare al tempo dell’antica cultura delle popolazioni celtiche. I processi storici e culturali che hanno portato questo giorno ad avere un’importanza assoluta nel mondo cattolico, sono molti, ma in alcuni testi appaiono controversi e discordanti. Tutto sembrerebbe risalire, come dicevamo, alla cultura celtica la cui tradizione divideva l’anno solare in due periodi: quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza. I giorni di inizio di questi due periodi venivano festeggiati, il primo, durante il mese di maggio (quello della vita, e quindi della rinascita della natura) e il secondo a metà autunno (quello della morte, e della quiete della natura). Questi due giorni venivano chiamati rispettivamente Beltane e Samhain.
Nello stesso periodo storico, presso i romani si festeggiava un giorno simile, per significato al Samhain: la festa in onore di Pomona, dove si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquisto la Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono e i giorni per il festeggiamento cadevano, a secondo delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre. Solo in seguito i festeggiamenti caddero in un solo giorno e precisamente tra la notte del 31 ottobre e il primo novembre.

Questa notte veniva chiamata Nos Galan-Gaeaf, cioè notte delle calende d’inverno, ed era il momento di maggior contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Con l’affermarsi del cristianesimo, al significato di questa festa, prettamente agricola e pagana, se ne sovrappose un altro prettamente spirituale e religioso. Nel significato religioso si voleva commemorare il mondo dell’aldilà o il mondo della morte il cui significato viene fatto risalire proprio al Samhain dei Celti. Nel VII secolo, con l’avvento a l soglio pontificio di Papa Bonifacio IV si tentò di andare oltre e cambiare la festa pagana in festa cristiana dandone così un significato puramente religioso. Per togliere ogni residuo di paganesimo, l’idea originale fu quella di abolire la festa pagana, decisione però che avrebbe scatenato le ire del popolo ancora molto ancorato alle antiche tradizioni. Si optò quindi per la compensazione e il giorno di festa religioso venne chiamato Tutti i Santi, giorno in cui poter onorare i santi e che cadeva il giorno 13 del mese di maggio.

La conseguenza di questa decisione fu quella di avere due feste affiancate, una pagana e una cristiana. Circa due secoli più tardi, e più precisamente nell’835, Papa Gregorio IV fece coincidere la data della festa cristiana di Ognissanti o di Tutti i Santi con quella pagana per diminuire ancor di più il peso dell’antico culto pre-cristiano. Il giorno della festa di Tutti i Santi cadeva quindi il 1° novembre di ogni anno in coincidenza del giorno successivo alla notte delle calende d’inverno. Ma anche questo non bastò a sradicare il culto pagano, cosicché la chiesa introdusse nel X secolo una nuova festa, quella dedicata ai morti, che cadeva il 2 novembre.
Durante i festeggiamenti del 2 novembre, dove venivano ricordate le anime degli estinti, i loro cari si mascheravano da angeli e diavoli e, come nella tradizione celtica, accendevano grandi fuochi. Nel 1475 la festività di Ognissanti venne resa obbligatoria in tutta la Chiesa d’Occidente da Sisto IV ma il culto pagano, in special modo quello celtico, nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza, è sempre sopravvissuto nella cultura dei popoli europei fino ai giorni nostri.
Infatti la notte di Nos Galan-Gaeaf dell’antica cultura celtica viene rievocata, soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, nella notte di Halloween il cui significato è proprio vigilia di Ognissanti o di Tutti i Santi (All Hallows = Tutti i Santi + eve = Vigilia).

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Il Giorno dei Morti è una festività cristiana del 2 novembre che commemora tutti i defunti. Questa celebrazione si riscontra in ogni cultura e tradizione e, tranne che nell’Occidente moderno, non ha, e non ha mai avuto un carattere malinconico e mortuario.




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Giorno dei Morti: origine e significato


Ancora oggi, comunque, la cerimonia assume a volte un carattere di festa vera e propria. Si effettuano, infatti, vere e proprie “gite” nei cimiteri, e confezionando dolci tipici per l’occasione, in varie regioni italiane. In Sicilia, ad esempio, vengono preparati dei biscotti tradizionali detti “le ossa dei morti”, in Sicilia.

La ricorrenza del Giorno dei Morti venne celebrata per la prima volta nel cristianesimo intorno al X secolo. A quel tempo, Sant’Odilone, abate di Cluny, udì da un pellegrino dell’esistenza di un’isola dove si potevano ascoltare le anime del purgatorio che chiedevano preghiere per la loro liberazione.

Egli, allora, varò una legge in cui tutti i monasteri della sua congregazione dovevano celebrare il 2 novembre il Giorno dei Morti. A partire dal XIII secolo, la festa era ormai riconosciuta da tutta la Chiesa Occidentale.

I buddhisti celebrano i loro defunti il 15 aprile, anniversario della morte di Buddha. Gli antichi romani li celebravano durante i Parentalia, dal 13 al 21 febbraio.

Sicuramente i festeggiamenti più folkloristici li troviamo nei paesi anglosassoni, con la notte di Halloween. Questa, però, viene celebrata nella notte tra il 31 ottobre e il 1 ° novembre, ed è un misto di tradizioni cristiane e pagane, con alcuni riti celtici e druidici. Le zucche scavate e trasformate in maschere, streghe, demoni e spiriti maligni che si crede vagabondino in quella notte. I bambini che girano per le case chiedendo dolciumi, con la formula “dolcetto o scherzetto”, è una tradizione ben nota a tutti.


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