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Il Carnevale
Il mondo qualche volta passa guai, ci sono botti, botte e cose amare, cose che non vorresti veder mai, cose che non sarebbero da fare.
E sembra allora che una risata, il ballo, la canzone, l’allegria, siano una cosa davvero sbagliata, che sia più adatta la malinconia.
Invece chi non ride, o chi non canta, non sa nemmeno piangere davvero: anche la festa occorre a questa pianta, non solo il pianto, che è concime nero.
Anche nei tempi meno fortunati, così, sia benvenuto il Carnevale: il riso cura il pianto dei malati, ridere un po’ fa un po’ di bene al male.
Roberto Piumini
Carnevale
Viva i coriandoli di Carnevale, bombe di carta che non fan male! Van per le strade in gaia compagnia i guerrieri dell’allegria: si sparano in faccia risate scacciapensieri, si fanno prigionieri con le stelle filanti colorate. Non servono infermieri perché i feriti guariscono con una caramella. Guida l’assalto, a passo di tarantella, il generale in capo Pulcinella. Cessata la battaglia, tutti a nanna. Sul guanciale spicca come una medaglia un coriandolo di Carnevale.
di Gianni Rodari
Carnevale, ogni scherzo vale
Mi metterò una maschera da Pulcinella e dirò che ho inventato la mozzarella. Mi metterò una maschera da Pantalone, dirò che ogni mio sternuto vale un milione. Mi metterò una maschera da pagliaccio, per far credere a tutti che il sole è di ghiaccio. Mi metterò una maschera da imperatore, avrò un impero per un paio d’ore: per volere mio dovranno levarsi la maschera quelli che la portano ogni giorno dell’anno… E sarà il Carnevale più divertente veder la faccia vera di tanta gente.
Gianni Rodari
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