L'ultima visita?, Ecco dove andare al più presto: luoghi incantevoli ma a rischio dall'Italia a Sumatra

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view post Posted on 5/8/2011, 16:58
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Sempre più numerosi i luoghi della terra che vengono considerati a rischio perché vittime del degrado come conseguenza di guerre, povertà, catastrofi naturali ma soprattutto inquinamento o eccessivo sfruttamento. Alcuni rischiano di non giungere alle prossime generazioni... Si tratta degli oceani, vicino alle Hawaii e alle Galapagos, della foresta di Sumatra, ma anche di maestose e uniche opere d'arte lasciate al loro destino o comunque non sufficientemente tutelate, in Georgia, Iran, Egitto.

Gli oceani che muoiono
Un imminente rischio estinzione di massa senza precedenti, causato dall’effetto combinato di inquinamento, surriscaldamento e pesca minaccia da qualche anno gli oceani. Lo dice un recente studio dell’Iucn e dell'Ipso. Una delle prime conseguenze sarà la riduzione o l'estinzione dei mammiferi marini e cambierà dunque il paesaggio under water di molti siti nel mondo, mentre anche un giro in barca non potrà più regalare avvistamenti di queste creature meravigliose. Stando a un'altro studio, pubblicato sulla prestigiosa Pnas, i 20 siti più a rischio sono vicino alle coste della California, a quelle orientali del Canada, al Perù, all’Argentina, all’Africa nord-occidentale, al Sudafrica, al Giappone, all’Australia e alla Nuova Zelanda. Quelle più fragili sono le Hawaii, le Galapagos e il Lago Baikal in Siberia, oltre ad alcuni dei maggiori fiumi del mondo, come il Rio delle Amazzoni, il Gange o lo Ynagtze cinese. Non figurano aree del Mediterraneo, ma secondo il Wwf anche qui è in pessime condizioni la salute del delfino comune. Da noi, i mari da vedere prima che sia troppo tardi sono quelli della Calabria e della Sicilia, dove i cetacei sono vittime delle spadare


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I luoghi segnalati dall’Unesco
Al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi di tutto il mondo sulla catastrofe naturalistica e culturale che colpisce moltissimi siti in diversi angoli del pianeta, l’Unesco aggiorna un elenco del quale possiamo darvi qui solo uno stringatissimo assaggio. Alcuni dei Paesi interessati non sono al momento visitabili per motivi di sicurezza, ma li inseriamo comunque nella speranza che - appena sarà possibile - il turismo possa aiutarli anche da questo punto di vista. In altri casi, il turismo è tra i motivi dello stato in cui si trovano e, allora, sarà bene informarsi scrupolosamente su cosa è possibile fare.

Abu Mena, Egitto
Inscritto nel 2001, Abu Mena si trova a sud di Alessandria. Sono a rischio decadimento l’antichissima chiesa, la basilica, i monumenti pubblici, le strade, le case e i negozi di questa città santa costruita sulla tomba del martire cristiano Mena, che morì nel 296. A parte la bellezza di questo complesso, soprattutto della Basilica sostenuta da 56 colonne di marmo e arricchita da decorazioni policrome nelle sue nicchie, Abu Mena ha un valore storico incalcolabile, se si considera che è l’unico esempio di architettura copta di quel periodo. Mena è un po’ il santo che unisce i cattolici occidentali a quelli orientali, con ritrovamenti a Heidelberg (Germania), Milano (Italia), Yugoslavia, Marsiglia (Francia), Dengela (Sudan) fino a Gerusalemme.

Georgia, Monastero di Gelati e Cattedrale di Bagrati
Iscritto un anno fa, il Monastero di Gelati è di speciale importanza per via della sua architettura, dei suoi mosaici e affreschi, gli smalti e le opere metalliche. Centro culturale e scientifico, appartiene all’era d’oro della Georgia Medievale. La Cattedrale di Bagrati (nella foto sopra) è uno dei simboli della città di Kutaisi e si trova sulla cima della collina di Uk’imerioni. Sebbene parzialmente distrutta dai turchi nel 1691, le sue rovine giacciono ancora nel centro di Kutaisi. La cupola e il tetto crollarono, e ancora oggi la cattedrale si trova in questo stato di perenne degrado, nonostante sia meta ogni anno di migliaia di turisti e pellegrini.


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Bam in Iran

Bam e i suoi paesaggi culturali furono iscritti tra i tesori a rischio nel 2004. Si tratta di una città dell'Iran meridionale, nel Kerman. Il sito archeologico dell'antica Arg-é Bam si trova vicino alla città moderna, dove 26mila persone persero la vita nel terremoto del dicembre del 2003 e ovviamente anche l’antica cittadella subì moltissimi danni. Resta in gravi condizioni, nonostante gli sforzi internazionali che giunsero per ricostruire quest’area devastata, portando tra l’altro un relativo riavvicinamento tra il regime e il resto del mondo. Non appena sarà possibile, visitare quest’area riporterà certamente respiro ai suoi tesori.


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La città fortificata di Baku in Azerbaijan
Meraviglioso e raro esempio di architettura medievale e allo stesso tempo dell’incrocio di culture tipico di questa zona, la città fortificata di Baku ha subito notevoli danni dal terremoto del 2000. Soffre tuttora per la notevole e crescente pressione urbana delle aree che la circondano e per la totale assenza di politiche volte a conservarla.


La foresta tropicale di Sumatra, Indonesia
Iscritta quest’anno per il rischio in atto in questa unica combinazione di spettacolare bellezza. Qui si uniscono in un unico paesaggio il meraviglioso lago Gunung Tujuh, il gigantesco vulcano del Monte Kerinci e i numerosi, piccoli, laghi vulcanici o glaciali, puntellati da migliaia di fumarole e contornati dalla foresta pluviale, ricca di cascate e caverne. Si tratta del patrimonio più importante al mondo in fatto di biodiversità sia animale che vegetale (ad esempio si trovano qui le specie di fiori più grande e più piccola del pianeta). La principale e costante minaccia si chiama deforestazione, e ha già portato sulla via dell’estinzione la famosa tigre di Sumatra.



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