| Da ridere, ma c'è poco da ridere
Giuseppe Culicchia su La Stampa:
Tanto è inutile. Inutile, lo volete capire? Inutile. Stamattina gliel’ho di nuovo detto, a quei due. Quante volte gliel’avrò ripetuto, in questi ultimi dieci anni? Ormai ho perso il conto. In linea di massima, ogni giorno tre volte al giorno, ore pasti, come si fa con le medicine. Quindi, volendo, uno potrebbe anche calcolarlo. Perché ogni giorno, tre volte al giorno, loro se ne stanno lì seduti a guardarmi mentre faccio colazione o pranzo o cena, e a un tratto immancabilmente staccano gli occhi dal televisore e mi chiedono: «Allora, Kevin, che hai intenzione di fare? L’Università l’hai lasciata senza laurearti, e studiare non studi più. Almeno cercati un lavoro». Almeno cercati un lavoro. Roba da matti. E chi me lo dà un lavoro, in questo paese? Stiamo in Italia. Mica in America. E nemmeno in Europa. Che mi sbatto a fare, in un posto come l’Italia? No, dico, fossimo in un altro paese, per carità. Ma qui non ha senso. Qui è inutile. Se non conosci le persone giuste, se non entri nel giro giusto, se non hai la spinta giusta, va a finire che fai il precario a vita pure se ti sei laureato. Che non leggete i giornali? Non li vedete AnnoZero Tg3 Ballarò? Qui c’è la Cricca. Qui c’è la Casta. Qui c’è il Sistema Gelatinoso. Qui ci sono Appaltopoli, Concorsopoli, Affittopoli, Parentopoli, Furbettopoli, Santopoli, Vallettopoli, Calciopoli, Intercettopoli, Raccomandopoli. Qui, cari miei, lavorano solo gli amici degli amici. «Ma tu ormai hai 30 anni, Kevin», mi dicono loro, mentre il piatto che ho davanti comincia a freddarsi. «Noi a trent’anni...», e attaccano con la solita solfa. Ma che vuol dire? Ma ve lo siete dimenticati quanti provini ho fatto io? Ma avete presente tutte le volte che mi hanno rispedito a casa dal Grande Fratello e dall’Isola dei Famosi, ora che pigliano anche i non famosi? Sono anni che mi impegno per non imparare a far niente, visto che in previsione per avere successo non devi sapere far niente. Ma evidentemente non basta. «Kevin, al mondo non ci sono solo il Grande Fratello e l’Isola dei Famosi», mi dicono loro ogni volta. Evitare che non lo so? Non vi ricordate tutti i curricula che ho mandato a Amici e X-Factor? «Ma tu oltre a non studiare e a non lavorare non canti e non suoni, Kevin», mi fanno notare loro. «Al massimo vai a ballare con i soldi della paghetta, e poi torni a casa alle sei del mattino che non ti reggi in piedi». E che vuol dire? Che significa? Che importa? Qui nessuno sa più far niente. Qui, ve ne sarete accorti, è un’impresa perfino installare il decoder. Qui basta che piova un po’ e succedono disastri, e non mi riferiscono solo a frane e inondazioni. Avete presente il terrazzo qua fuori? Bastano due gocce e ci ritroviamo con il soggiorno allagato, grazie all’architetto che ha sbagliato l’inclinazione. E il giorno che non ci sarete più e per campare dovrò vendermi la casa? E se per disgrazia piove proprio quando viene a vederla il compratore? Tra l’altro, se per cortesia mi fate finire di mangiare è meglio, perché mi si fredda tutto, qui. Poi, dato che in fondo mi fanno tenerezza, li rassicuro: «Vedrete che prima o poi qualcosa farò. Magari, visto che non so far niente, il politico. Che così, anche se vendo questa casa, me ne ritrovo un’altra a mia insaputa».
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