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| Terzo giorno di sfilate d'haute couture a Parigi e arriva il primo scontro in passerella tra Francia e Italia: la donna in fiore di Chanel e la principessa del Mediterraneo di Armani Privè applaudita da Uma Thurman, Hilary Swank e Claudia Cardinale.
Arrivati al terzo giorno dell’Haute Couture a Parigi, o meglio il secondo, considerando che domenica si è svolta solamente la sfilata di Versace Atelier, ci si chiede dove siano le novità. Un trionfo di fiori per l’alta moda della primavera estate 2013 non è certo “avanguardia pura”, tanto per citare il cult “Il diavolo veste Prada”, ma dopo le settimane trascorse a vedere pesanti cappotti della moda maschile del prossimo inverno, è consolatorio vedere sbocciare Parigi e immaginare l’arrivo della bella stagione. In un calendario che vanta i più prestigiosi marchi italiani, ad eccezione di Dolce&Gabbana Alta Moda la cui sfilata è ancora un mistero, oggi si è svolto il primo grande scontro in passerella tra Francia e Italia: Chanel in mattinata, Armani Privè nel tardo pomeriggio.
La Normandia di Chanel - è un bosco rigoglioso del nord della Francia la passerella dell’alta moda di Chanel, una collezione nata quindi con l’ambizione inequivocabile di creare un incanto che solo in alcuni casi si è realizzato. Il troppo a volte storia, anche se l’eccesso è l’anima del lusso, così dopo i primi rassicuranti look in cui l’iconico tweed si impreziosisce di trame d’oro e d’argento, pronti a fare impazzire le principesse di mezzo mondo, la collezione vacilla al momento degli abiti da sera. La donna Chanel, a volte anche stravagante, è generalmente di una bellezza canonica che in una silhouette ad effetto sacco è spesso svilita. Il tema è quello di un matrimonio agreste, e per carità le lavorazioni, i ricami fitti e luccicanti confermano quanto grande sia l’esperienza di questa maison, ma a che pro se l’esercizio è volto verso un’immagine caricata e caricaturale?
Uma Thurman, Isabelle Huppert, Hilary Swank, Claudia Cardinale alla corte di Re Giorgio – c’erano le dive di ieri e quelle di oggi ad applaudire in prima fila la collezione Privè disegnata da Giorgio Armani che non ha alcun dubbio su quale sia il significato di questa moda così lussuosa, spettacolare, preziosa e rara che vanta qualche centinaio di acquirenti nel mondo. L’alta moda deve essere coraggiosa, e del resto Armani di coraggio nel tenere saldo il suo timone verso uno stile preciso e coerente, così sulla passerella sfilano le regine del Mediterraneo, ricordando le donne Tuareg di qualche estate fa: portano in mano lo scettro come fosse un amuleto, indossa il gilet, dei sottili e delicati pantaloni sotto gli abiti da sera e gonne ampie, si avvolgono di drappeggi e plissè, si lasciano impreziosire da ricami.
Karl Lagerfeld e Giorgio Armani, 79 anni il primo e 78 il secondo, hanno combattuto egregiamente su questo ideale ring della moda, ma in realtà la rivalità tra i due non è mai esistita: mentre Lagerfeld si lanciava frecciatine con il suo rivale francese Yves Saint Laurent, Milano negli anni ’80 era divisa tra la donna manager di Giorgio Armani e la donna sexy di Gianni Versace. Ma non vale la pena sottolineare ai cugini francesi, che tutelano la moda come un bene nazionale e ne fanno motivo di orgoglio, che in fondo è l’Italia a regnare anche nell’alta moda? La questione in sospeso e quasi irrisolvibile continua ad essere perchè questa magia non possa avere Alta Roma come cornice.
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