San Lorenzo

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view post Posted on 6/8/2022, 18:42
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X agosto

Autore Giovanni Pascoli
Periodo Decadentismo
Genere Poesia
Lingua originale italiano

X agosto è una poesia composta da Giovanni Pascoli in memoria del padre Ruggero, ucciso mentre tornava a casa da un mercato di una città vicina in circostanze misteriose il 10 agosto 1867, giorno di San Lorenzo. Pascoli ha appena 12 anni, e questa morte aprirà una serie di lutti familiari.

La narrazione, accostando una storia in una realtà naturale e un'altra in una realtà familiare, smaschera una cruda realtà universale: il male e l'ingiustizia che dominano l'esistenza.

La poesia fu pubblicata per la prima volta ne Il Marzocco del 9 agosto 1896; successivamente venne inserita nella quarta edizione (1897) di Myricae, nella sezione Elegie.

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Una rondine comune (Hirundo rustica), metafora del padre nella poesia di Pascoli.

Testo ed analisi

Il componimento è costituito da sei quartine di decasillabi e novenari ad anfibrachi, con rime alternate secondo lo schema ABAB.

X agosto

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

5  Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de' suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
10  quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
15  e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
20  le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

Nella prima strofa della poesia Pascoli insinua di sapere il motivo per cui il Cielo «piange» stelle cadenti. Andando avanti con la lettura, si scoprirà che, addolorato anch'egli, il Cielo piange la morte del padre del poeta.

Nella seconda e terza strofa si introduce il primo personaggio: la rondine, che viene uccisa. Il nido di questa, cioè i suoi piccoli, «pigola» nonostante il verso della rondine sia il garrito, questo a simbolo dell'innocenza dei rondinini che sperano ancora nell'arrivo del cibo, speranza che svanirà assieme al pigolio.

Nella quarta e quinta strofa si introduce il secondo personaggio, un uomo, anch'egli stava tornando a casa e viene ucciso, è il padre di Pascoli e, come la rondine portava il cibo ai rondinini, lui ai suoi figli portava due bambole in dono. Ovviamente questo appartiene solo all'immaginazione di Pascoli, come d'altronde le ultime parole dell'uomo, che ricordano Cristo crocifisso.

Nell'ultima strofa il poeta si rivolge a delle entità che amministrano l'esistenza umana: il Cielo ed il Male che si sono rivolti ad un frammento minimo della Terra, governato dal Male, ma inondato di stelle dal Cielo.

L'intera poesia si basa sulla contrapposizione che c'è tra l'uomo e la rondine: entrambi, nella seconda e quarta strofa, incarnano il desiderio di Pascoli; nella terza e nella quinta sembra che si rivolgano al cielo chiedendo giustizia.

Curiosità

Alcuni versi della poesia sono presenti nella canzone Blu(e)notte, incisa da Roberto Vecchioni nell'album Samarcanda.

Il gruppo rock demenziale bolognese degli Skiantos ne eseguì una versione punk-rock, contenuta nell'album Pesissimo del 1980. Nella canzone fu introdotto un verso in più ideato da Freak Antoni.

Esiste una versione in musica della poesia nell'album Prezioso del cantautore piemontese Gian Maria Testa, pubblicato postumo nel gennaio del 2019.

Il rapper romano Rancore canta una versione rap della poesia di Pascoli nell’ultima strofa della traccia X Agosto 2048, contenuta nel suo album Xenoverso del 2022.


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Le stelle cadenti ci ricordano ogni anno che c’è sempre qualcosa in cui sperare, c’è sempre qualcosa da desiderare. Ama, sogna, desidera e le stelle faranno da contorno alla tua luce (Stephen Littleword)

Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella è perché stai guardando il cielo, se stai guardando il cielo è perché credi ancora in qualcosa (Bob Marley)

Se guardi il cielo e fissi una stella, se senti dei brividi sotto la pelle, non coprirti, non cercare calore, non è freddo ma è solo amore (Khalil Gibran)

 
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Notte di San Lorenzo, quando e dove vedere le stelle cadenti

La notte in cui il fenomeno sarà più intenso sarà quella tra il 12 e 13 agosto, ma a disturbare l'osservazione sarà una ' Superluna'

Maria Rita Graziani


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ROMA – È arrivata la notte di San Lorenzo, quella delle stelle cadenti. Come ogni 10 agosto in migliaia guarderanno speranzosi il firmamento in attesa di poter esprimere un desiderio vedendo passare una scia nel cielo. Ma è davvero questo il giorno migliore per ammirare le stelle cadenti?

SAN LORENZO, QUANDO VEDERE LE STELLE CADENTI

LA “pioggia delle Perseidi“, comunemente note come ‘Lacrime di San Lorenzo’ è un fenomeno che si verifica solitamente ogni anno tra il 10 e il 13 agosto e nella tradizione è legato al martirio di San Lorenzo, che arse sulla graticola nel 258. Quest’anno il picco verrà raggiunto nella notte tra il 12 e 13 agosto. A disturbare l’osservazione delle stelle cadenti potrà essere però il plenilunio previsto intorno alle 03:30 del mattino. In ogni caso i momento migliore per ammirare le Perseidi sarà dalla mezzanotte fino alle prime luci dell’alba del 13 agosto.

SAN LORENZO, DOVE OSSERVARE LE STELLE CADENTI

Le Perseidi sono osservabili dalla metà del mese di luglio fino a fine agosto, quindi non soltanto intorno alla notte di San Lorenzo. Per poterle ammirare è necessario recarsi lontano da fonti luminose, quindi fuori dai centri cittadini. Ma c’è anche un’altra possibilità. L’evento sarà visibile virtualmente attraverso la diretta streaming del Virtual Telescope Project, a partire dalle 03:00 del 10 agosto.



Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it


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Notte di San Lorenzo 2023: la data e perché si vedono le stelle cadenti

Nella notte di San Lorenzo, che cade il 10 agosto, è tradizione ammirare le stelle cadenti nel cielo. In realtà il momento migliore per osservare le Perseidi, lo sciame meteorico da cui scaturiscono, si verificherà prima dell’alba del 13 agosto.

A cura di Andrea Centini


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Le Perseidi catturate il 12 agosto del 2018 da Castel Santa Maria (PG). Credit: Gianluca Masi / Virtual Telescope Project

Come ogni anno ad agosto torna la notte di San Lorenzo, tra le più spettacolari per ammirare le cosiddette stelle cadenti. Attorno al 10 agosto, giorno del martirio del diacono di Roma, si verifica infatti il picco massimo dello sciame meteorico delle Perseidi, che infiamma il firmamento con decine e decine di scie luminose ogni ora. Se ne possono vedere fino a un centinaio all'ora e oltre, nelle condizioni migliori. Sebbene la notte di San Lorenzo cada esattamente il 10 agosto, in realtà il momento migliore per osservare le stelle cadenti è tra l'11 e il 13 agosto. Quest'anno il picco massimo di attività si verificherà prima dell'alba di domenica 13. Ricordiamo che "stelle cadenti" è un nome popolare che non ha alcun valore astronomico: le scie luminose che vediamo nel cielo non sono affatto stelle che cadono, bensì meteore, ovvero polveri e piccoli frammenti di corpi celesti che si “accendono” quando entrano in contatto con l'atmosfera terrestre.

Quando è San Lorenzo e quando ci sono le stelle cadenti

La notte di San Lorenzo cade il 10 agosto perché è il giorno in cui avvenne il suo martirio. Il santo, uno dei sette diaconi di Roma, fu messo sulla graticola il 10 agosto del 258 dopo Cristo per volere dell'imperatore romano Valeriano. Lo sciame meteorico delle Perseidi, conosciuto anche col nome di “Lacrime di San Lorenzo”, resta in attività tra il 17 luglio e il 24 agosto, come specificato dall'astrofisico Gianluca Masi, ma raggiunge il suo apice proprio a ridosso del 10 agosto, da qui il suo nome legato al santo. Come indicato, al giorno d'oggi il picco massimo dell'attività si verifica tra l'11 e il 13 agosto e quest'anno sarà prima dell'alba del 13. Come sottolineato dal dottor Masi, il momento migliore per osservare le Perseidi è proprio nella seconda parte della notte, poiché la Terra in questa fase viaggia verso le polveri cometarie – da cui scaturiscono le meteore – ed è come osservarle dal “parabrezza”, anziché dal lunotto posteriore.

La storia di San Lorenzo e il legame della morte del santo con le stelle cadenti

San Lorenzo è uno dei santi venerati dalla Chiesa cattolica. Nacque in Spagna (a Valencia o a Huesca) nel 2025 e successivamente si trasferì a Roma assieme al suo amico Sisto II, che in seguito venne eletto papa. Durante il suo arcidiaconato il santo si occupò soprattutto dei poveri. Fu condannato a morte per volere dell'Imperatore Valeriano, che nel 257 emanò un editto volto a fare piazza pulita di tutti i vescovi, i diaconi e i presbiteri della Chiesa romana. San Lorenzo fu arso vivo sulla graticola il 10 agosto dell'anno successivo, dopo essere stato imprigionato. Poiché in quel periodo dell'anno il firmamento era dominato dalle stelle cadenti, le Perseidi, la tradizione ha reso queste meteore una rappresentazione dei tizzoni ardenti posti sotto alla graticola sulla quale fu barbaramente ucciso San Lorenzo. Sono conosciute anche come "Lacrime di San Lorenzo" per ricordare il pianto del martirizzato. In realtà secondo la tradizione San Lorenzo avrebbe affrontato la sua atroce condanna con coraggio e ironia, incalzando i suoi carnefici con frasi di sfida mentre moriva.

Perché quelle che vediamo in cielo non sono stelle cadenti ma meteore

Come specificato, il nome "stelle cadenti" non ha alcuna valenza astronomica e scientifica, ma è semplicemente il nome popolare utilizzato per definire le meteore. Ciò che vediamo nel cielo non sono affatto stelle che cadono, cioè gli astri come il Sole fissi nel firmamento, bensì polveri e piccoli detriti di comete e asteroidi che si infiammano a contatto con l'atmosfera terrestre grazie a un fenomeno chiamato ablazione. L'attrito e il calore che scaturiscono sono talmente intensi che l'aria penetra all'interno delle crepe e distrugge i frammenti, liberando energia e una spettacolare scia luminosa, più o meno intensa (e colorata) in base alle loro dimensioni, alla velocità e all'angolo di entrata. Anche l'inquinamento luminoso può rendere più o meno visibili le stelle cadenti. Le Perseidi o lacrime di San Lorenzo sono generate da polveri e detriti lasciati dalla cometa periodica 109P/Swift-Tuttle, che torna nei pressi della Terra ogni 133 anni circa. Le meteore sono visibili nel corso dell'intero anno a causa dei frammenti spaziali che si infrangono costantemente contro l'atmosfera terrestre. Ci sono diversi sciami meteorici legati a comete e asteroidi e il più spettacolare dell'anno, salvo exploit particolari, è proprio quello delle Perseidi.

Perché le stelle cadenti si osservano nella notte di San Lorenzo

La notte di San Lorenzo – e soprattutto i giorni immediatamente successivi – sono ricchi di stelle cadenti perché la Terra attorno al 10 agosto transita nei pressi dell'orbita della cometa Swift-Tuttle, dove sono presenti ricche nubi di pulviscolo e detriti rilasciati dopo ogni suo passaggio. La concentrazione diventa maggiore subito dopo un nuovo transito, che come indicato si verifica una volta ogni 133 anni circa. L'ultimo “saluto” della cometa Swift-Tuttle al nostro pianeta è avvenuto nel 1982, mentre il prossimo è atteso per il 2126. Durante l'attraversamento di queste nubi di detriti si verificano picchi di meteore che possono raggiungere un tasso orario zenitale (ZHR) superiore a 100, ciò significa che possiamo ammirare anche più di cento meteore all'ora grazie alle Perseidi.

Qual è il giorno migliore per ammirare le Perseidi 2023

Il giorno migliore per ammirare le Perseidi nel 2023 è il 13 agosto, come evidenziato dall'Unione Astrofili Italiani (UAI) e dal Virtual Telescope Project, che trasmetterà una diretta streaming. Più nello specifico, il momento migliore si verificherà prima dell'alba di quel giorno. La ragione risiede nel fatto che lo sciame meteorico raggiunge il suo picco massimo di attività proprio il 13 agosto, regalandoci la maggiore concentrazione di stelle cadenti nel firmamento. Non resta che attendere e godersi lo spettacolo, che quest'anno non sarà nemmeno disturbato dalla Luna.

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Notte di San Lorenzo 2023: data e vera storia della notte delle stelle cadenti

Notte di San Lorenzo 2023: la storia fra realtà e leggenda della celebre notte delle stelle cadenti. Cosa c'è di vero e le date migliori per alzare gli occhi al cielo


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Notte di San Lorenzo 2023: il momento migliore per vedere le stelle cadenti

La sera di San Lorenzo 2023, che si verifica la notte del 10 agosto, costituisce tradizionalmente un momento ideale del mese per ammirare le stelle cadenti. Questa notte affascinante attrae milioni di persone a scrutare il cielo per godere dello spettacolo unico delle stelle che scintillano nel loro volo luminoso. Tuttavia, quest'anno i momenti migliori per osservare questi fenomeni inizieranno già nella seconda parte di luglio, raggiungendo l'apice intorno al 13 agosto.


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Ma cos'è esattamente la Notte di San Lorenzo e quale è l'origine della storia che la caratterizza? La tradizione trae origine da una leggenda, nello specifico quella del martirio di San Lorenzo, il quale fu arso vivo su una graticola. Si narra che, nel momento della sua morte, la forma delle stelle cadenti ricordasse i tizzoni ardenti che hanno portato il santo alla sua tragica fine.

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Per vedere al meglio le stelle cadenti o meglio le meteore assicurarsi di essere al buio: le luci della città non sono l'ideale per scorgere delle scie nel cielo stellato. Se si è in vacanza, quindi, meglio approfittare di prati, spiagge, parchi, e munendosi di pazienza restare tutta la notte col naso all'insù.

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Quando si festeggia la notte di San Lorenzo? Il 10 agosto, giorno in cui nel calendario cristiano si ricordano il santo e il suo martirio che ad agosto 2023 cade di giovedì. Ma attenzione: il 10 agosto non sempre è il momento migliore per vedere le stelle cadenti in tutto il loro splendore. I giorni a ridosso della data, sia prima che dopo, spesso sono più ricchi di stelle cadenti che il 10 agosto e quest'anno il fenomeno delle stelle cadenti avrà il suo picco il 13 agosto.

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Il perché si debba attendere un paio di giorni dalla data ufficiale per vedere le stelle cadenti nella loro forma migliore, è spiegato da una questione puramente astronomica: non si tratta di stelle cadenti. La definizione di stella cadente è infatti impropria: le stelle sono caratterizzate da una luce fissa, e non "cadono" affatto. In effetti, quelle che noi vediamo, sono meteore e, anche qui, la spiegazione si deve cercare nella scienza.
Il motivo per cui queste scie luminose appaiono nel cielo terrestre proprio a metà agosto è dovuto al fatto che è in questo periodo che la Terra passa attraverso lo sciame delle Perseidi, meteore appunto. Quelle che vediamo, quindi, non sono stelle cadenti, ma Perseidi.



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Perseidi 2023, ecco come e quando osservare le ‘lacrime di San Lorenzo’ al loro massimo

Le 'stelle cadenti' quest'anno saranno ben visibili perché non ci saranno interferenze dalla Luna

Redazione


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ROMA – L’appuntamento più atteso delle notti di agosto si avvicina: lo spettacolo delle ‘stelle cadenti’ darà il suo massimo tra l’11 e il 13 agosto, quando le popolari ‘Lacrime di San Lorenzo’, meglio note come Perseidi, solcheranno i nostri cieli.

COME E QUANDO OSSERVARE LE PERSEIDI

Quest’anno non ci sarà alcuna significativa interferenza da parte della Luna, che lo scorso anno aveva invece cancellato lo spettacolo. La Luna, infatti, sarà nuova nella mattina del 16 agosto: perciò, in corrispondenza del massimo previsto per l’alba del 13 agosto ci sarà nel cielo solo una modesta falce, che sorgerà alla fine della notte. Condizioni migliori ci saranno solo nel 2026. Si può osservare a qualsiasi ora, ricordando però che nella seconda parte della notte si assiste ad un sensibile aumento dell’attività meteorica, poiché all’alba l’osservatore è sulla parte della Terra che avanza lungo la propria orbita verso le polveri cometarie, dunque è come se vedesse dal parabrezza, anziché dal lunotto posteriore del nostro pianeta.

Al massimo si possono osservare mediamente fino a 100 meteore per ora, a patto di osservare nella seconda parte della notte. Idealmente, le osservazioni vanno condotte da un luogo buio, dal momento che la luce artificiale abbatte drasticamente il numero di meteore visibili. Non sono necessari telescopi o altri dispositivi, poiché l’occhio nudo è senza dubbio ideale per cogliere il guizzo improvviso di tali scie luminose, grazie alla sua visione panoramica naturale.

LE STELLE CADENTI NELLA TRADIZIONE

La tradizione collega il fenomeno al martirio di San Lorenzo, che secondo la tradizione arse sulla graticola nel 258, la cui ricorrenza si celebra proprio il 10 agosto e da cui deriva il nome popolare dello sciame; tuttavia, esso è attivo per molti giorni (tra il 17 luglio e il 24 agosto, con un rapido “crollo” dopo il massimo) intorno al vero picco di visibilità, che al giorno d’oggi cade tra l’11 e il 13 agosto.

Il nome delle Perseidi deriva dalla posizione occupata nel cielo dal radiante, ossia il punto dal quale prospetticamente le meteore sembrano scaturire: in questo caso, esso si proietta in direzione della costellazione di Perseo, celebre protagonista del firmamento autunnale. Tuttavia, le meteore appaiono in tutto il cielo: ripercorrendo idealmente all’indietro le scie delle Perseidi, esse convergerebbero proprio nel radiante, la cui posizione è moderatamente variabile nel corso dei giorni.

L’ORIGINE DELLE ‘LACRIME DI SAN LORENZO’

Le chiamiamo ‘stelle cadenti’, ma non sono affatto stelle: sono ciò che resta di una cometa. Lo sciame delle Perseidi è originato dalla cometa Swift-Tuttle, scoperta nel 1862 e il cui ultimo passaggio risale al 1992. Fu l’astronomo Giovanni Virginio Schiaparelli a stabilire, nel XIX secolo, una connessione tra le meteore e la cometa indicata, meccanismo questo di interesse generale per gli sciami.

“Il fenomeno si verifica quando la Terra passa in prossimità dell’incrocio tra la sua orbita e quella della cometa in questione, ‘tuffandosi’ così nella nube di polveri seminata da quest’ultima lungo il proprio percorso attorno al Sole- commenta Gianluca Masi, astrofisico, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project-. Questi grani di polvere, penetrando a gran velocità nell’atmosfera terrestre, bruciano per attrito, lasciando così nel cielo la caratteristica scia”, conclude l’astrofisico.

Le meteore sono osservabili ogni notte serena dell’anno, ma è possibile scorgerne in maggior numero proprio in corrispondenza di questi incontri “orbitali”, quando dunque vi è una maggior quantità di polvere pronta ad entrare nell’atmosfera. In tali casi si parla di sciami di meteore: quello di agosto è solo il più popolare, ma ve ne sono altri di notevole interesse nel corso dell’intero anno. Il numero di meteore effettivamente visibili conosce sensibili fluttuazioni. In primo luogo, le piogge più intense sono quelle prossime al ritorno della cometa, che rifornisce la propria traiettoria di polvere “fresca”. Inoltre, la presenza della Luna, specie se piena, può disturbare pesantemente le osservazioni, come è accaduto lo scorso anno.

IL VIRTUAL TELESCOPE

Il Virtual Telescope riprenderà la pioggia delle Perseidi grazie a suoi strumenti a largo campo disponibili presso la propria stazione osservativa a Manciano (GR), sotto il cielo della Maremma, uno dei più bui e stellati della Penisola, condividendone la visione, come sempre, con i curiosi di tutto il mondo, in diretta. Dal 2018, la condivisione delle Perseidi da parte del progetto Virtual Telescope è a sostegno del recupero dell’antica chiesa della Madonna della Neve (XVI Sec.), distrutta dai sismi del 1979 e del 2016, recupero promosso dalla Pro Loco di Castel Santa Maria (PG). Il commento durante la diretta sarà a cura dell’astrofisico Gianluca Masi, Responsabile del Virtual Telescope Project. La partecipazione è gratuita. È sufficiente accedere, il 13 agosto alle ore 03:30, al sito www.virtualtelescope.eu.



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