Alda Merini

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Alda Merini

« Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita. »
(Alda Merini, La pazza della porta accanto)


Alda Merini (Milano, 21 marzo 1931 – Milano, 1º novembre 2009) è stata una poetessa, aforista e scrittrice italiana.

Biografia e opere

Alda Giuseppina Angela Merini nasce il 21 marzo 1931 a Milano in via Papiniano 57 da famiglia di condizioni modeste. Il padre, Memo Merini, svolgeva lavoro di dipendente presso le assicurazioni la "Vecchia Mutua Grandine ed Eguaglianza il Duomo" e la madre, Emilia Painelli, era casalinga. Era mediana di due fratelli (Anna, nata il 26 novembre 1926 ed Ezio, nato il 23 gennaio 1943 che la scrittrice fa comparire, sia pure con un certo distacco, nella sua poesia). Della sua infanzia si conosce quel poco che lei stessa scrisse in brevi note autobiografiche in occasione della seconda edizione dell'Antologia di Spagnoletti: che era una ragazza sensibile e dal carattere melanconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari: "... perché lo studio fu sempre una mia parte vitale". Dopo aver terminato il ciclo elementare con voti molto alti, frequenta i tre anni di avviamento al lavoro presso l'Istituto "Laura Solera Mantegazza" in via Ariberto e cerca, senza riuscirci per non aver superato la prova di italiano, di essere ammessa al Liceo Manzoni. Nello stesso periodo si dedica allo studio del pianoforte, strumento da lei particolarmente amato.
Esordisce come autrice giovanissima, a soli quindici anni, sotto la guida di Giacinto Spagnoletti che scoprì il suo talento artistico. Nel 1947, Merini incontra "le prime ombre della sua mente" e viene internata per un mese nella clinica Villa Turro. Quando ne esce alcuni amici le sono vicino e Giorgio Manganelli, che aveva conosciuto a casa di Spagnoletti insieme a Luciano Erba e Davide Turoldo, la indirizza in esame presso gli specialisti Fornari e Musatti.

Giacinto Spagnoletti sarà il primo a pubblicarla nel 1950, nell'Antologia della poesia italiana contemporanea 1909-1949, con le liriche "Il gobbo", datata 22 dicembre 1948, e "Luce", del 22 dicembre 1949, dedicata a Giacinto Spagnoletti. Nel 1951, su suggerimento di Eugenio Montale e di Maria Luisa Spaziani, l'editore Giovanni Scheiwiller stampa due poesie inedite dell'autrice in "Poetesse del Novecento".

Nel periodo che va dal 1950 al 1953 la Merini frequenta per lavoro e per amicizia Salvatore Quasimodo. Il 9 agosto del 1954, terminata la difficile relazione con Giorgio Manganelli, sposa Ettore Carniti, proprietario di alcune panetterie di Milano, ed esce, presso l'editore Schwarz, il primo volume di versi intitolato "La presenza di Orfeo". Nel 1955 esce la seconda raccolta di versi intitolata "Paura di Dio" con le poesie che vanno dal 1947 al 1953 alla quale fa seguito "Nozze romane" e nello stesso anno, edita da Bompiani, viene pubblicata l'opera in prosa "La pazza della porta accanto".

Nasce in quello stesso anno la prima figlia, Emanuela, e al medico curante della bambina, Pietro De Paschale, la Merini dedica la raccolta di versi "Tu sei Pietro" che viene pubblicata nel 1962 dall'editore Scheiwiller.

Dopo "Tu sei Pietro" inizia un difficile periodo di silenzio e di isolamento, dovuto all'internamento al "Paolo Pini", che dura fino al 1972, con alcuni ritorni in famiglia durante i quali nascono altre tre figlie. Si alterneranno in seguito periodi di salute e malattia, probabilmente dovuti alla sindrome bipolare, della quale hanno patito anche altri grandi poeti ed artisti quali Charles Baudelaire, Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Lord Byron e Virginia Woolf.

La Terra Santa



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Alda Merini con Vanni Scheiwiller, Enrico Baj e Alain Elkann.

Nel 1979 la Merini ritorna a scrivere, dando il via ai suoi testi più intensi sulla drammatica e sconvolgente esperienza del manicomio, testi contenuti in quello che può essere inteso, come scrive Maria Corti "il suo capolavoro": "La Terra Santa" con la quale vincerà nel 1993 il Premio Librex Montale.

Ma le pene della scrittrice continuano. Nel 1981 muore il marito, e la Merini, rimasta sola e ignorata dal mondo letterario, cerca inutilmente di diffondere i suoi versi. Racconta Maria Corti che lei stessa si era recata presso i maggiori editori italiani senza alcun successo, fintanto che, nel 1982, dopo aver raccontato a Paolo Muri (che a quei tempi dirigeva la rivista "Il cavallo di Troia") la sua amarezza, egli le offrì uno spazio sulla sua rivista per trenta poesie da pubblicare sul n° 4, inverno 1982 - primavera 1983 che, insieme a lei, aveva scelto su un dattiloscritto di un centinaio di testi; in seguito, insieme all'editore Scheiwiller, avrebbero aggiunto altre dieci liriche, e nel 1984 veniva dato alla stampa "La Terra Santa".


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Alda Merini con il trio comico Aldo, Giovanni & Giacomo

In quel periodo la Merini dà in affitto una camera della sua abitazione ad un pittore di nome Charles e inizia a comunicare telefonicamente con l'anziano poeta Michele Pierri, che, in quel difficile periodo di ritorno nel mondo letterario, aveva dimostrato di apprezzare la sua poesia. Lo sposa nell'ottobre del 1983 e va a vivere a Taranto, curata e protetta dal marito che era stato di professione medico; era infatti il primario di Cardiologia all'ospedale SS. Annunziata.

Scrive le venti poesie-ritratti de La gazza ladra (che si fanno risalire al 1985), rimaste inedite fino al volume Vuoto d'amore, oltre alcuni testi per Pierri. Sempre a Taranto porta a termine L'altra verità. Diario di una diversa.

L'altra verità. Diario di una diversa.

« Non avrei potuto scrivere in quel momento nulla che riguardasse i fiori perché io stessa ero diventata un fiore, io stessa avevo un gambo e una linfa »
(Alda Merini, da L'altra verità. Diario di una diversa)
La Merini fa ritorno a Milano nel luglio del 1986 dopo aver sperimentato nuovamente gli orrori dell'Ospedale Psichiatrico di Taranto, e si mette in terapia con la dottoressa Marcella Rizzo alla quale dedica più di una poesia. Nello stesso anno riprende a scrivere e ad incontrare i vecchi amici, tra cui Vanni Scheiwiller, che le pubblica L'altra verità. Diario di una diversa, il suo primo libro in prosa che, come scrive Giorgio Manganelli nella prefazione al testo, "... non è un documento, né una testimonianza sui dieci anni trascorsi dalla scrittrice in manicomio. È una ricognizione, per epifanie, deliri, nenie, canzoni, disvelamenti e apparizioni, di uno spazio - non un luogo - in cui, venendo meno ogni consuetudine e accortezza quotidiana, irrompe il naturale inferno e il naturale numinoso dell'essere umano" al quale seguiranno "Fogli bianchi" nel 1987, "La volpe e il sipario" (1997) e "Testamento" (del 1988). Nel 1987 è finalista nel premio letterario Premio Bergamo.

Caffè sui Navigli



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Alda Merini mentre si reca al Caffè Chimera di Milano.

Sono questi, per la Merini, anni fecondi dal punto di vista letterario e di conquista di una certa serenità. Nell'inverno del 1989 la poetessa frequenta il caffè-libreria "Chimera", situato poco lontano dalla sua abitazione sui Navigli, e offre agli amici del caffè i suoi dattiloscritti. Sarà in questo periodo che nasceranno libri come "Delirio amoroso" (1989) e "Il tormento delle figure" (1990).

Negli anni seguenti diverse pubblicazioni consolidano il ritorno sulla scena letteraria della scrittrice. Nel 1991 escono "Le parole di Alda Merini" e "Vuoto d'amore" a cui fa seguito nel 1992 "Ipotenusa d'amore"; nel 1993 viene dato alle stampe "La palude di Manganelli o il monarca del re", il volumetto "Aforismi", con fotografie di Giuliano Grittini e "Titano amori intorno" (uscito presso l'editore "La vita felice", con sei disegni di Alberto Casiraghi). È questo l'anno in cui le viene assegnato il Premio Librex-Guggenheim "Eugenio Montale" per la Poesia, premio che la consacra tra i grandi letterati contemporanei e la accosta a scrittori come Giorgio Caproni, Attilio Bertolucci, Mario Luzi, Andrea Zanzotto, Franco Fortini.

Reato di vita. Autobiografia e poesia

Nel 1994 vede la luce il volume "Sogno e Poesia", da "L'incisione di Corbetta", con venti incisioni di altrettanti artisti contemporanei. Nel 1995 viene pubblicato da Bompiani il volume "La pazza della porta accanto" e da Einaudi "Ballate non pagate". Il musicista pugliese Vincenzo Mastropirro musica alcune liriche tratte da "Ballate non pagate" (Einaudi editore).

Sempre nel 1994 esce nelle Edizioni Melusine "Reato di vita, autobiografia e poesia". Nel 1996, con il volume "La vita facile", le viene attribuito il "Premio Viareggio" e nel 1997 il "Premio Procida-Elsa Morante".

Risale al 1996 anche la pubblicazione di una libretto edito da La Vita Felice intitolato "Un'anima indocile", composto da poesie vecchie e nuove, da un diario-confessione, da brevi racconti e da un'intervista fatta all'autrice.

Nel 1997 vengono pubblicate dall'editore Girardi la raccolta di poesie "La volpe e il sipario", con illustrazioni di Gianni Casari, dove è più che mai evidente la tecnica della poesia che nasce spontaneamente in forma orale e che altri trascrivono. Fenomeno, questo, che "pur essendo tipicamente contemporaneo, di una scelta dell'oralità a svantaggio della scrittura, è per ora unico dentro all'universo della poesia contemporanea...". Si assiste pertanto, nell'autrice, al fenomeno di un'oralità che conduce sempre più verso testi assai brevi e, infine, all'aforisma.

Nel novembre 1997 viene pubblicato il libro "Curva di fuga" con poesie e scritti inediti di Alda Merini e incisioni di Giovanni Bonaldi. Il libro viene presentato nella Rocca Sforzesca di Soncino (CR) in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Soncino alla poetessa.

Aforismi e magie

Sono questi gli anni in cui la produzione aforistica di Merini diventa molto ricca, come testimonia nel 1997 "Il Catalogo Generale delle Edizioni Pulcinoelefante", edito da Scheiwiller. I minitesti di Alda Merini risultano essere più di cinquecento.

Nel 1999 in "Aforismi e magie", pubblicato da Rizzoli, viene raccolto per la prima volta il meglio di quel genere. Il volume viene illustrato dai disegni di Alberto Casiraghi, amico, poeta ed editore della Merini che ha sollecitato, raccolto e accompagnato con i suoi piccoli libri "Pulcinoelefante", questa nuova vocazione.

La collaborazione con i piccoli editori - che comprendono, oltre "Pulcinoelefante", lo "Zanetto", la "Vita felice", il "Melangolo" e altri - ha portato ad altri minitesti come, tra gli ultimi pubblicati, "Lettera ai figli", edito da Michelangelo Camilliti per l'edizione "Lietocollelibri" e illustrato da otto disegni onirici e surreali di Alberto Casiraghi.

Da ricordare il volume edito da l'"Incisione", "Alda Merini", che contiene poesie inedite della poetessa e disegni dell'artista Aligi Sassu, opere stampate su torchio in litografia e serigrafia.

La sua vita, più bella della poesia

Nel 2000 esce nell'edizione Einaudi "Superba è la notte", un volume che è il risultato di un lavoro minuzioso compiuto su numerose poesie inviate all'editore Einaudi e ad Ambrogio Borsani. I versi che compongono la raccolta sono stati scritti nel periodo che va dal 1996 al 1999. Non essendo stato possibile dare al materiale un ordine cronologico i curatori si sono basati sull'omogeneità tematica e stilistica complessiva dell'opera.

Nel 2001 posa seminuda per la copertina dell'album Canto di Spine del complesso degli Altera, nel quale sono messe in musica composizioni sue e di altri poeti del Novecento.

Nel 2002 viene stampato dall'editore Salani un volumetto dal titolo "Folle, folle, folle d'amore per te", con un pensiero di Roberto Vecchioni (che nel 1999 aveva scritto Canzone per Alda Merini) e nel 2003 la "Einaudi Stile Libero" pubblica un cofanetto con videocassetta e testo dal titolo Più bella della poesia è stata la mia vita.

Alda Merini, una donna sul palcoscenico

Nel 2009 esce il documentario Alda Merini, una donna sul palcoscenico, del regista Cosimo Damiano Damato, presentato alle Giornate degli Autori della 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Il film vede la partecipazione di Mariangela Melato e le fotografie di Giuliano Grittini. Dall'incontro del regista con la poetessa nasce una grande amicizia e tante poesie inedite inserite nel documentario.

Una donna sul palcoscenico, la poesia inedita di Alda Merini scritta per il film-documentario di Damato:

Un giorno io ho perso una parola/sono venuta qui per dirvelo e non perché voi abbiate risposta/ Non amo i dialoghi o le domande: mi sono accorta che cantavo in una orchestra che non aveva voci/ Ho meditato a lungo sul silenzio, al silenzio non c’è risposta./ Io le mie poesie le ho buttate/ non avevo fogli su cui scriverle./ Poi mi si sono avvicinati strani animali come uomini di antenate bestie da manicomio/ qualcuno mi ha aiutato a sentirmi unica, mi ha guardato./ Pensavo che per loro non c’erano semafori, castelli e strade./ Questo posto sgangherato come il mio cervello che ha trovato solitudini./ Poi è venuto un santo che aveva qualcosa da dare/ un santo che non aveva le catene,non era un malfattore,/ l’unica cosa che avevo avuto in questi anni./ L’avrei seguito/ finché un giorno non sapevo più innamorarmi./ È venuto un santo che mi ha illuminato come una stella./ Un santo mi ha risposto: perché non ti ami? È nata la mia indolenza./ Non vedo più gente che mi picchia e non vedo più i manicomi./ Sono morta nell’indolenza.

“E con una voce che tradisce il suo candore da bambina – ha scritto Roberta Bottari su Il Messaggero - un sorriso che le illumina gli occhi e l’immancabile rossetto rosso fuoco, Alda Merini si abbandona a Cosimo Damato. si fida di lui, “sente” che non verrà tradita. E mentre il regista gira in presa diretta, con la camera ferma, in attesa di uno sguardo, di un movimento o di una parola di donna, lei lo seduce parlando di poesia, di misticismo, di filosofia, di musica, di follia riversata nei versi, di Cristo e di passione, senza censurare il dolore famigliare e l'esperienza del manicomio..”

La fase mistica

Molto importante è il carattere mistico della più recente poetica della Merini. È dall'incontro e dall'amicizia tra Alda Merini e Arnoldo Mosca Mondadori che nascono una serie di libri editi da Frassinelli e che hanno come filo conduttore la mistica della poetessa. Mosca Mondadori raccoglie e cura i versi della Merini: il primo libro pubblicato è "L'anima innamorata" (2000), cui seguono testi sempre di carattere religioso, tre dei quali ("Corpo d'amore", "Poema della croce", "Francesco, canto di una creatura"), introdotti da Monsignor Gianfranco Ravasi. Nel 2002 viene pubblicato "Magnificat, un incontro con Maria", corredato da disegni di Ugo Nespolo, nel 2003 "La carne degli Angeli"' con venti opere inedite di Mimmo Paladino; poi "Corpo d'amore" (2004) con le opere di Luca Pignatelli, "Poema della Croce" (2005), "Cantico dei Vangeli" (2006), "Francesco, canto di una creatura" (2007), "Mistica d'amore" (2008), "Padre mio" (2009). Di questo lavoro avvenuto tra il 1997 e il 2009 sono viva testimonianza le registrazioni, raccolte nel libro e nel documentario "Eternamente vivo" (Frassinelli editore, regia di Daniele Pignatelli, a cura di Arnoldo Mosca Mondadori), grazie a cui è possibile ascoltare la voce di Alda Merini mentre crea i suoi versi.

Clinica dell'abbandono

Nel 2003 e 2004 viene pubblicato dall'Einaudi "Clinica dell'abbandono" con l'introduzione di Ambrogio Borsani e con uno scritto di Vincenzo Mollica. Il libro è diviso in due sezioni: la prima, "Poemi eroici", che comprende versi scritti alla fine degli anni novanta, la seconda, "Clinica dell'abbandono", che raccoglie i versi degli ultimi anni. Questo volume riproduce, con alcune aggiunte, il testo del cofanetto con videocassetta "Più bella della poesia è stata la mia vita".

Nel febbraio del 2004 Merini viene ricoverata all'Ospedale San Paolo di Milano per problemi di salute. Da tutta Italia vengono inviate e-mail a sostegno di un appello lanciato da un amico della scrittrice che richiede aiuto economico. Sorgono numerosi blog telematici e siti internet nei quali viene richiesto l'intervento del sindaco di Milano Gabriele Albertini. La scrittrice ritorna successivamente nella sua casa di Porta Ticinese.



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Alda Merini e Milva durante la serata al Teatro Strehler di Milano del 2004

Nel marzo del 2004 esce l'album, intitolato Milva canta Merini, che contiene undici motivi cantati da Milva tratti dalle poesie di Alda Merini, più una traccia cd rom. L'autore delle musiche è Giovanni Nuti. Il 21 marzo, presente la stessa Merini, in occasione del suo settantatreesimo compleanno, viene eseguito un recital al Teatro Strehler di Milano, occasione per la presentazione del disco (riproposto poi con successo nello stesso teatro per un ciclo di serate musicali nel maggio 2005, sempre con la presenza della poetessa sul palco).

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Biglietti di saluto e cordoglio appesi dagli ammiratori al cancello dell'abitazione della Merini dopo la sua scomparsa.

Durante l'estate 2004 molte sono state le iniziative sorte per far conoscere in maniera più diffusa la poesia di Alda Merini. Si cita ad esempio l'incontro che si è tenuto il 21 luglio al Teatro Romano dal titolo "Ebrietudine, omaggio ad Alda Merini", sei cantate composte da Federico Gozzelino su poesie di Alda Merini.

Alla fine del 2005 esce per Crocetti Editore "Nel cerchio di un pensiero (teatro per voce sola)" raccolta nata dalle dettature telefoniche di Alda Merini a Marco Campedelli. Vengono riportate 53 poesie, quasi tutte inedite e curate nella edizione da Roberto Fattore, Luca Bragaja, lo stesso Marco Campedelli e Massimo Natale. Per sottolineare la natura orale e "orfica" dei componimenti è stato scelto di non inserire segni di interpunzione tra e nei versi. Del 2005 è anche la raccolta Le briglie d'oro (Poesie per Marina 1984-2004), edita da Scheiwiller. Nel 2006 si avvicina al genere noir con "La nera novella", edita da Rizzoli. Del 2008 è la pubblicazione del libro in prosa sotto forma epistolare intitolato "Lettere al dottor G" edito da Frassinelli, a cura di Arnoldo Mosca Mondadori.

Muore il 1 novembre 2009 a causa di una affezione tumorale al San Paolo di Milano. Dopo l'allestimento della camera ardente, aperta il 2 e il 3 del mese, i funerali di stato sono stati celebrati nel pomeriggio del 4 novembre nel Duomo di Milano.

Bibliografia

Opere di Alda Merini

La presenza di Orfeo, Schwarz, Milano, 1953. Campionario n. 5, Collana di Poesia, diretta da Giacinto Spagnoletti.
Paura di Dio, All'Insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1955.
Nozze romane, Schwarz, Milano, 1955. Dialoghi col Poeta, n. 13.
La pazza della porta accanto, Bompiani, Milano, 1955.
Tu sei Pietro. Anno 1961, All'Insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1962, Lunario, fuori serie, n. 7.
Destinati a morire. Poesie vecchie e nuove, Lalli, Poggibonsi, 1980.
Poesie, edizione privata, Milano 1981.
Le rime petrose, edizione privata, 1983.
Le satire della Ripa, presentazione di Michele Pierri, testimonianza di Giacinto Spagnoletti, disegno di Delia Fischetti, Laboratorio Arti Visive, Taranto, 1983.
Le più belle poesie, edizione privata, 1983.
La Terra Santa, Scheiwiller, Milano, 1984.
La Terra Santa e altre poesie, introduzione di Giacinto Spagnoletti, Lacaita,Manduria 1984. I Testi, n. 7.
L'altra verità. Diario di una diversa, prefazione di Giorgio Manganelli, Libri Scheiwiller, Milano, 1986. Prosa, n. 2.
Fogli bianchi. 23 inediti, con una nota di Elio Bartolini, Biblioteca Bartolini, Biblioteca Cominiana, Cittadella 1987.
Testamento, a cura di Giovanni Raboni, Crocetti Editore,Milano 1988. Aryballos, n. 13.
Delirio amoroso, nota di Ambrogio Borsani, il melangolo, Genova 1989. Opuscola, n. 30.
Le pietre, autoedizione, Milano 1989.
Balocchi e poesie, Tommaso Spaini, Belgioioso 1991.
Canzone dell'amore spento, Tommaso Spaini, Belgioioso 1991.
Il tormento delle figure, il melangolo, Genova 1990. Nugae, n. 6 1989.
Delirio amoroso, il melangolo, Genova, 1990.
Le parole di Alda Merini, a cura di Guido Spaini e Antonella Baldi, Stampa Alternativa, Roma, 1991. Millelire.
Valzer, Tommaso Spaini, Belgioioso 1991.
Vuoto d'amore, a cura di Maria Corti, Einaudi, Torino 1991. Collezione di Poesia, n. 224. Torino, Einaudi, 1991.
5 poesie, Biblioteca Comunale, Mariano Comense 1992.
Aforismi, con una nota di Angelo Gaccione, Nuove Scritture, Milano 1992.
Cinque poesie, Mariano Comense, Biblioteca Comunale, 1992.
Ipotenusa d'amore, con quattro disegni di Massimo O.Geranio, La Vita felice, Milano 1992.
La vita facile. Aforismi, disegni di Alberto Casiraghi, Pulcinoelefante, Osnago 1992.
La palude di Manganelli o il monarca del re, con cinque disegni di Marco Carnà, La Vita felice, Milano 1992.
La vita felice: aforismi, Osnago, Pulcinoelefante, 1992.
La vita più facile: Aforismi, Osnago, Pulcinoelefante, 1992.
La presenza di Orfeo (Paura di Dio, Nozze Romane, Tu sei Pietro), Milano, Scheiwiller, 1993.
Le zolle d'acqua. Il mio naviglio, a cura di Luigi Maino, Montedit, Cernusco sul Naviglio (Milano), 1993.
Rime dantesche, Divulga, Crema, 1993.
Se gli angeli sono inquieti. Aforismi, con Alberto Casiraghi, Shakespeare and Company, Magreglio 1993.
Titano amori intorno, Milano, La Vita Felice, 1993. Labirinti, n. 1.
Ulisse.Poesie, con Luisa Agostino e Daniela Pazza, con quattro disegni di Marco Carnà, Divulga, Crema 1993.
25 poesie autografe, La città del sole, Torino 1994.
Reato di vita. Autobiografia e poesia, Milano, Melusine, 1994.
Il fantasma e l'amore. Un monologo, tre poesie e... , La Vita Felice, Milano 1994.
Lettera ai figli a cura di Michelangelo Camilliti, LietoColle, Faloppio 1994. Lettera n. 2.
Reato di vita. Autobiografia e poesia, a cura di Luisella Veroli, Melusine, Milano 1994.
Ballate non pagate a cura di Laura Alunno, Einaudi, Torino 1995. Collezione di Poesia, n. 252.
Delirio amoroso. Un monologo di Licia Maglietta su testi di Alda Merini, Dante & Descartes, Napoli 1995.
Doppio bacio mortale, Lietocolle, Faloppio 1995; 2005; 2010. Aretusa.
La pazza della porta accanto, a cura di Guido Spaini e Chicca Gagliardo, Bompiani, Milano 1995. I grandi Tascabili, n. 375.
Lettera a Maurizio Costanzo, LietoColle, Faloppio 1995. Lettera n. 10.
Sogno e poesia, La Vita Felice, Milano 1995. Carte d'Artista.
La terra Santa. 1980-1987 (contiene Destinati a morire, La Terra Santa, Le Satire della Ripa, Le rime petrose, Fogli bianchi), Libri Scheiwiller, Milano 1996. Poesia, n. 60.
La vita facile. Sillabario, a cura di Guido Spaini e Chicca Gagliardo, Bompiani, Milano 1996. I Grandi Tascabili, n. 499.
Refusi, Vittorio Zanetto, Montichiari 1996. Collana Letteraria.
Un'anima indocile. Parole e poesie, La vita Felice, Milano 1996; 2006. Labirinti, n. 12.
Aforismi, Milano, Pulcinoelefante, 1996.
La pazza della porta accanto, Milano, Mondadori, 1996.
La Terra Santa: (Destinati a morire, La Terra Santa, Le satire della Ripa, Le rime petrose, Fogli bianchi) 1980-987, Milano, Scheiwiller, 1996.
Un poeta rimanga sempre solo, Scheiwiller, Milano 1996.
Immagini a voce, Motorola, 1996
Aforismi, a cura di Roberto Bernasconi e Cesare dell'Orto, Pulcinoelefante, Osnago 1997.
Curva di fuga, edizioni dell'Ariete, Crema 1997.
Il dono. Due poesie e una incisione all'acquaforte, edizioni dell'Ariete, Crema 1997.
Ape Regina, testi di Alda Merini e musiche di Andrea Donati, Amiata Records, ARNR 2597, Firenze 1997.
L'altra verità. Diario di una diversa, Milano, Rizzoli, 1997.
La volpe e il sipario. Poesie d'amore, Legnago, Girardi, 1997. ISBN 88-17-86471-4
Le più belle poesie di Alda Merini, Milano, La Vita Felice, 1997.
Orazioni piccole, Edizioni dell'Ariete, Crema 1997.
Ringrazio sempre chi mi dà ragione. Aforismi, Viterbo, foto di Giuliano Grittini, Stampa Alternativa, Roma 1997.
Salmi della gelosia, edizioni dell'Ariete, Crema 1997.
57 poesie, Milano, Mondadori, 1998.
Alda Merini & Enrico Baj. quattro poesie inedite, Giorgio Upiglio Grafica Uno, Milano 1998.
Eternamente vivo, L'Incisione, Corbetta 1998.
Favole, Orazioni, Salmi, scritti raccolti da Emiliano Scalvini, immagini di Gabriele Bellagente, La Libraria, Soncino 1998.
Fiore di poesia (1951-1997) (a cura di Maria Corti), Torino, Einaudi, 1998, Tascabili, n. 519. ISBN 88-06-17377-4
Ladri di destini, con una incisione di Agostino Arrivabene, edizioni dell'Ariete, Crema 1998.
Lettere a un racconto. Prose lunghe e brevi, a cura di Bruno Pedretti, con una nota di Benedetta Centovalli, Rizzoli, Milano 1998. Piccola biblioteca La Scala.
Aforismi e magie, disegni di Alberto Casiraghi, Rizzoli, Milano 1999.
Figli e addii, F. Soldini, Novazzano 1999. Le Carte di Calliope, n. 12.
Il ladro Giuseppe. Racconti degli anni Sessanta, Libri Scheiwiller, Milano 1999. Prosa n. 64.
La poesia luogo del nulla. Poesia e parole con Chicca Gagliardo e Guido Spaini, Piero Manni, Lecce 1999. Pretesti n. 65.
L'uovo di Saffo. Alda Merini e Enrico Baj, Proposte d'Arte Colophon, Belluno 1999.
L'intima morte della parola, Manni, Lecce 1999.
Le ceneri di Dante: con una bugia sulle ceneri, Osnago, Pulcinoelefante, 1999.
Vacanze 1999, Ballabo Clift, Torino 1999.
L'anima innamorata, Frassinelli, Milano 2000; con disegni di Alberto Casiraghi, 2007. I Libri di Arnoldo Mosca Mondadori.
Sogno e poesia, L'incisione, Milano 2000.
Superba è la notte, a cura di Ambrogio Borsani, Einaudi, Torino. Collezione di Poesia, n. 286.
Due epitaffi e un testamento, Osnago, Pulcinoelefante, 2000.
Vanità amorose, Sottoscala, Bellinzona 2000. Narcisi, n. 1.
Vanni aveva mani lievi, Nino Aragno, Torino 2000.
Le poesie di Alda Merini, Milano, La Vita Felice, 2000.
Tre aforismi, Osnago, Pulcinoelefante, 2000.
Amore, Osnago, Pulcinoelefante, 2000.
Corpo d'amore. Un incontro con Gesù, prefazione di Gianfranco Ravasi, cura iconografica di Luca Pignatella, Frassinelli, Milano 2001.
Requiem, LietoColle, Faloppio 2001. Quaderni n. 6.
Amore di carta, Lo Sciamano, Milano 2002.
Folle, folle, folle d'amore per te. Poesie per giovani innamorati, a cura di Daniela Gamba, con un pensiero di Roberto Vecchioni, Salani, Milano 2002.
Gufo, Fabrizio Mugnaini per Luna e Gufo, Scandicci 2002.
Il maglio del poeta, prefazione di Giorgio Patrizi, Manni, Lecce 2002. Pretesti, n. 147.
Magnificat. Un incontro con Maria, Frassinelli, Milano 2002. I Libri di Arnoldo Mosca Mondadori.
Maledizioni d'amore, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2002. ISBN 88-88722-14-9
Il paradiso, Osnago, Pulcinoelefante, 2002.
Anima, Osnago, Pulcinoelefante, 2002.
Ora che vedi Dio, Osnago, Pulcinoelefante, 2002.
Un aforisma, Osnago, Pulcinoelefante, 2002.
La vita, Osnago, Pulcinoelefante, 2002.
Una poesia, Osnago, Pulcinoelefante, 2002.
Invettive d'amore e altri versi, Torino, Einaudi, 2002.
Oggi come ieri, a cura di Mariella Mischi e Roberto Crimeni, Dialogo Libri, Olgiate Comasco 2002.
Clinica dell'abbandono, a cura di Giovanna Rosadini, introduzione di Ambrogio Borsani e con uno scritto di Vincenzo Mollica (versione con videocassetta VHS), Einaudi, Torino 2003, Stile Libero; a cura di Giovanni Rosadini, introduzione di Ambrogio Borsani, Einaudi, Torino 2004. Collezione di poesia n. 329.
Des Cartes (Descartes), con uno scritto di Camillo de Piaz, immagini di William Xerra, fotografie di Giuliano Grittini e Prospero Crovedi, Vicolo del Pavone, Piacenza 2003.
Dopo tutto anche tu, a cura di Angelo Guarnieri, San Marco dei Giustiniani, Genova 2003. Quaderni del Tempo, n. 18.
La carne degli angeli, Frassinelli, Milano 2003; con venti opere inedite di Mimmo Paladino, 2007. I Libri di Arnoldo Mosca Mondadori.
Più bella della poesia è stata la mia vita, Torino, Einaudi, 2003.
Delirio Amoroso, Genova, Il Nuovo Melangolo, 2003.
Alla tua salute, amore mio: poesie, aforismi, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2003
Poema di Pasqua, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2003.
Il mascalzone veronese, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2003 ISBN 88-88722-13-0
Lettere d'amore di due poetesse, con Mariella mischi, Dialogo libri, Olgiate Comasco 2003.
Writing-in-children, LietoColle, Faloppio 2003. Lettera.
Carro d'amore, Lo Sciamano, Milano 2004.
Le briglie d'oro. Poesie per Marina 1984-2004, a cura di Marina Bignotti, Libri Scheiwiller, Milano 2004. Poesia, n. 82.
Lettere ai bambini, LietoColle, Faloppio 2004. Lettera.
El Disaster, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2004.
La volpe e il sipario. Poesie d'amore, Milano, Rizzoli, 2004.
La voce di Alda Merini. La dismisura dell'anima. Audiolibro. CD audio. Milano, Crocetti, 2004.
Poema della Croce, con cinque acqueforti di Sandro Chia, Prefazione di Gianfranco Ravasi, Frassinelli, Milano 2004. I Libri di Arnoldo Mosca Mondadori. Frassinelli, 2004.
Amleto di carta, Quaderni di Orfeo, Milano 2005.
Il diavolo è rosso, Il ragazzo innocuo, Milano 2005.
Nel cerchio di un pensiero. (Teatro per sola voce), Crocetti, Milano 2005, Aryballos, n. 39.
Sono nata il ventuno a primavera. Diario e nuove poesie, a cura di Pietro Manni, Manni, Lecce 2005. Pretesti, n. 225.
Uomini miei. Brandelli di un'autobiografia sentimentale, disegni di Alberto Casiraghi, Frassinelli, Milano 2005. I Libri di Arnoldo Mosca Mondadori, Milano, Frassinelli, 2005.
Il Tavor, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2005 ISBN 88-7877-033-7
La presenza di Orfeo - La Terra Santa, Milano, Scheiwiller, 2005.
Io dormo sola, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2005 ISBN 88-7877-030-2
Figli e poesie, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2005. ISBN 88-7877-025-6
La famosa altra verità, Acquaviva delle Fonti (Ba), Acquaviva, 2006.
L'altra verità diario di una diversa, Milano, Rizzoli, 2006.
Un segreto andare, Alberto Tallone Editore, Alpignano, 2006.
Lettere di Pasolini, Acquaviva delle Fonti (Bari), Acquaviva, 2006.
Cantico dei Vangeli, disegni di Elvio Marchionni, Frassinelli, Milano 2006. I Libri di Arnoldo Mosca Mondadori.
Il tempo di una sigaretta, Terre Sommerse, 2006 intervista di Niccolò Carosi.
Canto Milano, Manni, Lecce 2007. Pretesti, n. 308.
Colpe di immagini. vita di un poeta nelle fotografie di Giuliano Crittini, Introduzione di Alba donati, Rizzoli, Milano 2007.
Francesco. Canto di una creatura, prefazione di Gianfranco Ravasi, Frassinelli, Milano 2007. I Libri di Arnoldo Mosca Mondadori. Frassinelli, 2007.
La magia delle mani, fotografie di Giuliano Grittini, La Vita felice, Milano 2007.
La nera novella. (Umorismo nero), Rizzoli, Milano 2007.
Rasoi di seta. Giovanni Nuti canta Alda Merini, Sagapò (s.l.), 2007.
Antenate bestie da manicomio, Manni, Lecce 2008. ISBN 88-6266-085-5
Mistica d'amore, Frassinelli, Milano 2008. Poesie, n. 16.
Lettere al dottor G, prefazione di Arnoldo Mosca Mondadori. Frassinelli, 2008.
Sonetti d'amore e angeliche pene, LietoColle, Faloppio 2008.
Canzoni «'a guapparia», Gli amici, edizione privata, Taranto 2009.
Padre mio, Frassinelli, 2009.
Come polvere o vento, introduzione di Giulio Ferroni, Manni, Lecce 2009. Pretesti, n. 384.
Eroticamente. Passione e riflessioni, LietoColle, Faloppio 2009.
Il carnevale della croce. Poesie religiose. Poesie d'amore, a cura di Ambrogio Borsani, Einaudi, Torino 2009. Collezione di Poesia, n. 381.
Le madri non cercano il paradiso, Albatros, Roma 2009.
Padre mio, Frassinelli, Milano 2009. Poesie, n. 17.
Elettroshock. parole, poesie, racconti, aforismi, foto, Stampa Alternativa - Nuovi Equilibri, Viterbo 2010.
Nuove magie: aforismi inediti 2007-2009, Rizzoli, Milano 2010.
Il suono dell'ombra. Poesie e prose 1953-2009, a cura di Ambrogio Borsani, Mondadori, Milano, 2010.

Scritti critici su Alda Merini

Pier Paolo Pasolini, Una linea orfica, «Paragone», 60, 1954, pp. 82-87. Ora in Saggi sulla letteratura e sull'arte, Mondadori, Milano 1954, pp. 572-81.
Giancarlo Vigorelli, La poesia della Merini e la "tentazionedei vivi", «La Fiera Letteraria», 5 giugno 1955.
Folco Portinari, La poesia alla quarta generazione, «Paragone», 62, 1955, pp. 76–80.
Carlo Bo, Cinque anni di poesia, «Paragone», 74, 1965, pp. 3–23.
Michele Pierri, presentazione, in A. M., Le satire della Ripa, Laboratorio Arti Visive, Taranto 1983, p. 7.
Maria Corti, Follia e poesia «Il Cavallo di Troia», 4, inverno 1982-primavera 1983, pp. 79–80.
Giacinto Spagnoletti, Introduzione a A. M., La Terra Santa e altre poesie, Lacaita, Manduria 1984, pp. 7–15.
Giorgio Manganelli, Versi trovati dentro l'angoscia, «Corriere della Sera» 22 agosto 1984.
Giorgio Manganelli, Prefazione a A. M., L'altra verità, Diario di una diversa, Libri Scheiwiller, Milano 1986, pp. 7–8.
Giovanni Raboni, Prefazione a A. M. Testamento, Crocetti Editore, Milano 1988, pp. 9–11.
Ambrogio Borsani Nota in A. M. Delirio amoroso, il melangolo, Genova 1989, pp. 69–71.
Renato Minore, La riscoperta di Emilio Villa e Alda Merini, il «Il Messaggero» 20 luglio 1989.
Giovanni Raboni, Alda, la prefazione del dolore. «Corriere della Sera», 21 gennaio 1990.
Maria Corti, Introduzione a A. M., Vuoto d'amore, Einaudi, Torino 1991, pp. V-X.
Stefano Crespi, Gesti d'amore in baci di parole, «Il Sole 24 ore», 1° dicembre 1991.
Tommaso Di Francesco, Alda Merini, la mente aguzzata dal mistero, condanna vitale alla poesia, «il manifesto» 13 dicembre 1991.
Fernando Bandini, La musa commentata, «L'Indice dei libri del mese».
Di Stefano Paolo, Le mie prigioni: poesia e castigo, «Corriere della Sera», 10 dicembre 1992.
Guido Ceronetti, Regina Merini, «La Stampa», 22 luglio 1995.
Franco Loi, Una poetessa che sa ascoltare il vento, «Il Sole 24 ore», 26 novembre 1995.
Laura Allunno, Nota in A. M., Ballate non pagate, Einaudi, Torino 1995, pp. V-VI.
Benedetta Centovalli, Il volume del canto, «Nuovi Argomenti», 4, aprile-giugno 1996, p. 48.
Maria Corti, Introduzione a A. M., Fiore di poesia 1951-1997, Einaudi, Torino 1998, pp. V-XX.
Guido Ceronetti, Merini, una clandestina sulla coda della cometa, «La Stampa», 21 novembre 1998.
Ambrogio Borsani, Introduzione a A. M., Superba è la notte, Einaudi, Torino 2000.
Gianfranco Ravasi, Prefazione a A. M., Corpo d'amore. Un incontro con Gesù, Frassinelli, Milano 2001, pp. VII-XV.
Camillo De Piaz, Il dono di Alda, in A. M., Des Cartes (Descartes), Vicolo del Pavone, Piacenza 2003, pp. 27–28.
Roberta Alunni, L'«io» in scena, Società Editrice Fiorentina, Firenze, 2008.
Giulio Ferroni, Introduzione a A. M., Come polvere o vento, Manni, Lecce 2009, pp. 5–11.
Mario Baduino, Alda Merini, sberle e poesia, «La Stampa», 2 novembre 2009.
Gianfranco Ravasi, Lettere imprecise spedite all'amato, «L'Osservatore Romano», 2-3 novembre 2009.
Paolo Di Stefano, Alda Merini, la poetessa dei Navigli che cantò i poveri, l'amore e l'inferno, «Corriere della Sera», 2 novembre 2009.
Ambrogio Borsani, Il buio illuminato di Alda Merini, in Il suono dell'ombra. Poesie e prose 1953-2009, Mondadori, Milano 2010 pp. IX-LXIII.
Riccardo Redivo, Alda Merini, dall'orfismo alla canzone. Il percorso poetico (1947-2009) (prefazione di Pino Roveredo), Asterios editore, Piccola bibliothiki, novembre 2009, pp. 240.
Aldo Nove, "Alda Merini. Poetessa punk", in "Poesia", Mensile internazionale di cultura poetica, Anno XXII, Dicembre 2009, N. 244.
Cristiana Ceci, "Alda Merini: In manicomio avevo trovato la felicità", in "Poesia", Mensile internazionale di cultura poetica, Anno XXII, Dicembre 2009, N. 244.

Teatro

Habitat per Alda (2011): recital-concerto con testi di Alda Merini. Con Raffaella Tomellini, Roberto Regis, Paolo Franciscone, Maurizio Bucca, Silvia Bosurgi.



aldamerini

OnorificenzeCommendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana
— Roma, 1º giugno 2002


Laurea magistrale honoris causa, in "Teorie della comunicazione e dei linguaggi"
— Facoltà di Scienze della Formazione di Messina, 16 ottobre 2007
Il 18 marzo 2002 è stata insignita del Sigillo longobardo, onorificenza assegnata ogni anno dal Consiglio regionale della Lombardia nell'ambito della tradizionale "Festa dello Statuto".

In più occasioni è stata avanzata la sua candidatura al premio Nobel per la letteratura.




Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



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Edited by marisa56 - 1/11/2015, 05:56
 
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1 novembre 2009: scompare la poetessa Alda Merini ‪#‎AccaddeOggi‬

 
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Milano, 85 anni fa nasceva Alda Merini, la “poetessa dei Navigli”

Oggi, 21 marzo 2016, la "poetessa dei Navigli" Alda Merini, nata a Milano nel 1931, avrebbe compiuto 85 anni. "Sono nata il 21 a primavera", recita una delle tante opere della poetessa, celebrata quest'oggi da Google con un "doodle" a lei dedicato.

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Il 21 marzo del 1931 nasceva a Milano Alda Merini, la "poetessa dei Navigli": "Sono nata il 21 a primavera", recita una delle sue poesie più note. La poetessa quest'anno avrebbe compiuto 85 anni: la ricorrenza è stata celebrata perfino da Google con uno dei suo ormai noti "doodle", le immagini che figurano nella pagina iniziale del motore di ricerca su internet. Per una curiosa coincidenza, il 21 marzo di ogni anno dal 2000 si celebra anche in tutto il mondo la Giornata della Poesia.

Il rapporto tra Alda Merini e Milano è sempre stato strettissimo, anche se ambivalente: non mancano le opere nelle quali la poetessa critica anche ferocemente la sua città, accusata di star perdendo l'anima. L'esistenza della Merini è stata fortemente segnata dall'internamento all'ospedale psichiatrico "Paolo Pini" a causa di un grave disturbo bipolare. Un episodio che le ha affibbiato l'etichetta di "poetessa della follia" da lei sempre respinta. Proprio l'esperienza del manicomio sarà raccontata in alcune delle sue poesie più belle, contenute nella raccolta "La Terra Santa" pubblicata nel 1984, con la quale nel 1993 vince il premio Librex Montale. Alda Merini muore il primo novembre 2009 per le conseguenze di un tumore: dal marzo 2010 una tarag commemorativa apposta vicino alla sua casa sui Navigli ricorda la memoria e l'opera di una tra le più grandi poetesse italiane contemporanee.

Cinque poesie di Alda Merini

1. La terra santa


Ho conosciuto Gerico,

ho avuto anch'io la mia Palestina,

le mura del manicomio

erano le mura di Gerico

e una pozza di acqua infettata

ci ha battezzati tutti.

(…) E, dopo, quando amavamo,

ci facevano gli elettrochoc

perchè, dicevano, un pazzo

non può amare nessuno.


2. Sono nata il 21 a primavera

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.


3. Non voglio dimenticarti amore

Non voglio dimenticarti, amore,

né accendere altre poesie:

ecco, lucciola arguta, dal risguardo dolce,

la poesia ti domanda

e bastava una inutile carezza

a capovolgere il mondo.

La strega segreta che ci ha guardato

ha carpito la nudità del terrore,

quella che prende tutti gli amanti

raccolti dentro un'ascia di ricordi.


4. I poeti lavorano di notte

I poeti lavorano di notte

quando il tempo non urge su di loro,

quando tace il rumore della folla

e termina il linciaggio delle ore.

I poeti lavorano nel buio

come falchi notturni od usignoli

dal dolcissimo canto

e temono di offendere Iddio.

Ma i poeti, nel loro silenzio

fanno ben più rumore

di una dorata cupola di stelle.


5. Follia, mia grande giovane nemica

Follia, mia grande giovane nemica,

un tempo ti portavo come un velo

sopra i miei occhi e mi scoprivo appena.

Mi vide in lontananza il tuo bersaglio

e hai pensato che fossi la tua musa;

quando mi venne quel calar di denti

che ancora mi addolora tra le spoglie,

comprasti quella mela del futuro

per darmi il frutto della tua fragranza.



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Un ponte sui Navigli di Milano sarà intitolato alla poetessa Alda Merini

Un ponte sul Naviglio grande di Milano, a pochi metri dalla casa di Alda Merini, sarà intitolato alla poetessa scomparsa nel 2009. Il Comune ha risposto così a una raccolta firma partita online: l’intitolazione avverrà nel 2019, a dieci anni dalla scomparsa della “poetessa dei Navigli”.

di Francesco Loiacono


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Un ponte sul Naviglio grande di Milano, a pochi metri dalla casa di Alda Merini, sarà intitolato alla poetessa scomparsa nel 2009. Lo ha annunciato, secondo quanto riporta il quotidiano "La Repubblica", l'assessore alla Cultura del capoluogo lombardo, Filippo Del Corno. Si corona così il sogno del gruppo "Il Ponte Alda Merini", comitato che aveva lanciato online una petizione per chiedere che il ponte che si trova vicino a Ripa di Porta Ticinese 47, casa di Alda Merini, venisse intitolato alla "poetessa dei Navigli": "Ho già comunicato al comitato che il ponte intitolato ad Alda Merini è una bellissima idea che condivido pienamente e che l'intitolazione avverrà nel 2019 in occasione del decennale della sua scomparsa", ha detto l'assessore.

Il ponte di Alda, il ponte della poesia

Non c'è stato dunque nemmeno bisogno di raggiungere l'obiettivo minimo di 7.500 firme per far muovere le istituzioni. Obiettivo che comunque sarebbe stato raggiunto presto: le adesioni in pochi giorni avevano già superato le cinquemila: "Dedicando quel ponte ad Alda Merini, oltre a riconoscere il valore di una milanese illustre, si rafforzerebbe ancora di più quest'area dei Navigli come luogo della poesia – spiegavano gli ideatori della proposta nelle motivazioni inviate a Palazzo Marino – Il ponte sarebbe l'immagine sospesa della creatività: il ponte di Alda, il ponte della poesia. Un simbolo per tutti i poeti milanesi e non". Tra pochi giorni ricorrerà l'anniversario della morte di Alda Merini, scomparsa l'1 novembre del 2009 a causa di un tumore. La notizia dell'intitolazione di un ponte alla sua memoria è certamente una delle maniere più belle di ricordare la poetessa che fu tanto legata alla città, raccontandone la bellezza ma anche le trasformazioni e le sue contraddizioni: "Milano città perfetta/ha bisogno di un fiore/che lungamente sorrida".

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L'1 novembre 2009 moriva la poetessa e scrittrice Alda Merini

 
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"La miglior vendetta? La felicità. Non c'è niente che faccia più impazzire la gente che vederti felice".

Il 21 marzo di 86 anni fa nasceva Alda Merini, la poetessa della vita.

 
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“Sono nata il 21 a primavera”: oggi nasceva Alda Merini, la poetessa dei Navigli

“Sono nata il ventuno a primavera”, scriveva Alda Merini in una delle sue tante poesie. La “poetessa dei Navigli” nasceva a Milano il 21 marzo del 1931, nel giorno in cui dal 2000 si celebra in tutto il mondo la Giornata della Poesia.

di Francesco Loiacono


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"Sono nata il ventuno a primavera", scriveva Alda Merini in una delle sue tante poesie. La poetessa dei Navigli nasceva a Milano il 21 marzo del 1931, nel giorno in cui dal 2000 si celebra in tutto il mondo la Giornata della Poesia. Il rapporto tra la poetessa e la sua città è stato sempre strettissimo e ambivalente: Alda Merini ha sempre amato Milano ma non ha mai mancato di criticarla ferocemente per i veloci cambiamenti, cifra di una metropoli in continua evoluzione, che secondo la poetessa rischiavano (e rischiano?) di farle perdere l'anima. La vita di Alda Merini è stata fortemente segnata dall'internamento all'ospedale psichiatrico "Paolo Pini" a causa di un grave disturbo bipolare: da allora è stata etichettata come "Poetessa della follia". Sua una frase all'ingresso del "Museo della follia", rassegna itinerante curata da Vittorio Sgarbi: "Anche la follia merita i suoi applausi".


Alda Merini è morta il primo novembre del 2009 per le conseguenze di un tumore. Dal marzo 2010 una targa commemorativa apposta vicino alla sua casa sui Navigli ricorda una tra le più grandi poetesse italiane contemporanee. Nel 2019, quando ricorreranno i dieci anni della morte della poetessa, il ponte sul Naviglio grande che si trova vicino a Ripa di Porta Ticinese 47, casa di Alda Merini, sarà intitolato a lei: Sono nata il ventuno a primavera/ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle/potesse scatenar tempesta./Così Proserpina lieve/vede piovere sulle erbe,/sui grossi frumenti gentili/e piange sempre la sera./Forse è la sua preghiera.

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Alda Merini moriva 10 anni fa: alcuni dei suoi versi più belli

La poetessa milanese ha rappresentato una delle voci più intense dell’ultimo secolo, grazie al modo unico in cui ha saputo trasformare la tragedia di una vita “diversa” in poesia universale. Parlare dei suoi versi, così intimi, dolorosi e sofferti, ma anche estremamente illuminanti, non è cosa facile: ecco perché a dieci anni esatti dalla scomparsa di Alda Merini, torniamo ancora una volta a leggere le sue poesie.

di Federica D'Alfonso


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in foto: Alda Merini muore a Milano il 1 novembre 2009.

Il 1 novembre 2009 moriva, a 78 anni, Alda Merini. Dieci anni sono trascorsi da quando una delle voci più dirompenti del Novecento si è spenta: ma nonostante la scomparsa, l’immensa opera della poetessa meneghina ha ancora una forza e una vivacità straordinarie. Raccontare in poche righe tutto ciò che Alda Merini ha vissuto, ed è stata, sarebbe impossibile. Per questo, in occasione di questi primi dieci anni senza di lei, a parlare sono nuovamente i suoi versi.

Alda Merini, la poetessa della follia

Sono nata il ventuno a primavera

Ma non sapevo che nascere folle

Aprire le zolle

Potesse scatenar tempesta.

Leggere le sue poesie vuol dire entrare, nel modo più diretto e profondo, nella sua vita. Ma il valore dei versi di Alda Merini non è riconducibile esclusivamente alla sfera biografica, anzi. Come amava spiegare Maria Corti, critica letteraria ed intima amica della poetessa, nella sua scrittura “vi è prima una realtà tragica vissuta in modo allucinato in cui lei è vinta; poi la stessa realtà irrompe nell’universo della memoria e viene proiettata in una visione poetica in cui è lei con la penna in mano a vincere”. La vita, con tutto il suo peso, è stata per Alda Merini un punto di partenza e un punto di arrivo della sua poesia, così come la malattia e la solitudine sono stati veleni ed antidoti della propria condizione esistenziale.

Una condizione che, fin da bambina, Alda Merini ha avvertito come peculiare per se stessa. È proprio lei a ricordarsi come una “ragazza sensibile e dal carattere malinconico, piuttosto isolata e poco compresa dai suoi genitori ma molto brava ai corsi elementari”, che però ben presto farà i conti con le prime “ombre della mente” e culminate con una diagnosi di disturbo bipolare che la porteranno a vivere l’inferno in terra dell’ospedale psichiatrico.

In fondo un poeta ha anche qualcosa di istrionico e di folle. Per questo il manicomio è stato per me il grande poema di amore e di morte. Ma anche questo luogo oggi è distante. Mi capita a volte di rivederlo in sogno. Io sogno tantissimo. E tra i sogni ne ricorre uno: sono dentro a un luogo chiuso, e io che cerco le chiavi per uscire. Forse sono mentalmente ancora in quel luogo che mi ha ucciso e mi ha fatto rinascere. Mi sento una donna che desidera ancora. Oggi per esempio vorrei che qualcuno mi andasse a comprare le sigarette. Non ho mai smesso di fumare, né di sperare.

Alda Merini è ormai riconosciuta, con la sua monumentale opera che per oltre quarant’anni ha parlato, raccontato, cantato e sublimato la propria condizione di “diversa”, come una delle voci più forti nel dar voce a quella cosa oscura, intima, spaventosamente comune, che si chiama “follia”. Nessuno, meglio di lei, ha saputo guardare alla realtà di una vita considerata fuori dal reale, riuscendo a trasformare in poesia, e dunque in luce, l’oscurità che in fondo è celata, seppur sopita, in ognuno di noi.

La mia poesia è alacre come il fuoco,
trascorre tra le mie dita come un rosario.
Non prego perché sono un poeta della sventura
che tace, a volte, le doglie di un parto dentro le ore,
sono il poeta che grida e che gioca con le sue grida,
sono il poeta che canta e non trova parole,
sono la paglia arida sopra cui batte il suono,
sono la ninnananna che fa piangere i figli,
sono la vanagloria che si lascia cadere,
il manto di metallo di una lunga preghiera
del passato cordoglio che non vede la luce.


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La tomba di Alda Merini: la poetessa dei Navigli tra i “grandi” di Milano al Monumentale

Alda Merini, una delle più importanti poetesse italiane contemporanee, è sepolta nella cripta del Famedio del Cimitero Monumentale di Milano, riservato alle persone che hanno dato lustro alla città. Una foto e una semplice scritta, “poetessa”, ricordano l’artista che rese anche la follia poesia perché: “Anche la follia, merita i suoi applausi”.

di Redazione Milano


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"Nata il 21 a primavera", la poetessa Alda Merini è scomparsa il primo novembre del 2009, ormai dieci anni fa. Le sue spoglie riposano tra i "grandi" di Milano, nella cripta del Famedio, il tempio che si trova al Cimitero Monumentale di Milano e ospita i personaggi più illustri della città. Tante le "etichette" e le definizioni accostate ad Alda Merini: da "poetessa della follia" a "poetessa dei Navigli", la caratteristica zona di Milano dove è nata e ha vissuto e dove un ponte a lei dedicato la ricorderà per sempre.

Alda Merini: Anche la follia merita i suoi applausi

Alda Merini, considerata una delle più importanti poetesse italiane contemporanee, è nata a Milano il 21 marzo del 1931: nello stesso giorno, inizio della Primavera, dal 2000 si celebra in tutto il mondo la Giornata della Poesia. Tra Milano e Alda Merini c'è stato sempre un rapporto molto stretto: la poetessa ha sempre amato la sua città ma non ha mancato di criticarla, in maniera anche feroce, per la velocità con cui cambiava davanti ai suoi occhi, perdendo la propria anima. L'esistenza di Alda Merini è stata segnata dall'internamento all'ospedale psichiatrico "Paolo Pini" a causa di un grave disturbo bipolare: l'esperienza del manicomio sarà l'oggetto, reinterpretato in chiave poetica, di alcuni dei componimenti più belli della poetessa, tra cui la raccolta "La Terra Santa".

Sulla tomba di Alda Merini una sua foto e la scritta: Poetessa

Alda Merini morì il primo novembre del 2009 all'età di 78 anni all'ospedale San Paolo di Milano a causa delle conseguenze di un tumore osseo, un sarcoma. Nel marzo del 2010 vicino alla sua casa sui Navigli venne apposta una targa commemorativa. La tomba di Alda Merini si trova nella cripta del Famedio del Cimitero Monumentale, vicino a quella di un altro illustre milanese, Giorgio Gaber. Non ci sono epitaffi sulla lapide, solo una fotografia con il volto di Alda Merini e la scritta: "Poetessa".

Ho conosciuto Gerico,

ho avuto anch'io la mia Palestina,

le mura del manicomio

erano le mura di Gerico

e una pozza di acqua infettata

ci ha battezzati tutti.

(…) E, dopo, quando amavamo,

ci facevano gli elettrochoc

perchè, dicevano, un pazzo

non può amare nessuno.

(Alda Merini, La Terra Santa)




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"Sono selvatica, ma sono sempre stata una grande timidona, non ho mai detto ad un uomo: “Ti amo”. Però ho imparato a scriverlo.

Si nasce costituzionalmente poeti. È più passionale, ha un erotismo superiore e una maggiore sensibilità, con un senso di autodifesa incredibile e di riservatezza di ciò che è il proprio sentimento. La poesia è anche un grande sforzo di volontà e non deve essere scambiato per una donazione agli altri, è un modo di essere. Ma non appartiene solo a chi la scrive ma a tutti quelli che danno voce al suo canto, quindi anche a lei.

Scrivere una poesia è un momento di grande solitudine. Scrivo per me, poi io la poesia la do a lei, lei la fa girare, quindi lo faccio per tutti quelli che vogliono leggere.

Il terreno della poesia è anche il terreno della follia, a volte la follia salva veramente la vita. Sì, la poesia è libertà. Non rinuncerei mai alla poesia, come alla fede. C’è sempre un punto illuminato dalla luce: la semplicità, che è la valle infinita della poesia."

- 10 anni fa ci lasciava la grande poetessa Alda Merini🌹❤️


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view post Posted on 6/11/2019, 17:12
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A dieci anni dalla scomparsa, Milano dedica ad Alda Merini il “suo” ponte sul Naviglio Grande

A dieci anni dalla sua scomparsa la città di Milano ha deciso di dedicare alla poetessa Alda Merini, il ponte lungo il Naviglio Grande ad angolo con via Corsico che spesso attraversava: questa mattina si è tenuta la cerimonia alla presenza dell’assessore Del Corno coordinata da comune di Milano e dalle associazioni Alda Merini e Casa delle Artiste.

di Chiara Ammendola


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in foto: La targa apposta al ponte di via Corsico lungo il Naviglio Grande a Milano

Da oggi si potrà attraversare il "Ponte Alda Merini": questa mattina infatti alla presenza tra gli altri dell'assessore Del Corno, della presidente Associazione Alda Meini Marina Bignotti e del presidente Casa delle Artiste Vincenzo Pezzuto, si è tenuta la cerimonia di intitolazione del ponte di via Corsico lungo il Naviglio Grande proprio a lei, Alda Merini, la poetessa dei Navigli. Si tratta di un omaggio che la sua città le ha voluto fare in occasione del decennale della sua scomparsa nell'ambito di una lunga serie di iniziative organizzate dal Comune: era il 1° novembre infatti quando la poetessa tanto amata dalla sua Milano è venuta a mancare.

Alda Merini e l'amore per Milano

Negli ultimi anni di vita il suo rapporto con i milanesi era andato via via crescendo, diventando con le sue poesie un punto di riferimento per una generazione giovane che amava il suo modo di comunicare. La sua figura sembrava immortale e vicina allo stesso tempo e così era facile ritrovarla seduta al suo bar preferito lungo il Naviglio Grande, intenta a scrivere le sue poesie. E proprio su quel ponte lei amava passeggiare, e fermarsi, a parlare con qualcuno da cui poter trarre ispirazione per le proprie parole. Da quel ponte si può ancora ammirare il suo monolocale in Ripa Ticinese 47, dove ha vissuto per anni. Non essendo utilizzabile, qualche anno fa, le è stata dedicata una casa nella vicina via Magolfa, dove è stata riprodotta proprio la sua casa e dove è possibile ammirare le dediche di poesia.

Le poesie di Alda Merini

A dieci anni dalla sua scomparsa l'omaggio che Alda Merini merita, lei che timidamente si affacciava alla vita ma che con le sue parole d'amore e di coraggio è riuscita a far amare quella poesia così empatica e forte. Le celebrazioni del decennale Alda Merini si concluderanno nella Chiesa di San Marco il 18 novembre con un nuovo allestimento del suo Poema della croce, opera sacra per voce solista, coro e orchestra, regia di Beppe Menegatti e scenografie di Henry Timi, organizzato dall’Associazione Alda Merini con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano.

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view post Posted on 1/11/2020, 13:07
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“Appartenere a qualcuno significa entrare con la propria idea nell'idea di lui o di lei e farne un sospiro di felicità.”

11 anni fa ci lasciava la grande Alda Merini 📖❤️



Il 1° novembre 2009 moriva Alda Merini. È sempre nel cuore di chi amava lei e la sua immensa Poesia.

"Io non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti….
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi."

(Alda Merini)



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view post Posted on 20/3/2021, 19:52
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La storia del Ponte Alda Merini a 90 anni dalla nascita de “la poetessa dei Navigli”

Il 21 marzo 2021 si celebrano i 90 anni dalla nascita di Alda Merini, “la poetessa dei Navigli” di Milano, e in tale occasione ripercorriamo la storia dietro il ponte che il capoluogo lombardo le ha dedicato, il ponte di pietra sul Naviglio Grande che si trova di fronte a quella che è stata la casa di Alda Merini in Ripa di Porta Ticinese.

di Clara Salzano


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"Sono nata il ventuno a primavera / ma non sapevo che nascere folle, / aprire le zolle /potesse scatenar tempesta. Così Proserpina lieve / vede piovere sulle erbe, / sui grossi frumenti gentili / e piange sempre la sera./ Forse è la sua preghiera.", così recitano alcuni versi di Alda Merini tratti da Vuoto d’amore del 1991. E proprio il 21 marzo di 90 anni fa nasceva quella che tutti conoscono a Milano come la "poetessa dei Navigli", scomparsa il 1° novembre 2009. In occasione del 90° anniversario dalla sua nascita ripercorriamo la storia che si cela dietro il ponte che Milano le ha dedicato, Ponte Alda Merini, sul Naviglio Grande, di fronte a quella che è stata la casa di Alda Merini, proprio sui Navigli, in Ripa di Porta Ticinese.

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Passeggiando lungo i Navigli è impossibile non notare la targa posta sul basamento del Ponte di pietra del Naviglio Grande. Quella targa rivela che il ponte porta proprio il nome della poetessa Alda Merini che viveva lì vicino, al n. 47 di Ripa di Porta Ticinese angolo via Corsico. In queste rive la grande poetessa del ‘900, a cui Milano è da sempre stata molto legata, ha trascorso quasi tutta la sua esistenza. È infatti in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Alda Merini, avvenuta il 1° novembre 2009, che il capoluogo meneghino ha intitolato il suo ponte di pietra sul Naviglio Grande ad Alda Merini, vicino proprio alla sua abitazione dove oggi campeggia la targa in memoria dell'amata "poetessa dei Navigli": <<ad Alda Merini nell'intimità dei misteri del mondo (Milano 21/3/1931 – 1/11/2009)>>.

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Il ponte sul Naviglio Grande

La storia di Milano è strettamente legata alla creazione dei Navigli che fungono da rete idrica per tutta la città. Non avendo Milano uno sfogo diretto su un corso d'acqua, in età antichissima si iniziò la costruzione di canali d'acqua artificiali, alimentati dai fiumi dell'entroterra quali il Ticino, Lambro, Adda, in modo da fornire l'approvvigionamento idrico e creare vie di trasporto utili per la città. Attraverso questi collegamenti artificiali, Milano risulta collegata al mare Adriatico. Fuori da Milano la rete idrica creata serve per l'irrigazione dei campi della Pianura Padana; a Milano rappresentano un importante rotta di esportazione e importazione. Tipiche sono le case con i tetti in legno e i lavatoi che si trovano lungo i canali che un tempo accoglievano artigiani e naviganti, oggi sono studi di artisti, boutique, caffè e ristoranti. Anche Leonardo da Vinci lavorò al sistema di chiuse dei navigli di Milano e di preciso a quello del canale più antico della città, il Naviglio Grande, costruito negli anni 1177-1257 ed alimentato dal fiume Ticino. Lungo circa 50 km, il Naviglio Grande fu usato anche per trasportare i blocchi di marmo cisterne di Candoglia dal Lago Maggiore fino al Duomo per costruire il più importante monumento della città, il Duomo. Fu Napo Torriani nel corso del 1200 a completare i lavori di navigazione dei canali e da allora sul Naviglio passarono i barchett che trasportavano persone e barche per le merci fino al 1979 quando l'ultima imbarcazione si arrese alla strada e i motori veloci. Il "Ponte di pietra" lungo il Naviglio Grande, oggi intitolato alla Poetessa dei Navigli Alda Merini, risale al 1531. Era costruito in legno e inizialmente era conosciuto come “Ponte della Madonnina” per la presenza di un ritratto sacro in via Corsico. Sotto il governo austriaco fil ponte fu riedificato in ghisa. Nel Novecento fu poi ricostruito nella versione attuale in cemento e ferro che oggi è diventato anche una simbolo dell'amore eterno con la sua collezione di lucchetti degli innamorati.

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