Posts written by martina57

view post Posted: 18/1/2016, 15:10 Cura invernale delle piante in casa - ANIMALI - PIANTE

Cura invernale delle piante in casa



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L’inverno è certamente la stagione più difficile per le piante d’appartamento, che proprio in questo periodo necessitano di particolari attenzioni. La prima regola è, se possibile, di sistemare i vasi in locali con temperatura massima di 18°C, lontano da fonti di calore e dalle correnti d’aria. Va evitato anche di spostare di frequente le piante, per non costringerle allo stress di rivolgere continuamente le foglie verso le sorgenti luminose.


Il terriccio va tenuto sempre umido regolando le annaffiature e irrorando di frequente il fogliame per evitare la disidratazione dei tessuti fogliari. Cose da fare per tenere in perfetta forma le piante in casa sono: usare acqua ‘riposata’ sia per innaffiare che per spruzzare; rimuovere spesso il terreno sulla superficie dei vasi per evitare le formazione di croste o muffe; nutrire le piante, ogni 15 giorni, con fertilizzante minerale (attenzione alla qualità); irrorare il fogliame, ogni 10-15 giorni, con acqua ed eventualmente stimolanti ormonici naturali; controllare sistematicamente i vasi e le caraffe dove si trovano i bulbi forzati.

Sul balcone e sul terrazzo. In dicembre non ci sono particolari lavori da eseguire, salvo completare la protezione delle piante che ancora non sono provviste di adeguati ripari. Vanno più che altro compiute opere di manutenzione strutturale: controllare che i vasi e le cassette pensili siano ben affrancati ai sostegni; assicurarsi che i rampicanti siano assicurati ai graticci; accertarsi che pergolati e cassette possano reggere il peso di eventuali nevicate.

Le innaffiature devono essere fatte ogni 20 giorni con quantità d’acqua ridottissime (un bicchiere circa per un vaso di 20-30 cm di diametro), e va somministrato concime specifico ad azalee e rododendri. Se necessario, va aggiunto concime nei vasi delle piante acidofile così da avere una copiosa fioritura all’inizio della buona stagione.

Pubblicato da Michele Ciceri

view post Posted: 13/1/2016, 22:09 FRITTELLE LUNGHE SARDE - CUCINA

FRITTELLE LUNGHE SARDE

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Ingredienti x 1 Kg di frittelle


500 g. di farina di semola
500 g. di farina 00
1 litro di latte tiepido
1 cubetto di lievito di birra da 25 g.
1 pizzico di sale
la scorza grattugiata di due arance biologiche
mezzo bicchierino di acquavite o grappa
mezzo bicchierino di liquore d'anice
olio di semi per friggere
zucchero
1 imbuto dal collo largo oppure una bottiglia
di plastica tagliata a metà

Procedimento:

In un recipiente mescolare le due farine col pizzico di sale. Sciogliere il cubetto di lievito nel latte tiepido ed unirlo gradualmente alla farina.

Impastare gli ingredienti con un movimento circolare, sollevando e sbattendo l'impasto con una sola mano dall'alto verso il basso, in modo da incorporare l'aria.


Unire la scorza grattugiata di arancia, l'anice e l'acquavite e impastare ancora per circa 15 minuti, fino ad avere un composto molto liscio, abbastanza liquido ma omogeneo.


Coprire la ciotola con l'impasto con un coperchio, avvolgere il tutto in una copertina e lasciarlo lievitare in un luogo tiepido fino quando l'impasto non raddoppia ed appare ben fermentato con delle bollicine in superficie (2/3 ore).


Mettere abbondante olio a riscaldare (ricordate che le frittelle devono essere immerse) e fare una prova con un cucchiaio d'impasto.


Inumidire l'imbuto o la bottiglia di plastica con un po' d'acqua, versarvi dentro il composto tappando momentaneamente l'apertura dell'imbuto con un dito. Il composto deve scorrere lentamente ma con facilità (eventualmente aggiungere un po' di latte tiepido all'impasto).


Avvicinare la bocca dell'imbuto alla superficie dell'olio e lasciare cadere l'impasto lentamente e con cura, formando una spirale a partire dal centro. Far dorare tutta la spirale, quindi girarla con 2 forchette e friggere dall'altro lato.

Farle asciugare su della carta da cucina e quindi passarle nello zucchero. Servire calde.

view post Posted: 11/1/2016, 09:36 Auguri Lucy - AUGURI A...

ZiDYQEL

Buon Compleanno Lucy Tantissimi AUGURIIIIIIII

view post Posted: 5/1/2016, 22:19 Voglio fare un regalo alla Befana - POESIE - RACCONTI - AFORISMI -

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Voglio fare un regalo alla Befana


Gianni Rodari

Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Vittoria (18 dicembre 2003).

La Befana, cara vecchietta,
va all’antica, senza fretta.
Non prende mica l’aeroplano
per volare dal monte al piano,
si fida soltanto, la cara vecchina,
della sua scopa di saggina:
è così che poi succede
che la Befana… non si vede!
Ha fatto tardi fra i nuvoloni,
e molti restano senza doni!
Io quasi, nel mio buon cuore,
vorrei regalarle un micromotore,
perché arrivi dappertutto
col tempo bello o col tempo brutto…
Un po’ di progresso e di velocità
per dare a tutti la felicità!


Buona Epifania a tutti

view post Posted: 3/1/2016, 16:35 Confettura piccante di pere - CUCINA

Confettura piccante di pere

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La confettura di pere si sposa benissimo ad abbinamenti particolari quali ad esempio il peperoncino. Ecco una "piccante ricetta", ottimo accompagnamento per formaggi stagionati.

Ingredienti:

1 kg di pere molto dolci e mature
1 peperoncino fresco piccante o 3 cucchiaini di peperoncino in polvere
200 g di zucchero di canna integrale
Lavate le pere, sbucciatele, tagliatele a pezzetti e mettetele a cuocere in una pentola con il peperoncino fresco tritato o quello in polvere, aggiungendo poca acqua.

Fate cuocere a fiamma moderata rimestando con più frequenza quando si raggiunge l'ebollizione. Dopo circa 30-40 minuti sul fuoco le pere sono quasi del tutto sfatte e il composto inizia ad addensarsi, perdendo tutta l'acqua rimasta.

Aggiungete quindi lo zucchero, avendo cura di mescolare bene affinché gli ingredienti si amalgamino perfettamente.

Raggiunta la giusta densità, invasate la confettura ben calda in vasetti sterilizzati chiusi ermeticamente, capovolgeteli su un piano di legno, copriteli con un panno e lasciateli raffreddare capovolti fino a che non si forma il sottovuoto. Una volta aperti conservateli in frigorifero.


(Le foto del post e quelle in allegato sono del fotografo Francesco Giannoni).

view post Posted: 28/12/2015, 17:48 STELLA DI NATALE, COME CURARLA E FARLA DURARE PIÙ A LUNGO! - ANIMALI - PIANTE

STELLA DI NATALE, COME CURARLA E FARLA DURARE PIÙ A LUNGO!
La stella di Natale è la pianta più regalata sotto le Feste, ma come si cura? E quali sono i segreti per conservarla?

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La Stella di Natale sta per entrare nelle vostre case: ogni anno sotto le Feste, è la pianta più regalata e che meglio di tutte riesce a creare la giusta atmosfera! Si possono scegliere le Stelle di Natale con le foglie rosse o bianche, ma in entrambi i casi hanno di piccole attenzioni per poter restare belle a lungo.

Perché si regala proprio a Natale?

I colori della Stella di Natale sono indubbiamente tra i più adatti a questo periodo, ma non è l’unico motivo. A questo fiore è infatti legata un’antica leggenda: scopritela QUI>>

Stella di Natale:
di quanta acqua ha bisogno?
Poca: è una pianta di origine Messicana che deve essere annaffiata solo quando il terreno è quasi asciutto. Bisogna inoltre fare davvero attenzione a non lasciare dei ristagni d’acqua che sono per la pianta davvero letali. Inoltre fate attenzione a non bagnarne le foglie.

Esposizione: dove mettere la Stella di Natale?
La Stella di Natale farà un po’ il giro della vostra casa: in base alla stagione cambia infatti il luogo in cui deve essere messa! Durante le Feste di Natale potete tenerla in casa: scegliete una stanza ben illuminata e cambiate spesso l’aria. Non mettetela però a diretto contatto con la luce del sole: durante l’estate mettetela all’aria aperta e in una zona ombreggiata: ritiratela con l’arrivo dell’autunno.


Quando rinvasare la stella di Natale?
La stella di Natale che vi hanno appena regalato non ha probabilmente bisogno di essere rinvasata. Dovrete aspettare che le foglie rosse cadano per pensare a un nuovo vaso per la vostra pianta. Preoccupatevi di rinvasare la stella di Natale appena prima dell’arrivo dell’estate, verso maggio. Mettete sempre dell’argilla espansa sul fondo per lasciare la terra ben drenata e scegliete un vaso di poco più grande rispetto all’originario, altrimenti si svilupperanno molte foglie e pochi fiori.

Stella di Natale: come farla rifiorire?

Dopo le feste spesso le stelle di Natale fanno una brutta fine, ma è un vero peccato! Si tratta infatti di una pianta che riesce a sopravvivere anche in estate: tuttavia farla rifiorire non è molto semplice. Aspettate che cadano le foglie rosse e poi tagliare i rami che sono fioriti circa a fine febbraio: tagliate via circa una decina di centimetri di ramo. Tenetela quindi all’ombra durante l’estate e a settembre concimate il terreno. Se siete fortunati i fiori si apriranno sul finire di settembre.

Il segreto per fare rifiorire la Stella di Natale

Un ultimo accorgimento per riuscire a far rifiorire la Stella di Natale è metterla al buio! Da settembre a ottobre, dalle 5 di pomeriggio alle 7 di mattina ricordatevi di mettere la Stella di Natale in un luogo completamente buio. Durante il giorno rimettetela nella sua posizione originaria in una zona luminosa: in questo modo avrete più probabilità di aver fiori bellissimi.

view post Posted: 8/12/2015, 18:10 Pennette al salmone - CUCINA

Pennette al salmone

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by ricetteditina

Buongiorno!!!La ricetta di oggi è pennette al salmone,la preferita di mio marito.Una ricetta davvero velocissima.Vi capita di avere sempre mille cose da fare e arrivare all’ora di pranzo e pensare..o cavoletto è già mezzoggiorno?..a me sempre hihihi..quindi queste pennette al salmone son quelle che fanno per voi..da tenere come ricetta salva pranzo.Passiamo alla ricetta,buona giornata a tutti voi che passate per il mio blog

ingredienti:

400gr di pennette rigate(o farfalle)
100gr di salmone affumicato
200ml di panna da cucina (o al salmone)
1 scalogno o cipolla
50gr di burro
Prezzemolo


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Pennette al salmone


Procedimento:




In una padella antiaderente mettere il burro con lo scalogno tritato finemente..aggiungere il salmone tagliato a listarelle e un pò di vino bianco

Lasciate cuocere qualche minuto e mettete anche la panna da cucina o al salmone e spegnete.

A parte cuocete le pennette..scolatele qualche minuto prima e fatele saltare nel sughetto..

Mantecate per qualche minuto .

Aggiungere del prezzemolo tritato finemente(potete farlo nel mix) e mescolate

Servite le pennette al salmone ancora calde e buon appetito

view post Posted: 8/12/2015, 17:41 Pasta cresciuta : zeppole salate napoletane - CUCINA

Pasta cresciuta : zeppole salate napoletane

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Pasta cresciuta : zeppole salate napoletane, quelle che si vendono nel cuoppo in ogni friggitoria che si rispetti! Si preparano con il cucchiaio e si friggono con il cucchiaio. A Napoli sono un must durante le feste di Natale e tutto l’anno.


COSA SERVE?

300 g di farina
290 g di acqua
5-8 g di lievito di birra fresco
6 g di sale fino
olio per friggere

COME SI PROCEDE?

Sciogliere il lievito in acqua, aggiungervi la farina e poi il sale. Mescolare con un cucchiaio fino ad ottenere un composto omogeneo (sarà un composto molle, tranquilli! ).

Coprire con un canovaccio e far lievitare fino al raddoppio di volume. Se preferite una lievitazione rapida mettete un po’ di lievito in più.

Quando la pasta cresciuta avrà raddoppiato il proprio volume, potrete friggere.

Con un cucchiaio prelevare un pò di pasta cresciuta e farla scivolare nell’olio bollente. Ripetere l’operazione per ogni zeppola salata. Durante la cottura vi consiglio di smuovere continuamente le zeppole con la schiumarola in modo da ottenere una cottura uniforme.

Quando le zeppole saranno leggermente dorate, scolarle con la schiumarola e passarle su carta assorbente. Spruzzare di sale e servire immediatamente.



Edited by marisa56 - 8/12/2015, 18:02
view post Posted: 30/11/2015, 22:04 Acacia di Costantinopoli - ANIMALI - PIANTE

Acacia di Costantinopoli

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Generalità
L’acacia di Costantinopoli, denominata anche giaggia arborea, appartiene alla famiglia delle Mimosacee, considerata come una sottofamiglia delle Leguminose, al genere Albizzia ed alla specie julibrissin. È un albero di un’altezza compresa tra 4 e 12 m, la cui chioma col passare degli anni assume una forma ad ombrello dovuta all’apertura dei rami principali. Il fusto è eretto, la corteccia di una pianta giovane è liscia e di un colore verde tendente al grigio, mentre, una volta che la pianta diventa adulta, si fessura verticalmente ed assume una colorazione più scura. Le foglie sono caduche, alterne, composte, provviste di un picciolo lungo 4-5 cm, di un color verde lucente, lisce, lunghe 20-40 cm e larghe 15-25 cm. Una foglia è costituita da un picciolo centrale sul quale si inseriscono in maniera opposta 20-30 coppie di piccole foglioline di una forma ovale allungata, ciascuna lunga 1,5 cm e larga 4-5 mm; nel complesso queste foglie composte sono piuttosto leggere e somiglianti alle felci.







Fiori
foto acacia di costantinopoliI fiori sono ermafroditi ed aggregati in capolini biancastri tondeggianti i quali si riuniscono a loro volta in infiorescenze a corimbo localizzate alla sommità dei rami. Da ogni corimbo si dipartono numerosi stami lunghi 2-3 cm, di colore bianco-rosato alla base e rosso all’apice, che assomigliano a dei sottili fili di seta. La fioritura si protrae durante l’estate a partire da giugno, l’impollinazione è prevalentemente entomofila operata da api e farfalle, però i fiori possono attirare anche uccelli come i colibrì. I frutti sono dei legumi marroni lunghi fino a 20 cm e larghi 2 cm, in inverno rimangono attaccati ai rami; internamente ai legumi sono racchiusi i semi.


Clima e terreno
L’acacia di Costantinopoli preferisce i climi temperati caldi, però è in grado di adattarsi anche ai climi temperati in quanto sopporta temperature di alcuni gradi al di sotto dello zero, va tenuto conto che periodi di freddo prolungato possono condurre la pianta alla morte. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, meglio se riparati dai venti freddi; tollera i venti salini. In fatto di terreno la giaggia arborea è piuttosto adattabile, però predilige i suoli sciolti, freschi, fertili, ben drenati e con un buon contenuto di sostanza organica, vegeta bene sui terreni asciutti e calcarei mentre rifugge quelli compatti in quanto risultano soggetti ai ristagni idrici. Questa specie è originaria dell’Asia, è stata introdotta in Europa, specialmente nel bacino del Mediterraneo, nel 1700, nel nostro Paese è diffusa prevalentemente nelle regioni centro-settentrionali.


Varietà
Le varietà di acacia di Costantinopoli si distinguono tra loro in base al portamento, alla dimensione della pianta ed al colore degli stami fioriferi. La varietà “julibrissin” ha un portamento espanso con una chioma ombrelliforme ed un tronco eretto, mentre Albizia julibrissin var. mollis assume un portamento arbustivo in quanto ci sono numerose ramificazioni alla base della pianta ed, inoltre, ha un’altezza inferiore. La varietà “rosea” è un albero di modeste dimensioni, alto al massimo 7 m, caratterizzato da stami fioriferi completamente rosa e, essendo originaria del nord della Cina e della Corea, da una maggiore resistenza al freddo rispetto alle altre, infatti sopporta valori termici fino a – 20 °C. Altre cultivar sono Pendula, caratterizzata da un portamento pendulo e Summer Chocolate, provvista di foglie rosse che divengono bronzate con l’invecchiamento della pianta e di fiori di color rosa pallido.


Tecniche di coltivazione

La giaggia arborea viene coltivata a scopo ornamentale grazie al bell’aspetto di foglie e fiori nei giardini famigliari, nei parchi urbani e per costituire alberature stradali in quanto non risulta suscettibile all’inquinamento. L’acacia di Costantinopoli si moltiplica per seme e per talea, in primavera i semi vengono liberati nell’ambiente circostante e germinano piuttosto rapidamente.
L’impianto avviene durante la stagione primaverile. Con la potatura ci si limita all’eliminazione delle parti secche o danneggiate. La concimazione si esegue durante all’impianto apportando del letame maturo, negli anni seguenti, qualora fosse necessario, si distribuisce del concime complesso a lenta cessione alla ripresa vegetativa. Le irrigazioni sono necessarie nel caso di piante giovani messe a dimora da poco, man mano diventano adulte le esigenze idriche diminuiscono, però bisogna intervenire in caso di siccità estiva prolungata.


Acacia di Costantinopoli: Parassiti
L’acacia di Costantinopoli è una pianta abbastanza soggetta agli attacchi dei parassiti, tra i funghi si ricordano i marciumi radicali, che si instaurano in condizioni di ristagni idrici prolungati, mentre gli insetti dannosi sono gli afidi, le cocciniglie e la psilla dell’albizia. Quest’ultimo insetto è sicuramente il più pericoloso, le neanidi si alimentano sulle foglie e sui germogli secernendo la melata su di essi, ciò favorisce l’instaurarsi della fumaggine e col passare del tempo le piante presentano defogliazioni e disseccamenti. In Italia questo parassita è presente da dieci anni, per cui, a causa dell’assenza di predatori naturali, al momento bisogna intervenire con degli insetticidi alla comparsa dei primi sintomi.


view post Posted: 20/11/2015, 14:35 Paccheri ripieni al tonno - CUCINA

paccheri ripieni al tonno

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Ingredienti:

Tonno: 200 gr
Olive: 12
Acciughe: 2 filetti
Olio: 4 cucchiai
Brodo: 250 gr
Origano: q.b.
Timo: q.b.
Pasta: 250 gr
Prezzemolo: 3-4 rametti
Aglio: 1 spicchio
Pangrattato: 1 cucchiaio
Sale: q.b.
Pepe: q.b.

Ricetta e preparazione:


Scolare il tonno dall’olio di conservazione e metterlo nel mixer. Snocciolare le olive, scolare i filetti di alici e mettere il tutto nel mixer assieme al tonno, metà olio e 2 cucchiai di brodo. Frullare fino ad ottenere un composto mediamente omogeneo. Unire un pizzico di origano e di timo e mescolare. Lessare la pasta in abbondante acqua salata e scolarla. Condirla con un filo d’olio.
Riempire i paccheri con il composto di tonno, aiutandosi con un cucchiaino e metterli in una pirofila. Lavare il prezzemolo, selezionarne le foglie e tritarle finemente con la mezzaluna su un tagliere assieme all’aglio spellato.
Mescolare in una terrina un cucchiaio di trito, il pangrattato, un pizzico di sale, una grattugiata di pepe. Emulsionare accuratamente e stemperare quindi con 4 cucchiai di brodo.
Condire i paccheri con l’emulsione e mescolare bene. Se la pasta dovesse essere molto secca aggiungere altro brodo vegetale. Cospargere in superficie con una manciata pangrattato e cuocere nel forno preriscaldato a 180° C per 10-15 minuti.
Consigli
Pepare e servire.

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