È stato uno dei grandi protagonisti della televisione italiana, prima in Rai e poi su Mediaset
Francesco Caruana
ROMA – È morto oggi a Roma il giornalista Maurizio Costanzo. Il conduttore del celebre ‘Maurizio Costanzo Show’ aveva 84 anni. La notizia è stata diffusa dal suo ufficio stampa. Nato nella Capitale il 28 agosto 1938, Costanzo è stato uno dei grandi protagonisti della televisione italiana, prima in Rai e poi su Mediaset. Il giornalista era sposato dal 1995 con Maria De Filippi.
LUNEDÌ I FUNERALI DI MAURIZIO COSTANZO
La camera ardente di Maurizio Costanzo verrà allestita sabato e domenica in Campidoglio, presso la Sala della Protomoteca. Ecco gli orari di apertura: sabato 25 febbraio dalle ore 10.30 alle 18 e domenica 26 febbraio dalle 10 alle 18 (è raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2). I funerali del giornalista si svolgeranno invece lunedì 27 febbraio alle ore 15 alla Chiesa degli Artisti di piazza del Popolo, a Roma.
LA CARRIERA DI MAURIZIO COSTANZO
Costanzo aveva iniziato la carriera giornalistica all’età di 18 anni nel giornale Paese Sera. Negli anni ’60 aveva cominciato anche a svolgere il ruolo di autore radiofonico e sceneggiatore. E aveva lavorato anche nel mondo della musica: Costanzo è il co-autore del testo di ‘Se telefonando’, canzone portata al successo da Mina nel 1966.
Negli anni ’70 e ’80 Maurizio Costanzo era diventato uno dei volti più riconoscibili della televisione: prima alla Rai, con uno dei primi esempi di talk show, ‘Bontà loro‘, e poi con il passaggio a Mediaset e la conduzione della trasmissione che è diventata il suo più grande successo, il ‘Maurizio Costanzo Show‘, in onda dal 1982 al 2009 e poi dal 2015 a oggi. Un altro programma a cui Costanzo è stato legato a lungo è ‘Buona domenica‘, in onda dal 1985 al 1987 e poi dal 1991 al 2008.
Nel 1999 Costanzo venne nominato presidente di Mediatrade, la società del gruppo Mediaset dedicata alle fiction. Ma nel corso degli anni era tornato più di una volta a lavorare con la Rai, tra gli altri con lo show in seconda serata ‘S’è fatta notte’. Costanzo aveva lavorato anche in radio (l’ultima esperienza con Rtl 102.5 e il ‘Radio Costanzo Show’) e collaborato con diversi giornali. Uno dei suoi ultimi ruoli extratelevisivi è stato quello di responsabile delle strategie di comunicazione della Roma, squadra di cui era grande tifoso.
Parallelamente alla carriera televisiva, Costanzo aveva continuato a portare avanti quella di sceneggiatore, scrivendo diverse piece teatrali. E aveva recitato anche come attore (l’ultimo ruolo in ‘Caterina va in città’ di Paolo Virzì del 2003).
MELONI: “CI LASCIA UN’ICONA DEL GIORNALISMO”
“Ci lascia Maurizio Costanzo: icona del giornalismo e della tv, che ha saputo raccontare anni difficili con coraggio e professionalità. Grazie per aver portato nelle case degli italiani cultura, simpatia e gentilezza. Un pensiero a sua moglie Maria e ai suoi cari. Buon viaggio”. Così la premier Giorgia Meloni sui suoi canali social.
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Addio a Maurizio Costanzo, l’inventore del ‘salotto tv’: il talk show all’Italiana
Crolla un monumento nazionale, uno di quelli che difficilmente può essere sostituito
Giusy Mercadante
ROMA – Muore Maurizio Costanzo e crolla un monumento nazionale, uno di quelli che difficilmente può essere sostituito. Il conduttore, autore, giornalista e regista se ne è andato questa mattina a Roma, all’età di 84 anni. Quasi 50 di questi li ha passati in televisione. Una vera e propria casa che ha ‘accudito’ e trasformato. Ed effettivamente dal 1976 il piccolo schermo non è stato più lo stesso.
È quello l’anno del successo personale con “Bontà loro”, primo vero talk show italiano. Esperimento di un percorso che lo porterà nel 1982 al battesimo del “Maurizio Costanzo Show”, il salotto come lo abbiamo imparato a conoscere in questi anni. Ben presto, il Teatro Parioli di Roma è diventato ambiente familiare per tutti, anche per chi ha qualche anno in meno.
E come in ogni salotto che si rispetti, al “Maurizio Costanzo Show” si chiacchierava, si discuteva e a volte si alzavano anche i toni. Si rideva e si rifletteva. A far da arbitro sempre lui, con la sua solita ironia, il suo iconico baffetto e il romanaccio tirato fuori al momento giusto. Quasi un marchio di fabbrica la frase: “Boniii, state boniiii”, ripetuta come una preghiera ogni volta che qualcuno lo ha raccontato con ironia. Indimenticabili le imitazioni che ne ha fatto Fiorello, che da quel salotto è anche passato.
DA MELONI A SGARBI: COSTANZO TALENT SCOUT DI PERSONAGGI
È vero, Maurizio Costanzo non ha inventato un genere, ma ha creato una versione all’italiana a cui tutti si sono ispirati. E, forse, oggi – senza le oltre 4mila puntate dello show – saremmo orfani di programmi come “Porta a Porta”, “Non è L’Arena” o “DiMartedì”. E da Maurizio tutti volevano essere intervistati. Ha lanciato, infatti, non pochi personaggi: da Giorgia Meloni a Vittorio Sgarbi, da Afef ad Enrico Brignano, da Giobbe Covatta a Platinette (al secolo Maurizio Coruzzi). In mezzo Enzo Iacchetti, Giampiero Mughini, Ricky Memphis e Valerio Mastandrea. Solo per citare alcuni nomi.
Influente. È questa la parola che più si addice a Costanzo, che nel suo curriculum vanta anche la scrittura di una delle hit italiane più grandi di sempre: “Se telefonando” di Mina.
L’IMPEGNO CONTRO LA MAFIA
Maurizio Costanzo nasce il 28 agosto 1938. Il giornalismo è stato un sogno, una vocazione, una missione. E, infatti, nella sua carriera- oltre a fare del racconto il suo cavallo di battaglia – ha usato le parole anche per combattere la criminalità e la mafia.
Dal 1978 collabora con Rizzoli, diventando direttore de “La Domenica del Corriere”. L’anno seguente si sposta alla direzione de “L’Occhio”. Ci rimane due anni, si dimette dopo essere stato coinvolto, a sua insaputa, nello scandalo della Loggia P2 di Licio Gelli. L’impegno di Costanzo lo vede bruciare in diretta una maglietta con scritto “Mafia made in Italy”. È il momento più cruciale della storia del giornalista.
Succede poco dopo l’omicidio di Libero Grassi durante una maratona televisiva storica tra Rai e Fininvest, ex Mediaset. Il 14 maggio 1993 succede l’inimmaginabile: una Fiat Uno imbottita di 90 chilogrammi di tritolo esplode a Roma in via Ruggero Fauro mentre transita un’auto con a bordo Costanzo e Maria De Filippi. Entrambi restano incolumi.
L’AMORE E IL MATRIMONIO CON MARIA
Maria gli è sempre rimasta a fianco. Lo scorso agosto, la conduttrice – ignara di quando avrebbe dovuto separarsi dal marito sposato nel 1995- aveva raccontato in un’intervista ad Oggi: “Non so se ne sarò capace, se avrò la forza e il coraggio di tendergli la mia mano quel giorno lì. Troppo dolore. Non voglio che mi resti come ultimo ricordo l’intreccio di quelle dita”.
Oggi la immaginiamo affranta e sui social i messaggi di vicinanza sono anche per lei. Quarta moglie, Maria ha seguito Lori Sammartino nel 1963, Flaminia Morandi nel 1973 (da lei ha due figli, Camilla e Saverio), Marta Flavi nel 1987. Con Maria l’amore che dura per tutta la vita, insieme hanno adottato Gabriele.
La morte di Costanzo arriva come un fulmine a ciel sereno, la tv sicuramente non sarà più la stessa.
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Maurizio Costanzo, da sabato la camera ardente in Campidoglio. Lunedì i funerali
Il pubblico potrà dare l'ultimo saluto al giornalista e conduttore tv il 25 febbraio dalle 10.30 alle 18 e il 26 febbraio dalle 10 alle 18
Redazione
ROMA – La camera ardente di Maurizio Costanzo sarà allestita sabato e domenica presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio (ingresso dal Portico del Vignola). Apertura al pubblico il 25 febbraio dalle 10.30 alle 18 e il 26 febbraio dalle 10 alle 18 (è raccomandato l’utilizzo della mascherina FFP2). I funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio, alle ore 15, presso la Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo. Il noto giornalista e conduttore televisivo è morto oggi a 84 anni. Era sposato dal 1995 con Maria De Filippi, la quale in un’intervista di qualche mese fa, aveva dichiarato di aver paura di non riuscire a stargli accanto nel giorno della morte.
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Le fotografie che hanno fatto la storia
Maurizio Costanzo è stato uno dei più noti giornalisti, conduttori e autori televisivi. La sua ricchissima carriera iniziò negli anni ‘50 e proprio al 3 agosto 1959 risale questo scatto di Giuseppe Palmas.
La foto, realizzata durante un’intervista di Costanzo al grande Totò, veniva conservata dallo stesso Costanzo a casa e in ufficio.
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